Salva Casa: legge auto-attuativa che necessita di circolare attuativa

Il Comunicato del MIT sul Salva Casa definisce il Sava Casa una norma “auto-attuativa” ma poi anticipa la prossima pubblicazione di una circolare “attuativa”

di Gianluca Oreto - 12/12/2024

Il recente comunicato stampa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sulla Legge n. 105/2024, di conversione con modifiche del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa), presenta un paradosso che merita attenzione.

Salva Casa auto-attuativo o no?

Da un lato, si definisce la norma "auto-applicativa", ovvero immediatamente operativa senza necessità di ulteriori atti governativi. Dall'altro, lo stesso MIT anticipa la pubblicazione di una circolare che definisce “attuativa”, necessaria per chiarire l'applicazione delle norme e sollevando interrogativi sulla reale praticabilità delle nuove disposizioni.

Una premessa d’obbligo. Ad ogni cambio o modifica normativa, è naturale serva un periodo di assestamento che consenta a tutti gli attori coinvolti di metabolizzare le novità. Proprio per questo motivo, tra i peggiori strumenti normativi (ormai utilizzati con una certa regolarità) vi è il Decreto-legge che, essendo un provvedimento d’urgenza, dovrebbe essere utilizzato solo in caso di reali e impellenti necessità. Soprattutto quando si parla di edilizia (ma potrebbe dirsi lo stesso anche per i lavori pubblici o i bonus fiscali), le tempistiche sono completamente incompatibili con quelle di un provvedimento normativo che entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che necessita di ulteriori 60 giorni per essere convertito in legge (entrando anche questa in vigore il giorno successivo). Risulta ormai chiaro a tutti che questa modalità di legiferazione non si presta alle necessità di un settore come quello dell’edilizia che ha notoriamente tempi più lunghi e complessità maggiori.

Tornando al comunicato del MIT, è davvero possibile conciliare queste due affermazioni? Se una norma è auto-applicativa, per definizione dovrebbe essere chiara e operativa fin dal momento della sua promulgazione. Tuttavia, il richiamo alla necessità di una circolare “attuativa” suggerisce che l'auto-applicatività potrebbe essere più teorica che pratica.

Questo solleva una questione fondamentale: è giusto attribuire l'onere dell'attuazione ai Comuni e alle Regioni, accusandoli di eventuali ritardi, se lo stesso Governo ammette implicitamente la complessità delle norme emanate?

Il MIT tenta di giustificare questa apparente contraddizione affermando che la circolare avrà un ruolo di supporto e collaborazione, ma non si può ignorare che tale necessità indica una lacuna nelle norme originali. Nel frattempo, si rischia uno stallo nelle realtà territoriali meno attrezzate a interpretare autonomamente il decreto, penalizzando i cittadini in attesa di risposte concrete.

L’equilibrio tra Stato e autonomie locali

Questa vicenda solleva interrogativi più ampi sull'efficienza legislativa e sull'equilibrio tra il ruolo dello Stato centrale e le autonomie locali. È legittimo che il Governo si defili dalle responsabilità, delegando tutto alle amministrazioni locali, per poi tornare con strumenti interpretativi tardivi? O è il segnale di una debolezza strutturale nella formulazione delle leggi?

Il "Salva-Casa", nato per tutelare i cittadini in una materia delicata come l'edilizia e l'urbanistica, rischia di diventare un esempio di come buone intenzioni possano essere frustrate da un'esecuzione mal calibrata. Se davvero si vuole evitare una situazione di stallo, è necessario che il Governo affronti con maggiore serietà il tema della chiarezza normativa, evitando di scaricare le proprie inefficienze sugli enti locali.

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