Riforma Codice dei contratti, ecco le osservazioni dell’ANAC
Dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) le osservazioni al Parlamento con tutte le richieste di modifica e miglioramento del testo di riforma del Codice Appalti
Dopo l’audizione in commissione Ambiente alla Camera di fine gennaio, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha elaborato e reso noto un testo (in allegato) contenente tutte le osservazioni e rilievi allo schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, sul quale non sono previste grandi novità a parte la sua entrata in vigore (che potrebbe slittare).
I rilievi di ANAC in audizione
Ricordiamo che in audizione ANAC aveva giudicato positivo il testo del Decreto Legislativo di riforma del Codice dei contratti, ma aveva anche evidenziato alcuni punti da migliorare:
- soglia di 500.000 euro per le stazioni appaltanti qualificate;
- soppressione del registro ANAC dell’in-house;
- normativa sul conflitto d’interessi;
- soglia degli affidamenti diretti;
- progettazione;
- appalto integrato;
- contratti collettivi equivalenti.
Le osservazioni
Nel nuovo documento elaborato, ANAC focalizza la sua attenzione su alcune questioni di particolare rilievo:
- il ripristino dell’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house (articolo 23);
- la necessità di non depotenziare la disciplina del conflitto di interessi (articolo 16);
- criticità degli affidamenti diretti, o con procedura negoziata senza bando, dei contratti di importo inferiore alle soglie comunitarie (articolo 50);
- soglia per la qualificazione delle stazioni appaltanti (articoli 62 e 63, allegato II.4.).
“Per Anac - riporta un comunicato pubblicato - la riforma del Codice dei contratti pubblici rappresenta un fondamentale pilastro nel complesso disegno riformatore previsto dal PNRR, su cui si basa il corretto funzionamento di un settore cruciale e strategico per lo sviluppo del Paese. L’Autorità esprime, pertanto, il convinto apprezzamento per il lavoro finora svolto da tutti gli organi istituzionali preposti, a partire dalla Commissione speciale nominata dal Consiglio di Stato, con cui Anac ha proficuamente collaborato, condividendo l’elaborazione di molte parti dell’odierno testo. Ma, proprio in ragione dell’importanza strategica del decreto legislativo e della complessità delle questioni in esso disciplinate, si ritiene opportuno indicare gli ulteriori margini di miglioramento che si possono conseguire attraverso alcune puntuali proposte di modifica. È evidente, infatti, che la formulazione di una legge, anche se riordinata e semplificata in un unico testo codicistico, è un elemento necessario ma non sufficiente per una riforma di successo”.
“Occorrerà - continua l’Anticorruzione - accompagnare questo fondamentale processo di riforma, sia con riferimento ai tempi della sua implementazione, sia, soprattutto, garantendone la più efficace attuazione amministrativa. Sotto il primo profilo, al fine di evitare rallentamenti nell’attività contrattuale in corso per l’attuazione degli investimenti previsti dal Pnrr, si potrà valutare – previo necessario accordo con la Commissione europea – un possibile differimento dei termini di applicazione di alcune disposizioni. Sotto il secondo profilo, Anac evidenzia l’esigenza che, con separati provvedimenti, si provveda a fornire a tutti i soggetti pubblici coinvolti nell’attuazione della riforma, le necessarie risorse”.
Esempio
“A titolo di esempio - evidenzia ANAC - si cita il fondamentale tema della qualificazione delle stazioni appaltanti: a prescindere dalle scelte che si faranno per delimitare l’ambito di applicazione dell’istituto, sarebbe auspicabile che venissero costituite, in tutto il territorio italiano, a livello regionale, provinciale o dei comuni capoluogo, degli specifici di centri di competenze, prevedendo l’assunzione di giovani tecnici ed altri esperti, in grado di affiancare e supportare soprattutto i piccoli comuni nello svolgimento delle attività connesse all’applicazione del codice. Le risorse investite per tali assunzioni sarebbero immediatamente ripagate dai notevoli risparmi che gli stessi sarebbero in grado di produrre e dalla maggiore rapidità di esecuzione delle opere e di acquisizione dei beni e servizi. Sempre a titolo di esempio, si potrebbero valorizzare quei centri di competenza già istituiti a livello regionale, per compiti ormai superati grazie alla digitalizzazione dei processi, attribuendo agli stessi il compito di valorizzare l’esperienza acquisita, offrendo servizi di consulenza e accompagnamento alle piccole e medie imprese, per favorirne la partecipazione alle gare pubbliche e, di conseguenza, la loro crescita e migliore strutturazione, oltre che aumentando il grado di concorrenza complessiva del sistema”.
Semplificazione, attuazione, vigilanza e monitoraggio
Con riferimento alla disciplina dei contratti pubblici, ANAC evidenzia che “al fine di garantirne una reale efficacia, occorre rafforzare l’impianto complessivo, guardando contestualmente alle istanze di semplificazione, da un lato, e al sistema di vigilanza e monitoraggio dall’altro. Se si condivide, infatti, il perseguimento della semplificazione delle procedure – ottenuta aumentando la discrezionalità delle amministrazioni, rimuovendo ove possibile le pratiche di gold plating e attuando una concreta e completa digitalizzazione delle procedure ed interoperabilità delle piattaforme – occorre sempre coniugare semplificazione con trasparenza e monitoraggio, cogliendo la sfida del Pnrr come strumento per cambiare la pubblica amministrazione e per creare la cultura della buona amministrazione. L’Autorità, quindi, si è fatta promotrice della semplificazione procedurale prevista dal nuovo testo, in coerenza con gli obiettivi espressi nel Pnrr, soprattutto attraverso la trasformazione digitale dell’intero ciclo di vita dei contratti, di cui Anac è attore principale in concerto con tutti gli altri stakeholder, le amministrazioni e gli enti aggiudicatori, gli operatori economici”.
Riforma veloce ma legale e trasparente
ANAC conclude le sue osservazioni condividendo la necessità di arrivare in fretta alla conclusione dei lavori ma non dimenticando legalità, trasparenza e pari opportunità. “Condividiamo sulla necessità di fare in fretta. La velocità, però, deve andare di pari passo con la legalità, la trasparenza e le pari opportunità nell’ambito di un mercato concorrenziale sgombro da privilegi e zone d’ombra: l’esperienza nel settore dimostra, invece, che il rafforzamento delle attività di prevenzione della corruzione e di consolidamento dei presidi di vigilanza e monitoraggio contribuisce a creare regole chiare e certe che concorrono alla crescita e allo sviluppo del Paese”.
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