Ricostruzione post sisma 2016: pubblicato il report 2021
Oltre 5mila interventi di ricostruzione privata e spesa raddoppiata per quella pubblica. Attesa un'impennata nel 2022 con i fondi PNRR
Il Rapporto 2021 sulla Ricostruzione post sisma 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria parla di un anno da record, registrando numeri importanti sulla ricostruzione privata e sulla ricostruzione pubblica, con previsioni ottimistiche anche per il 2022, grazie ai Fondi PNRR e alla semplificazione delle proceudre.
Ricostruzione sisma: il report 2021 del Commissario Straordinario
Nel report si evidenzia come nel 2021 siano stati approvati ben 5.200 decreti di contributo per altrettanti cantieri, a fronte dei quasi 2.800 del 2020 e dei 4.200 autorizzati nel corso dei tre anni precedenti.
Sempre nel 2021 sono stati conclusi i lavori in 2.249 cantieri, portando il totale degli edifici già recuperati a 5.943, con il rientro nelle abitazioni di circa 14mila famiglie. Nel corso dell’estate, tuttavia, la progressiva e sostenuta crescita delle attività iniziata già nella seconda metà del 2020, ha subito una flessione a causa sia del fortissimo aumento dei prezzi nel settore edile, che della scarsa disponibilità di imprese e tecnici, dovuta anche all'affermazione su tutto il territorio nazionale di attività più remunerative garantite dagli incentivi del Superbonus 110%.
Quadro dei danni e programmazione scadenze
L’anno appena trascorso è anche quello che ha permesso di avere un quadro definitivo e attendibile sia dei danni causati dalla sequenza sismica del 2016-2017, sia della spesa prevista per la loro riparazione, che è pari a 27,2 miliardi di euro dei quali 19,5 per la sola edilizia privata. Nel quadro dei danni a livello dei singoli comuni, il più colpito è Amatrice (Ri) con 1,2 miliardi all’edilizia privata, seguito da Tolentino (Mc) con 950 milioni di euro, Camerino (Mc) con 900 milioni di euro e Norcia con 830 milioni di euro. Rispetto a questa situazione, ad oggi le richieste di contributo per la ricostruzione privata già presentate coprono il 33% della spesa complessiva attesa.
Il nuovo quadro dei danni consente anche una programmazione più efficace delle scadenze per la presentazione delle richieste di contributo per i danni gravi. La prima è stata fissata al prossimo 30 giugno 2022 per i proprietari delle abitazioni inagibili che percepiscono il Contributo di autonoma sistemazione o usufruiscono di un alloggio nelle Soluzione abitative di emergenza e che non abbiano impedimenti oggettivi. Il termine è stato fissato anche sulla base della ricognizione affidata ad Invitalia, d’intesa con la Protezione Civile, secondo la quale, ad oggi, sono 15.224 i nuclei familiari che ricevono il sostegno statale, tra i quali 7.368 non hanno ancora presentato la richiesta del contributo. Circa la metà di questi, secondo alcune stime, sarebbero in condizioni di presentare il progetto e la richiesta del contributo entro il termine del 30 giugno.
La ricostruzione pubblica
Avanzamenti importanti anche sul fronte della ricostruzione pubblica, dove la spesa raddoppia da 260 a 560 milioni di euro. Un ruolo importante è stato svolto dalle nuove Ordinanze speciali in deroga per la ricostruzione dei centri più colpiti e delle opere pubbliche più urgenti: gli interventi in deroga varati nel 2021 sono 762 e valgono nel complesso 1,3 miliardi. Tra questi vengono finanziati anche circa 200 nuovi interventi sulle scuole per 580 milioni di euro, che portano il totale degli istituti scolastici oggetto di interventi di riparazione e ricostruzione a 457 (per 1,3 miliardi complessivi).
Le previsioni per il 2022
Nel 2022 sono previsti tre programmi di finanziamento di opere pubbliche:
- il primo sarà centrato sugli interventi di rigenerazione urbana collegati ai danni del sisma, con particolare riferimento alle infrastrutture, agli spazi pubblici e ai sottoservizi per i Comuni del cratere;
- il secondo riguarderà altre opere pubbliche importanti, anche nei centri fuori cratere, come il ripristino dei cimiteri, degli edifici e infrastrutture strategiche, e la mitigazione dei dissesti idrogeologici
- il terzo riguarderà per la ricostruzione delle chiese, che si aggiungerà a quello già in corso di attuazione.
Grandi prospettive grazie al Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinato alle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016: le risorse, pari a un miliardo e 780 milioni di euro, andranno a finanziare progetti che si articolano in due grandi aree di intervento:
- “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”: 1 miliardo e 80 milioni di euro destinati a investimenti per l’innovazione digitale, il recupero e la rifunzionalizzazione di edifici pubblici, il finanziamento di comunità energetiche e la produzione di energia e calore da fonti rinnovabili, la rigenerazione urbana e territoriale, le infrastrutture stradali e ferroviarie nonché turistiche e sportive;
- “Rilancio economico e sociale”, che finanzia con 700 milioni di euro investimenti per la creazione di nuove imprese, per il turismo, la cultura, lo sport e l’inclusione sociale, per la valorizzazione ambientale, l’economia circolare e il ciclo delle macerie.
Documenti Allegati
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