Ripristino stato legittimo, niente demolizioni parziali o incomplete
Nel caso di abusi edilizi, l’amministrazione è tenuta a ripristinare l’esatto stato legittimo del fabbricato, non potendo accettare demolizioni parziali o incomplete
Una volta verificata l’eventuale presenza di abusi edilizi, l’amministrazione è tenuta a ripristinare l’esatto stato legittimo del fabbricato senza alcuna possibilità di ricondurre le opere nell’alveo dell’edilizia libera o delle tolleranze costruttive-esecutive.
Abusi edilizi e stato legittimo: interviene il TAR
Questo principio è stato ribadito dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia nella sentenza n. 4183 del 20 dicembre 2024, che ci consente di approfondire il tema delle demolizioni necessarie per il ripristino della conformità edilizia e urbanistica di un immobile.
Preliminarmente, occorre ricordare che in Sicilia il Testo Unico dell'Edilizia (il d.P.R. n. 380/2001) è stato recepito con la Legge Regionale n. 16/2016, recentemente modificata dalla L.R. n. 27/2024 che ha recepito in Sicilia “anche” le disposizioni della Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa).
In base all’art. 3, comma 1, lettera ad), della L.R. n. 16/2016, è possibile effettuare interventi edilizi finalizzati al ripristino della conformità edilizia senza necessità di un titolo abilitativo, fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e il rispetto delle normative di settore.
Il caso di specie
Il caso esaminato dal TAR Sicilia riguarda un immobile oggetto di abusi edilizi per i quali era stata presentata una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) finalizzata al ripristino della copertura originale. Tuttavia, durante i lavori, alcune opere non previste – come la conservazione di muri e tramezzi che avrebbero dovuto essere demoliti – hanno sollevato dubbi sulla legittimità dell’intervento.
Il TAR ha evidenziato che il Comune, nell’ambito dei suoi poteri di vigilanza ai sensi dell’art. 27 del d.P.R. n. 380/2001, ha l’obbligo di verificare la completa esecuzione delle misure ripristinatorie previste nella SCIA. Non è consentito considerare tollerabili interventi parzialmente eseguiti o attribuire loro una riconducibilità all’edilizia libera se tali opere risultano in contrasto con la normativa urbanistica vigente.
Il TAR Sicilia afferma “E invero, qualora sia incontestato tra le parti (come nel caso di specie) che un intervento edilizio è abusivo (poiché realizzato in un’epoca e con modalità tali da necessitare di un titolo edilizio), l’amministrazione è tenuta a ripristinare l’esatto stato legittimo del fabbricato, non potendo – tramite demolizioni parziali o incomplete – ricondurre le opere residuate o porzioni delle stesse nell’ambito dell’edilizia libera né tantomeno può tollerarne la persistenza adducendo ragioni o valutazioni avulse dell’art. 34, comma 2, del d.P.R. n. 380 del 2001 (cfr. T.a.r. per la Liguria, sez. II, 16 febbraio 2024, n. 138 che esclude finanche la possibilità che in sede di demolizione e riduzione in pristino possano rilevare le tolleranze costruttive)”.
I principi affermati dal TAR
La sentenza sottolinea che:
- l’obbligo di ripristino dello stato legittimo è inderogabile: quando un’opera risulta abusiva, l’amministrazione deve assicurarsi che l’intervento ripristini completamente la conformità edilizia;
- le demolizioni incomplete non sono ammissibili: il mantenimento di porzioni residue di muri o tramezzi, anche se ritenute di minima rilevanza, non può essere tollerato, a meno che non vi siano espliciti riferimenti normativi che ne giustifichino la conservazione;
- la vigilanza dell’amministrazione deve essere rigorosa: il Comune è tenuto a garantire che l’intervento sia conforme alle previsioni della SCIA e che rispetti il quadro normativo applicabile, senza introdurre valutazioni discrezionali al di fuori dei limiti stabiliti dalla legge.
Le implicazioni per il settore edilizio
Questa decisione conferma un orientamento restrittivo che mira a garantire il rispetto delle norme edilizie e urbanistiche, evitando interpretazioni arbitrarie o accomodanti. Per i tecnici e i professionisti del settore, è fondamentale progettare e realizzare gli interventi nel rispetto rigoroso della normativa, prevedendo un dialogo costante con le amministrazioni per evitare contenziosi.
La sentenza costituisce un importante richiamo alla necessità di una gestione chiara e trasparente degli abusi edilizi, ribadendo il ruolo centrale delle amministrazioni locali nel garantire la legalità e la tutela del territorio.
Documenti Allegati
Sentenza TAR Sicilia 20 dicembre 2024, n. 4183IL NOTIZIOMETRO