Ristrutturazione immobile in categoria F/3: il Fisco sulle detrazioni
È possibile richiedere le detrazioni sulle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile non ultimato? Ecco la risposta dell'Agenzia delle Entrate
Le detrazioni per la ristrutturazione di un immobile in categoria F/3, quindi senza ancora una destinazione d’uso definitiva, possono essere richieste solo al ricorrere di alcune condizioni. A spiegarlo è Fisco Oggi, in risposta al proprietario di un’unità immobiliare in categoria catastale F/3, sulla quale intende effettuare dei lavori.
Ristrutturazione edilizia: le detrazioni per immobili in categoria F/3
La categoria catastale F/3 identifica gli immobili in fase di costruzione ma non ultimati, ai quali non sia stata attribuita una categoria definitiva e la relativa rendita catastale. Anche per questa tipologia di immobili è possibile richiede la detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia, pari al 36% (aliquota elevata, dal 26 giugno 2012, al 50%, fino al 31 dicembre 2024), delle spese sostenute per un massimale di spesa pari a 48mila euro, importo elevato fino al 31 dicembre 2024 a 96mila euro.
Introdotta dall’art. 1, comma 1, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, la detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su parti comuni di edifici residenziali e su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e relative pertinenze, è stata resa permanente dall’art. 4 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che ha introdotto nel TUIR l’art. 16-bis.
Questi gli interventi ammessi a detrazione:
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale;
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze;
- interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell'immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune;
- interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche; interventi relativi all'adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate alla cablatura degli edifici, al contenimento dell'inquinamento acustico;
- interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia;
- interventi relativi all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica;
- interventi di bonifica dall'amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.
Ristrutturazione immobile in categoria F/3: quando spettano le detrazioni?
Tornando al quesito posto al Fisco, le agevolazioni per interventi di ristrutturazione edilizia, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett, d) del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) sono ammesse anche per gli immobili categoria F/3, ovvero per quella tipologia catastale, nella quale sono inseriti, su richiesta di parte e senza attribuzione di alcuna rendita catastale, gli immobili in attesa della definitiva destinazione.
Attenzione però: come specifica AdE nella Circolare del 26 giugno 2023, n. 17/E, per queste unità immobiliari la detrazione spetta a condizione che:
- gli interventi siano effettuati su un immobile accatastato in precedenza, quindi in possesso dei requisiti richiesti, ma che successivamente sia stato riclassificato in categoria F/3 perché, per esempio, i lavori edilizi non sono stati completati;
- alla fine dei lavori questi immobili rientrino nelle categorie catastali ammesse al beneficio, ovvero immobili residenziali e relative pertinenze.
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