Professioni in Italia: ISTAT aggiorna la classificazione
La CP2021 verrà adottata dal 1 gennaio 2023 e potrà essere utilizzata dalle amministrazioni per rappresentare, comunicare, diffondere e scambiare dati statistici e amministrativi sulle professioni
L’Istat ha messo a disposizione sul proprio sito la classificazione delle professioni CP2021, che verrà adottata a partire dal 1° gennaio 2023. La classificazione è frutto di un lavoro di revisione e aggiornamento della precedente versione CP2011, necessario ogni dieci anni per tenere conto dei cambiamenti che intervengono nel mercato del lavoro. Il prossimo aggiornamento è previsto in seguito al recepimento della nuova versione della International Standard Classification of Occupations – Isco08, il cui rilascio avverrà nel 2028.
Classificazione Professioni, ISTAT rilascia l'aggiornamento
La classificazione delle professioni rappresenta un utile strumento per le amministrazioni centrali per rappresentare, comunicare, diffondere e scambiare dati statistici e amministrativi sulle professioni, comparabili a livello nazionale e internazionale. Essa serve a ricondurre tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all’interno di un numero limitato di raggruppamenti professionali ma, in nessun caso, può essere usata per legittimare o regolamentare le professioni.
Trattandosi di uno strumento condiviso, l’aggiornamento è stato condotto da un comitato inter-istituzionale costituito dagli esperti di diverse amministrazioni pubbliche: Istat, INAPP, INAIL, Unioncamere, Inps, Miur, Anpal, Ministero del Lavoro, Aran, MEF, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Formez.
Le novità della Classificazione Professionale 2021
Le principali novità introdotte dalla CP2021 riguardano sostanzialmente i primi tre grandi gruppi:
- Legislatori, imprenditori e alta dirigenza
- Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione
- Professioni tecniche
La maggior parte delle modifiche, a parte alcuni casi particolari, non ha interessato la struttura tassonomica della CP2011 e ha mantenuto il raccordo con l’attuale classificazione Isco08. Tra i cambiamenti strutturali importanti, ISTAT evidenzia in primo luogo, il lavoro di revisione delle professioni svolte nella Pubblica Amministrazione condotto in accordo con il Dipartimento per la Funzione Pubblica, l’Aran, il MEF e il Formez.
Altra modifica riguarda le professioni dell’ICT, inserite in un gruppo separato, al fine di garantire una rappresentazione più fedele di un settore, che, in questo momento storico, riveste un ruolo fondamentale nei processi di digitalizzazione. Un’importante modifica lessicale riguarda il termine “junior” nell’ambito delle professioni tecniche, sostituito con “tecnico”, onde evitare ambiguità tra anzianità e livello di competenza.
Sono state inoltre inserite 23 nuove unità professionali e un ammodernamento consistente è stato previsto per gli esempi di professioni, con l’obiettivo di rendere più agevole il loro utilizzo alle istituzioni che adottano la classificazione a fini amministrativi.
Per mantenere la continuità, la congruità e la comparabilità dei dati, la CP2021 entrerà in vigore il 1° gennaio del 2023. In concomitanza con l’entrata in vigore della nuova classificazione, sarà reso pubblico il nuovo navigatore della Classificazione delle Professioni che conterrà anche i nuovi esempi di voci professionali associati alle unità professionali e il raccordo con la International Standard Classification of Occupations – Isco08.
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