Reti di distribuzione elettrica, ok alla semplificazione autorizzazioni
Parere positivo dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha approvato lo schema di Decreto MITE/MIC. Recepite così le disposizioni della Legge n. 120/2020
Un nuovo passo è stato fatto verso la semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle reti di distribuzione elettrica, con l’ok dalla Conferenza unificata Stato Regioni del 12 ottobre 2022 alle nuove Linee guida nazionali riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione.
Autorizzazione reti di distribuzione elettrica: ok alla semplificazione
Positivo infatti il parere sullo schema di decreto del Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero della Cultura che, in attuazione dell’art. 61 del D.L. n. 76/2020, convertito con legge n. 120/2020 (“Legge Semplificazioni”), punta a migliorare la rete elettrica esistente.
Sulla base del comma 2 dell’art. 61, le linee guida assicurano la semplificazione delle procedure autorizzative, tramite l’adozione di una autorizzazione unica comprendente tutte le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all’esercizio delle infrastrutture, secondo i principi della legge n. 241/1990.
Le nuove procedure semplificate
Nell’intesa si ricorda che, ai sensi dell’art. 61 del D.L. n. 76/2020 è possibile applicare una procedura autorizzativa semplificata:
- tramite denuncia di inizio lavori;
- tramite autocertificazione per interventi legati al rinnovo, alla ricostruzione ed al potenziamento di reti elettriche esistenti di qualunque tipologia, considerato il limitato impatto sul territorio oltre che sugli interessi dei privati, “in virtù della preesistenza dell’impianto e delle limitate modifiche apportate alla tipologia di impianto o al tracciato, essendo le stesse contenute entro 50 metri rispetto al tracciato originario”.
Infine, come previsto dall’art. 61, le Regioni sono tenute ad adeguare le rispettive discipline entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso contrario, si applicano le linee guida nazionali.
Sullo schema di Decreto è stato espresso parere favorevole da Regioni, Province autonome e UPI; anche ANCI ha espresso avviso favorevole con la raccomandazione di prevedere, attraverso indicazioni successive, la disciplina applicabile in fase di controllo da parte della Pubblica Amministrazione relativamente ai termini e anche alle relative conseguenze, considerato che l’assenza di questa disciplina può creare prassi disomogenee e anche compromettere la tutela del legittimo affidamento del privato.
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