Sanatoria semplificata in zona sismica dopo il Salva Casa: novità e procedure
Il Decreto Salva Casa ha previsto una nuova forma di sanatoria semplificata utilizzabile anche per regolarizzare gli immobili ubicati in zona sismica. Vediamo come
Conclusioni
L’introduzione della sanatoria semplificata in zona sismica rappresenta una novità di grande rilievo, poiché consente la regolarizzazione di immobili che, prima del Salva Casa, non avrebbero potuto accedere a una sanatoria senza la definizione di un procedimento penale. L’art. 98, comma 3, del TUE dispone, infatti, che “Con il decreto o con la sentenza di condanna il giudice ordina la demolizione delle opere o delle parti di esse costruite in difformità alle norme del presente capo o dei decreti interministeriali di cui agli articoli 52 e 83, ovvero impartisce le prescrizioni necessarie per rendere le opere conformi alle norme stesse, fissando il relativo termine”.
Tuttavia, la procedura non è automatica: il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni e la verifica della sicurezza strutturale restano requisiti fondamentali.
In sintesi:
- la sanatoria è possibile anche in zona sismica, ma solo se viene accertato il rispetto delle norme tecniche vigenti al momento della realizzazione dell’abuso;
- c’è l’obbligo di presentazione di una relazione tecnica asseverata, trasmessa agli uffici tecnici regionali;
- resta il parere vincolante dell’ente preposto in caso di vincoli paesaggistici;
- si conferma la salvaguardia dei diritti dei terzi, che non possono essere pregiudicati dall’accoglimento della sanatoria.
Chiaramente, il tutto senza una modulistica adeguata e l’aggiornamento delle piattaforme digitali, sarà di difficile (per utilizzare un eufemismo) applicazione operativa.
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