RUP come Presidente di commissione negli appalti sopra soglia: ANAC sgombra il campo dai dubbi
Dall’Anticorruzione un'importante chiave interpretativa sul ruolo del RUP nelle commissioni giudicatrici alla luce del nuovo Codice dei contratti
Conclusioni
La delibera n. 89/2025 segna un passo importante verso un'interpretazione più flessibile e pragmatica del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, in linea con l'obiettivo di semplificazione perseguito dal legislatore.
Le stazioni appaltanti possono ora muoversi con maggiore sicurezza in un terreno che, fino a poco tempo fa, appariva incerto e insidioso, sapendo che la possibilità di nominare il RUP come presidente della commissione giudicatrice non è preclusa nemmeno negli appalti sopra soglia.
Al tempo stesso, la chiarezza sui criteri per valutare le situazioni di conflitto di interessi contribuisce a prevenire contenziosi fondati su mere supposizioni o congetture, concentrando l'attenzione sugli elementi concreti che potrebbero effettivamente compromettere l'imparzialità del procedimento.
Come spesso accade nel diritto amministrativo, la vera sfida consiste nel trovare il giusto equilibrio tra principi potenzialmente confliggenti: efficienza e imparzialità, semplificazione e trasparenza, autonomia decisionale e controllo. La delibera dell'ANAC, con il suo approccio pragmatico ma rigoroso, contribuisce significativamente a questo difficile esercizio di bilanciamento, offrendo alle stazioni appaltanti strumenti interpretativi utili per navigare le complesse acque degli appalti pubblici.
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