Il RUP come 'Demiurgo' del progetto pubblico: una governance olistica dall'alpha all'omega

Il Responsabile Unico di Progetto all’interno del nuovo Codice dei contratti plasma l'essenza stessa dell'opera con metodo e innovazione

di Pietro Grosso - 23/10/2024

V. Epilogo: Il RUP come Visionario del Futuro Pubblico

A. Da "homo faber" a "homo prospectus"

Nel contesto della pubblica amministrazione contemporanea, il Responsabile Unico di Progetto (RUP) sta vivendo una metamorfosi paradigmatica, transitando dal ruolo tradizionale di "homo faber" - l'uomo artefice, focalizzato sulla mera esecuzione tecnica - a quello più evoluto di "homo prospectus" - l'uomo che guarda al futuro, capace di anticipare e plasmare le sfide che attendono la res publica.

Questa transizione ontologica non è meramente semantica, ma rappresenta una rivoluzione copernicana nel modo di concepire e attuare la gestione dei progetti pubblici. L'"homo faber", nella sua accezione classica, era l'incarnazione dell'efficienza tecnica e della competenza procedurale. Il RUP, in questa veste, era il garante della corretta esecuzione, il custode delle norme e il supervisore dei processi. Tuttavia, in un'epoca caratterizzata da complessità crescente e sfide multidimensionali, questo approccio si rivela insufficiente.

L'"homo prospectus", concetto mutuato dalla psicologia cognitiva e brillantemente applicato al contesto della pubblica amministrazione, rappresenta l'evoluzione necessaria. Questo nuovo paradigma vede il RUP come un visionario, un anticipatore di tendenze, un architetto del futuro pubblico. Le sue competenze trascendono la mera tecnicità per abbracciare una visione olistica e prospettica.

In questa nuova veste, il RUP deve sviluppare capacità previsionali, affinando la sua abilità di leggere i trend socio-economici, tecnologici e ambientali che influenzeranno i progetti pubblici del domani. Deve essere un esperto di scenario planning, capace di immaginare e preparare la pubblica amministrazione per molteplici futuri possibili. La sua visione deve estendersi ben oltre l'orizzonte temporale del singolo progetto, per abbracciare le implicazioni a lungo termine delle decisioni prese oggi.

L'"homo prospectus" incarna anche il concetto di "antifragilità" teorizzato da Nassim Nicholas Taleb. In un mondo caratterizzato da "cigni neri" - eventi imprevedibili e ad alto impatto - il RUP deve essere in grado non solo di resistere alle perturbazioni, ma di trarre forza da esse, trasformando le crisi in opportunità di innovazione e miglioramento.

Questa evoluzione richiede un aggiornamento continuo delle competenze. Il RUP deve diventare un lifelong learner, sempre pronto ad assorbire nuove conoscenze e a integrare discipline emergenti nel suo bagaglio professionale. Dalla data science all'intelligenza artificiale, dalla psicologia comportamentale all'economia circolare, il RUP deve essere un polymath contemporaneo, capace di tessere connessioni interdisciplinari per affrontare le sfide complesse della pubblica amministrazione.

B. L'eredità del RUP: plasmare il domani della res publica

Il suo lascito è la creazione di un futuro pubblico più resiliente, sostenibile e inclusivo. In primo luogo, il RUP diventa il custode della sostenibilità intergenerazionale. Ogni decisione, ogni progetto, ogni allocazione di risorse deve essere valutata non solo in termini di efficacia ed efficienza immediate, ma anche in relazione al suo impatto sulle generazioni future. Il RUP deve incarnare il principio dell'"eternità artificiale" teorizzato da Roman Krznaric, agendo come se le conseguenze delle sue azioni si estendessero per secoli nel futuro.

Secondariamente, il RUP si fa promotore di una nuova cultura dell'innovazione nella pubblica amministrazione. La sua eredità non si misura solo in termini di progetti completati, ma nella capacità di instillare un mindset innovativo nell'intero apparato pubblico. Deve essere un catalizzatore di change management, superando le resistenze al cambiamento e creando un ambiente fertile per l'adozione di nuove idee e tecnologie.

Terzo, il RUP diventa il garante di una nuova etica pubblica, basata sui principi di trasparenza, accountability e partecipazione civica. Nell'era della disintermediazione e della crisi di fiducia nelle istituzioni, il RUP deve farsi promotore di un nuovo patto sociale tra cittadini e pubblica amministrazione. La sua eredità è la creazione di processi decisionali più inclusivi e partecipati, dove la voce dei cittadini non è solo ascoltata, ma attivamente integrata nella progettazione e implementazione delle politiche pubbliche.

Quarto, il RUP si fa portatore di una visione sistemica e integrata dello sviluppo pubblico. La sua eredità è il superamento della frammentazione e della compartimentalizzazione che spesso affliggono la pubblica amministrazione. Deve promuovere un approccio olistico, dove ogni progetto è visto non come un'entità isolata, ma come parte di un ecosistema complesso e interconnesso.

Infine, l'eredità del RUP si misura nella sua capacità di ispirare e formare la prossima generazione di leader pubblici. Deve essere un mentore, un coach, un punto di riferimento per i giovani talenti che entrano nella pubblica amministrazione. La sua esperienza, la sua visione, il suo ethos professionale devono diventare un faro guida per coloro che raccoglieranno il testimone della gestione della res publica.

In conclusione, il RUP, nella sua evoluzione da "homo faber" a "homo prospectus", non è più solo un gestore di progetti, ma un vero e proprio architetto del futuro pubblico. La sua eredità non si misura in metri cubi di cemento o in chilometri di infrastrutture, ma nella capacità di plasmare una visione di lungo termine per la società. È un compito arduo, che richiede coraggio, visione e un profondo senso di responsabilità. Ma è anche un compito nobile, che offre l'opportunità di lasciare un'impronta duratura nel tessuto della società. Come affermava il grande statista e oratore romano Cicerone, "Non nobis solum nati sumus" - non siamo nati solo per noi stessi. Il RUP, nel suo ruolo di visionario del futuro pubblico, incarna pienamente questo principio, dedicando le sue energie e il suo talento al servizio del bene comune e delle generazioni future.

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