Riforma del catasto, le proposte di OICE
Per l’Associazione è necessario mettere da parte i temi fiscali e assicurare maggiore operatività per creare l’Anagrafica degli immobili
Il dibattito relativo alla riforma del catasto continua e in esso si inserisce anche OICE, Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, invitando gli addetti ai lavori a ridefinirne temi e prospettive.
Riforma del catasto: il parere di OICE
Per il Presidente Gabriele Scicolone, al momento infatti la discussione è del tutto focalizzata, in sede politica, su temi fiscali; seppure si tratti di argomenti condivisibili, occorre spostare l’attenzione su temi applicativi, di natura tecnica, “senza i quali ogni operazione di riforma rischierebbe di non raggiungere più ambiziosi obiettivi, o addirittura di introdurre distorsioni diverse dalle attuali ma potenzialmente dannose in egual misura”.
Dello stesso avviso il Consigliere OICE e coordinatore del Gruppo di lavoro rigenerazione urbana, Valter Macchi: “la riforma del Catasto non deve guardare soltanto ai profili inerenti gli estimi, perché dalla nostra esperienza sul territorio emerge chiaramente la necessità che si riformi profondamente l’organizzazione del Catasto, soprattutto in relazione alla sua natura che dovrebbe diventare probatoria.
In altre parole, secondo Macchi, il Catasto deve diventare la carta d’identità di tutto il patrimonio immobiliare per contribuire a facilitarne la conoscenza storica e futura, con riguardo agli aspetti anagrafici, urbanistici e vincolistici. “Dovremmo arrivare al punto che con un “clic” ogni cittadino possa avere a disposizione l’anagrafica del proprio edificio o del terreno. L’auspicio, - conclude - è che quindi in sede parlamentare si possa seguire un approccio lungimirante spostando l’attenzione dal tema della tassazione a quello dell’efficacia e dell’efficienza dello strumento a beneficio della collettività e degli operatori del settore”.
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