Principio di rotazione: invito del consorzio uscente a una nuova gara
Il parere del MIT: il principio della rotazione va applicato salvo deroga motivata, che è scelta discrezionale della stazione appaltante
Può la Stazione Appaltante invitare il consorzio stabile o rete d’imprese uscente a una nuova procedura per lavori indicando in lex specialis che in caso di aggiudicazione, in applicazione del principio di rotazione, non potrà assegnare l'esecuzione contrattuale alla stessa consorziata/retista che ha operato nell’ultima procedura indetta dalla SA, in riferimento alla stessa categoria merceologica?
Invito del consorzio uscente a una nuova gara: il principio di rotazione
Si tratta del quesito posto al Supporto Giuridico del Servizio Contratti Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui il MIT ha dato risposta con il parere dell’8 febbraio 2023, n. 1775, in merito all’applicazione del principio di rotazione alla consorziata esecutrice e non al consorzio stabile.
Secondo la Stazione Appaltante, l’ipotesi sarebbe percorribile in quanto il consorzio stabile di per sé, non aveva materialmente eseguito nemmeno l'1% del precedente contratto, avendo affidato l'intera esecuzione ad una propria consorziata, che sarebbe stata obbligatoriamente esclusa da una possibile consecutiva riassegnazione, in ossequio al principio di rotazione; inoltre, considerando che un consorzio stabile/rete d’imprese annovera, di norma, decine di operatori economici associati non appare logico penalizzare le restanti consorziate/retiste precludendo loro, a priori, la possibilità d’esecuzione di un appalto in ragione di una precedente esecuzione contrattuale condotta da un’azienda facente parte dello stesso consorzio stabile/rete d'imprese.
Il parere del MIT
Secondo il MIT, va applicato il principio della rotazione salvo deroga motivata, che è scelta discrezionale della stazione appaltante. Questo sulla base dell'attuale ordinamento, che richiede alle stazioni appaltanti di compiere scelte, a volte anche di opportunità, e sempre attinenti al singolo caso concreto.
Qualunque sia quindi la decisione della Stazione appaltante, essa dovrà valutare se nel previo affidamento il consorzio e la consorziata esecutrice hanno avuto un comportamento adempiente o meno alle obbligazioni contrattuali di quell'appalto. In ogni caso, sottolinea il MIT, in linea generale non appare in linea con il principio di autonomia organizzativa del consorzio procedere ad un invito del consorzio stesso, impedendo poi di poter scegliere in modo autonomo quale proprio consorziato indicare come esecutore.
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