Riforma appalti, OICE: va stabilito un quadro stabile e chiaro
Il neo presidente Giorgio Lupoi ribadisce la necessità di dare un ruolo principale a programmazione, progetto e project management
Mettere programmazione, progetto e project management al centro del lavoro dei professionisti in tema di appalti pubblici. è questa la richiesta del neo presidente OICE, Giorgio Lupoi, presentata nel corso del Convegno dell’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria che ha visto la partecipazione in presenza di esponenti del DIPE, dei dicasteri che stanno gestendo l’attuazione del Piano (Mef, Mims e Mite/Commissione Via/Vas), di Invitalia e dell’Anci.
Riforma degli appalti, le proposte OICE
Il Convegno è stata l’occasione per diffondere anche i dati del terzo Report trimestrale dei bandi PNRR, che hanno certificato un vero e proprio boom di gare, sia in numero sia in valore rispetto al primo trimestre dell’anno e per illustrare un decalogo di proposte per il nuovo codice appalti, cui il Consiglio di Stato sta iniziando a lavorare, su delega del Governo.
Come spiega Giorgio Lupoi, che ha ricevuto ieri il testimone dal Past President Gabriele Scicolone, “siamo alla vigilia di un lavoro fondamentale come è quello della riforma del codice dei contratti e adesso è il momento di superare la fase delle norme derogatorie degli ultimi anni per costruire un quadro stabile e chiaro. Riteniamo che, analizzando l'esperienza attuativa del Pnrr, sia necessario arrivare a nuove regole che rimettano al centro la fase della programmazione - migliorando quanto si sta facendo da qualche anno - e soprattutto il Progetto”.
Secondo Lupoi è necessario investire di più in ingegneria e architettura, come avviene nel resto d’Europa, nell'interesse del Paese. “Occorre utilizzare il know-how del nostro settore per programmare ciò che serve veramente alla collettività, per realizzare gli interventi di qualità, a costi e tempi certi. Oggi esistono metodologie e strumenti innovativi da utilizzare anche e soprattutto per la gestione degli interventi.”
Importante anche l’apertura a nuovi mercati, come quello dei supporti di project management alle stazioni appaltanti che, spiega Lupoi, “mai come oggi hanno esigenza di un ‘braccio tecnico’ per ogni fase del processo, scelto in gara selezionando il migliore know-how esistente”.
Le proposte per il nuovo Codice degli Appalti
Il convegno è stato appunto anche l’occasione per illustrare le proposte per il nuovo codice appalti. Esse puntano su tre temi fondamentali, declinati e articolati in 10 “tesi”:
- tutela e dignità della fase progettuale e del progettista;
- regole "di ingaggio" chiare, eque e semplici fra operatore economico e stazione appaltante, sia nella fase di gara sia nella fase esecutiva a livello contrattuale;
- trasparenza, concorrenza e forte accelerazione sulla digitalizzazione e sull'innovazione dei processi amministrativi, utilizzando anche supporti di project management.
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