Revisione Testo Unico Edilizia e Piano Casa: le proposte del CNI al MIT
Nuovo incontro presso il Ministero. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha sottolineato il ruolo fondamentale rivestito dai professionisti tecnici
Proseguono le attività sul Piano Casa e sulla revisione del Testo Unico Edilizia, con la costituzione presso il MIT dei diversi gruppi di lavoro in materia e che vedono tra i componenti anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Piano Casa e Testo Unico Edilizia: il CNI coinvolto nel riordino di norme e procedure
Ed è proprio sul riordino e sulla semplificazione delle procedure relative alla disciplina edilizia/urbanistica che il CNI è stato chiamato a dare il proprio contributo, prendendo parte alle attività legate alla riforma del d.P.R. n. 380/2001, attuale Testo Unico per l’edilizia, e al riordino delle norme in materia di edilizia residenziale pubblica.
Nel corso della riunione, sono stati condivisi gli orientamenti generali cui uniformare il lavoro dei singoli Tavoli:
- semplificazione normativa;
- semplificazione procedurale in capo alle singole amministrazioni locali in tema di edilizia
- norme che incentivino la riqualificazione e la trasformabilità del costruito esistente in una prospettiva di contenimento del consumo di suolo e di riqualificazione del patrimonio edilizio più vetusto;
- “attualizzazione” della pianificazione degli interventi di edilizia pubblica residenziale e di social housing al mutato contesto sociale ed economico del Paese.
L’obiettivo è giungere a proposte di testi normativi e linee guida su argomenti differenti, ma fortemente interconnessi, capaci di rispondere alle effettive esigenze dei molteplici stakeholder che presidiano tali materie, dalle Amministrazioni locali agli operatori del comparto delle costruzioni, dai professionisti tecnici agli Enti di gestione dell’edilizia pubblica residenziale.
CNI: necessario un nuovo Testo Unico dell'Edilizia
Tramite il Consigliere Irene Sassetti, il CNI ha sottolineato l’assoluta urgenza di procedere all’approvazione di un nuovo Testo unico dell’edilizia, attualizzando le norme ad un contesto economico mutato rispetto a quello in cui furono varate le precedenti norme previste dal d.P.R. n. 380/2001.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, d’altra parte, ha già definito una serie di principi, condivisi con il Consiglio Nazionale degli Architetti, su cui basare la legge delega propedeutica all’approvazione del nuovo Testo unico delle costruzioni. Sulla riforma del d.P.R. n. 380/2001 ha già formulato delle proposte normative che verrammo sottoposte al dibattito nel Tavolo di confronto.
L'estensione del Piano Casa al ceto medio
“Consideriamo quanto mai opportuni i tavoli di confronto istituiti presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – afferma il Consigliere del CNI, Irene Sassetti - perché pongono l’accento su due esigenze stringenti e, direi, ormai improcrastinabili: giungere rapidamente ad una riforma del Testo Unico dell’Edilizia, e procedere ad una sostanziale revisione e riorganizzazione dei piani e delle sottostanti politiche per l’edilizia pubblica residenziale, che deve progressivamente virare verso un perimetro più ampio ed articolato rispetto a quello del passato, configurandosi come un piano per il social housing in senso lato".
Sulla definizione di un “Piano casa” in grado di soddisfare il fabbisogno di alloggi proveniente da strati sociali non solo a basso reddito, ma anche da un ceto medio con esigenze abitative nuove rispetto al passato, il Consiglio ha nuovamente manifestato il proprio interesse a intervenire e a supportare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasportii. Già a gennaio infatti ha trasmesso al MIT un breve documento con prime ipotesi per un nuovo “percorso programmatico”.
“Siamo convinti, come credo lo sia il MIT, che l’edilizia residenziale pubblica rappresenti un vero investimento sociale capace di rispondere ai bisogni di vasti strati della popolazione. È un discorso interessante che va affrontato sia con una chiara visione politica di lungo termine che con approfondimenti tecnici su cui la nostra categoria può dare un significativo contributo. Dalle analisi del nostro Centro Studi è emersa la necessità di capire esattamente lo stato del costruito in ambito ERP, per comprendere se vi siano i margini per ristrutturazioni profonde o per l’abbattimento e la ricostruzione. Ma estremamente interessante è soprattutto il tema di eventuali rigenerazioni di quartieri periferici in cui si apre al social housing, ovvero ad alloggi ed edifici di buona qualità, a prezzi “calmierati” destinati non necessariamente solo a famiglie a basso reddito ma a lavoratori, studenti o persone anziane.”
Il tema della rigenerazione urbana
Infine, dall’incontro è emerso anche come i due temi principali, ovvero quello del nuovo TU dell’edilizia e quello del Piano casa, siano fortemente intrecciati con altre tematiche essenziali e principi cui i Tavoli di lavoro si concentreranno. Sono chiamate in causa, infatti, norme che favoriscono la rigenerazione urbana, facendo diventare essenziale l'elaborazione delle linee guida che “innestino” nelle norme tecniche dei principi di sostenibilità del processo costruttivo oltre principi che spingano le Amministrazioni locali a privilegiare il riuso e la trasformabilità degli edifici esistenti rispetto ad altri interventi.
Proprio per questo l CNI ha ribadito la necessità di una legge nazionale sulla rigenerazione urbana per fare in modo che temi quali il cambiamento climatico, la sostenibilità e il recupero delle aree dismesse rientrino in un quadro normativo in grado di produrre risposte concrete ed efficaci.
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