RUP come Presidente di commissione negli appalti sopra soglia: ANAC sgombra il campo dai dubbi
Dall’Anticorruzione un'importante chiave interpretativa sul ruolo del RUP nelle commissioni giudicatrici alla luce del nuovo Codice dei contratti
Un equilibrio necessario tra rigore e pragmatismo
La posizione espressa dall'ANAC riflette un equilibrato bilanciamento tra due esigenze contrapposte: da un lato, garantire l'imparzialità e la trasparenza delle procedure di gara; dall'altro, consentire una gestione efficiente ed efficace delle stesse, valorizzando le competenze presenti all'interno delle amministrazioni.
L'approccio adottato dall'Autorità si inserisce in un percorso evolutivo dell'interpretazione delle norme sui contratti pubblici che, partendo da una visione fortemente formalistica, si è gradualmente orientato verso una maggiore attenzione alla sostanza dei rapporti e alla concreta idoneità di determinati assetti organizzativi a garantire l'imparzialità delle procedure.
L'ANAC ricorda peraltro che, in tema di conflitto di interessi, già in precedenti delibere (come la n. 282 del 20 giugno 2023 e la n. 25 del 15 gennaio 2020, entrambe citate nella delibera in esame) era stata esclusa la situazione di conflitto in presenza di un mero rapporto di colleganza o conoscenza, nonché nel caso di rapporti tra componenti della commissione e candidato privi dei caratteri dell'assiduità e sistematicità.
Questo orientamento consolidato risponde all'esigenza di non paralizzare l'azione amministrativa con interpretazioni eccessivamente rigorose che, specie in contesti territoriali limitati o in settori altamente specializzati, renderebbero di fatto impossibile la composizione di commissioni giudicatrici adeguate.
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