Riduzione consumi di energia: il ruolo del Superbonus
La conferma nella Relazione annuale del MASE: le detrazioni fiscali contribuiscono alla riduzione dei consumi grazie all'efficientamento energetico degli edifici
Cala la produzione nazionale di energia, si riducono i consumi grazie agli interventi di efficientamento energetico ma anche per l'aumento dei costi, si registra il boom del fotovoltaico: sono questi alcuni tra i dati salienti della Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale, relativa ai dati del 2022, pubblicata dal MASE sul sito del Ministero stesso.
Produzione e consumi energia in Italia: la relazione 2022 del MASE
La relazione è articolata nelle seguenti macrosezioni:
- Il quadro energetico internazionale
- Il quadro energetico nazionale
- Gli impieghi finali
- I consumi e la spesa energetica delle famiglie
- I prezzi dell’energia
- L’ efficienza energetica
- Il valore aggiunto del settore energetico
- Le imposte sull’energia
Sono state anche inserite due monografie, a cura di Istat, sulle imprese “energivore” in Italia e sulle principali misure di sostegno alla crisi energetica adottate nel Paese.
La domanda e la produzione di energia
Come spiega il Ministero, il settore energetico italiano nel 2022 ha risentito della crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina, con una diminuzione della domanda primaria pari al 4,5% e attestandosi a 149.175 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), a fronte di un fabbisogno dell’anno precedente pari a 156.179 ktep.
Questa la suddivisione della domanda:
- 37,6% gas naturale
- 35,7% petrolio e prodotti petroliferi
- 18,5% rinnovabili
- 5% da combustibili solidi
- 2,5% da energia elettrica
- 0,8% da rifiuti.
La quota di importazioni nette è aumentata dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022, confermando la dipendenza del nostro Paese da fonti di approvvigionamento estere. In particolare, sono aumentate le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi (+4.731 ktep, +10,5%) e di combustibili solidi (+2.235 ktep, +41,6%), compensate in parte dalla riduzione delle importazioni di gas naturale (-2.847 ktep, -4,9%).
La produzione nazionale si è ridotta dell’8 rispetto all’anno precedente. Pesa purtroppo la contrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (-2.140 ktep, -7,7%), a causa del crollo dell’idroelettrico per fenomeni climatici avversi, anche se il valore più elevato è dovuto alla minore produzione di petrolio e prodotti petroliferi (-703 ktep, -13,4%).
In diminuzione anche i consumi finali del 3,7% rispetto al 2021, prevalentemente nel settore residenziale (-3.359 ktep, -10,3%), nell’industria (-2.024 ktep, -7,8%), nei servizi (-488 ktep, -2,9%), mentre aumentano i consumi nel settore dei trasporti (+1.844 ktep, +5,3%).
Ecco i valori definitivi sui consumi finali:
- 33,6% nei trasporti
- 26,8% nel residenziale
- 21,8% nell’industria
- 14,8% nei servizi
- 3% nei restanti settori.
Per quanto riguarda le fonti i consumi finali sono stati soddisfatti principalmente dal petrolio e dai prodotti petroliferi (36,8%), dal gas naturale (27,2%) e dall’energia elettrica (22,7%).
Il consumo di energia elettrica, pari a 24.864 ktep, è stato soddisfatto per l’86,4% dalla produzione nazionale che è stata pari a 273,9 TWh (-1,2% rispetto al 2021) e per il restante 13,6% dalle importazioni nette dall’estero, per un ammontare di 43,0 TWh, in crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente.
Il maggior apporto lo ha dato il termoelettrico non rinnovabile (circa il 64,8% del totale) con una crescita del 7,9% rispetto al 2021, ha rappresentato circa il 64,8% del totale dell’energia prodotta, mentre è stato registrato un minimo storico nella produzione idroelettrica che è sceso del 36,6%, attestandosi a 30,1 TWh.
Record storico per il fotovoltaico
Nonostante la diminuzione della produzione di rinnovabili, il 2022 è stato l’anno del record storico per il fotovoltaico, con 28 TWh di produzione.
Le fonti rinnovabili di energia hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori (elettrico, termico, trasporti). La quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata intorno al 19%, gli investimenti in nuovi impianti sono in aumento arrivando a valori di circa 4 miliardi di euro, con ricadute occupazionali che si attestano a 23.000 Unità di Lavoro per le FER elettriche e a 35.000 per le FER termiche.
I dati sull'efficienza energetica: il ruolo di Superbonus ed Ecobonus
Un capitolo è dedicato all’efficienza energetica, nel quale si mette in evidenza una riduzione dei consumi finali di 2,5 Mtep e si registra un incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi di 0,174 Mtep (+41,4%).
Continuano a svolgere un ruolo trainante le misure di detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici, con un nuovo risparmio pari 0,868 Mtep di energia finale. Una fetta rilevante deriva dall’incentivazione attivata con il Superbonus, che nel 2022, secondo stime preliminari, ha generato un risparmio di circa 0,600 Mtep. Sulla misura, tuttavia, il MASE ricorda che sono state effettuate di recente diverse modifiche all’impianto originario che hanno riguardato entità della detrazione, requisiti di accesso e modalità di fruizione dei benefici. Non ultimo, a seguito di una revisione metodologica sul trattamento contabile del Superbonus e del Bonus facciate, Istat ha rivisto, in peggioramento, l’impatto di tali misure sui conti pubblici.
Non solo: il Ministero ricorda che nel corso del 2023 sono attese diverse modifiche all’attuale quadro normativo e regolatorio che avranno un impatto significativo sulle scelte da operare, a livello nazionale, riguardo al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica. L’iter legislativo delle nuove direttive sull’efficienza energetica e sulla prestazione energetica degli edifici (Direttiva Green) è ormai alle battute conclusive. La definitiva approvazione renderà vincolanti nuovi obblighi di risparmio al 2030 che, come già reso evidente, dovranno imprimere un’ulteriore accelerazione al percorso di decarbonizzazione delle economie dei paesi UE, in vista dell’obiettivo Net-Zero al 2050.
Si tratta di istanze sono già in fase di elaborazione nel processo di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), una sintesi del quale è stata inviata alla Commissione Europea il 30 giugno.
I consumi delle famiglie
Nel 2022 le famiglie italiane hanno consumato 47.925 Ktep di energia, il 2,7% in meno rispetto all’anno precedente, mentre la spesa sostenuta per il suo acquisto è aumentata del +49,9%, a fronte di un incremento dei costi all’ingrosso dell’energia pari al 165% per il gas naturale e al 142% per l’elettricità. L’incremento della spesa energetica è stato mitigato grazie ad una serie di interventi normativi con cui si è proceduto ad annullare gli oneri di sistema per il settore elettrico e gas, a ridurre le imposte (nel particolare le aliquote iva per il gas naturale e le accise nei carburanti) e potenziare i bonus sociali luce e gas.
Proprio con l’obiettivo di analizzare e monitorare il fenomeno della povertà energetica nazionale e di individuare opportune politiche di contrasto, è stato istituito, presso il MASE, un Osservatorio ad hoc (Osservatorio nazionale della povertà energetica).
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