Qualificazione stazioni appaltanti: le nuove Linee Guida ANAC
Pubblicato il documento contenente ambiti, livelli e requisiti per la qualificazione delle SA che sarà operativo con il nuovo Codice dei Contratti
Con la delibera n. 141 del 30 marzo 2022, Anac ha approvato le Linee Guida per la riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza sulla base del nuovo sistema che sarà reso operativo al momento della entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici.
Qualificazione stazioni appaltanti: le nuove Linee Guida ANAC
Come spiega l’Autorità, la pubblicazione delle Linee Guida rappresentano uno dei punti qualificanti del Pnrr, passo fondamentale per poi varare la riforma del nuovo Codice degli Appalti. Il sistema di riqualificazione varrà per tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza.
Dopo la premessa, che spiega le finalità e l’ambito di applicazione delle Linee Guida, il documento è articolato nelle seguenti parti:
- Parte I – Ambiti e livelli di qualificazione
- Ambiti relativi alla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza
- Livelli di qualificazione per l’affidamento
- Livelli di qualificazione per l’esecuzione
- Parte II – Requisiti per la qualificazione
- Requisiti per la qualificazione relativa all’affidamento di lavori
- Requisiti per la qualificazione relativa all’affidamento di servizi e forniture
- Requisiti per la qualificazione per l’esecuzione dei lavori
- Requisiti per la qualificazione per l’esecuzione di servizi e forniture
- I requisiti premianti
- Parte III – Raccolta delle informazioni e monitoraggio
- Presentazione della manifestazione di interesse
- Analisi delle informazioni
Sistema di riqualificazione stazioni appaltanti: gli obiettivi della riforma
Come spiega l’Autorità, le finalità delle Linee Guida rispondono alle esigenze di contenimento della spesa pubblica e di maggiore efficienza delle stazioni appaltanti. In particolare, sono previsti i seguenti obiettivi:
- riduzione delle stazioni appaltanti (attualmente 36mila, per oltre 100mila centri di spesa) con particolare riferimento ai comuni, centralizzando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori;
- rafforzamento e qualificazione delle SA, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
- applicazione di criteri di qualità, efficienza, professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
- istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, inserendole secondo il livello di qualifica in possesso, e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, oltre che sulla base delle strutture organizzative stabili per l’acquisto, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.
Requisiti e condizioni per la qualificazione delle stazioni appaltanti
Le Linee Guida intendono individuare i requisiti necessari per la successiva qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, le informazioni ritenute necessarie per dimostrare il possesso dei requisiti e le modalità di raccolta di tali informazioni.
Queste le condizioni previste per la qualificazione:
- ai sensi dell’articolo 37, comma 1, del Codice dei Contratti, nonché dell’articolo 51, comma 1, lettera a) n. 2 del decreto legge n. 77/2021, la qualificazione sarà necessaria per tutte le acquisizioni di importo pari o superiore a 150.000 euro per i lavori e a 139.000 per i servizi e forniture. Non è necessaria la qualificazione per gli affidamenti diretti e per l’effettuazione di ordini a valere su strumenti di acquisto messi a disposizione dalle centrali di committenza e dai soggetti aggregatori.
- le stazioni appaltanti e le centrali di committenza per essere qualificate devono necessariamente essere iscritte ad AUSA, essere dotate di personalità giuridica e avere la disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara.
- ai sensi dell’articolo 38, comma 10, del Codice, le linee guida non si applicano agli enti aggiudicatori che non sono amministrazioni aggiudicatrici e ai soggetti privati tenuti all’osservanza delle disposizioni del Codice.
- sono escluse anche le stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate ai sensi dell’articolo 38, commi 1) e 1-bis) del Codice.
Verso il documento definitivo
Le Linee Guida rappresentano una prima attuazione degli articoli 4 e 6 del Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Autorità Nazionale Anticorruzione sottoscritto il 17 dicembre 2021, avente ad oggetto “l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza” (e ulteriori profili di collaborazione), di cui all’articolo 38 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti).
In particolare, il percorso previsto per la redazione del testo finale delle Linee guida si articola per fasi secondo il seguente cronoprogramma:
- predisposizione Linee guida relative alla prima fase: 31 marzo 2022
- raccolta dati richiesti alle stazioni appaltanti e Consultazione degli stakeholders: 22 maggio 2022
- prima relazione contenente l’analisi dei dati raccolti e delle osservazioni pervenute, nonché delle informazioni di cui al punto 6.3 del Protocollo: 30 giugno 2022
- testo finale delle Linee guida e individuazione del numero delle stazioni appaltanti potenzialmente qualificate: 30 settembre 2022-
In questo primo step sono stati quindi individuati i pesi attribuiti a ciascun requisito base, mentre non sono definite le modalità per l’attribuzione dei punteggi relativi a ciascun requisito. Esse verranno individuate a seguito delle informazioni provenienti dai dati inviati dalle stazioni appaltanti su base volontaria e dalla consultazione pubblica con gli stakeholders.
I vantaggi del nuovo sistema di qualificazione
Come confermato dal Presidente di ANAC, avv. Giuseppe Busia, il nuovo sistema di qualificazione ha indubbi vantaggi sia per le stazioni appaltanti, che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure, eventualmente con più lotti, così riducendo i costi amministrativi delle gare.
Inoltre la riqualificazione determinerà necessariamente maggiore competenza ed efficienza da parte delle SA. Il Presidente Busia spiega che diversamente sarà necessario aggregarsi e rinunciare a svolgere le gare più complesse, facendo affidamento su altri, così da avere un servizio più efficiente, meno oneroso e in grado di comprare meglio: “Vogliamo tendere verso modelli di stazioni appaltanti, che possano spendere risorse unicamente in base alle capacità e professionalità disponibili. Non solo, affinché la qualificazione sia efficace e possa anche fungere da volano nel semplificare e digitalizzare gli appalti, vogliamo individuare un sistema che preveda tra i requisiti per la qualificazione alcuni elementi imprescindibili, anche per i soggetti che oggi sono qualificati di diritto”.
In particolare, tra i requisiti obbligatori è ora ricompresa, grazie al decreto Semplificazioni, anche la disponibilità e l’utilizzo corrente di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gare: la stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà quindi dimostrare di avere a disposizione, oltre al personale tecnico e amministrativo per la gestione dei contratti per i quali intende qualificarsi, specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso.
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