RUP nei piccoli comuni: chi può assumere l’incarico?
Il MIT chiarisce i requisiti soggettivi per la nomina del Sindaco quale Responsabile Unico di Progetto alla luce dell’art. 15 del nuovo Codice Appalti
Nel panorama degli appalti pubblici, uno dei quesiti ricorrenti – soprattutto tra i piccoli comuni – riguarda la possibilità per il Sindaco di ricoprire anche il ruolo di Responsabile Unico di Progetto (RUP). Un interrogativo tanto tecnico quanto concreto, considerata la cronica carenza di personale che affligge molte amministrazioni comunali, specialmente quelle sotto i 5.000 abitanti.
A rispondere in modo puntuale è il supporto giuridico del MIT con il parere del 3 aprile 2025, n. 3349, che interpreta l’art. 15 del d.lgs. 36/2023, alla luce anche della disciplina transitoria introdotta dal decreto correttivo n. 209/2024.
RUP, il quadro normativo: cosa dice il Codice dei Contratti
L’art. 15 del d.lgs. 36/2023 (nuovo Codice Appalti) prevede che la stazione appaltante debba nominare, fin dal primo atto di avvio dell’intervento pubblico, un Responsabile Unico di Progetto, incaricato di seguire tutte le fasi della procedura, dalla programmazione alla progettazione, dall’affidamento fino all’esecuzione.
Il Codice specifica che:
- il RUP deve essere scelto tra i dipendenti (anche a tempo determinato) della stazione appaltante o dell’ente concedente;
- la nomina avviene preferibilmente nell’ambito dell’unità organizzativa titolare del potere di spesa;
- in caso di carenza di organico, è ammessa la nomina di RUP tra i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche (art. 15, comma 1, ultimo periodo).
A queste disposizioni si affianca l’art. 2 dell’Allegato I.2, che precisa che il RUP deve essere un dipendente di ruolo, anche non dirigente, purché in possesso di adeguati requisiti di competenza, esperienza e professionalità.
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