Servizi tecnici: a settembre nuovo crollo delle gare
Negativi i dati OICE sul valore dei bandi messi a gara nel mese scorso. L'Associazione denuncia anche un uso distorto del Codice Appalti
A settembre 2024, il mercato delle gare per servizi tecnici registra un netto crollo del valore. È questo il dato più evidente del nuovo report dell’Osservatorio OICE/Informatel: il valore dei bandi del mese scorso, ottenuto sommando l’importo delle gare per servizi di ingegneria (59,8 milioni al valore della progettazione esecutiva compresa negli appalti integrati (15,9 milioni), raggiunge l’importo complessivo di 75,7 milioni. E il confronto con agosto è impietoso, con un calo del 73% in valore mentre rispetto all’analogo mese di settembre del 2023 si rileva una diminuzione pari all'11,2%.
Bandi servizi tecnici: il nuovo report OICE
Nei primi 9 mesi dell’anno, sommando il valore di 1,169 miliardi dei bandi di architettura e ingegneria al valore di 196,9 milioni della progettazione esecutiva compresa negli appalti integrati, si arriva ad un totale di 1,366 miliardi di servizi tecnici messi in gara, con un calo del 65,2% sui primi 9 mesi 2023. In termini di valore, questi primi 9 mesi segnano un calo anche rispetto al 2022 (-65,6%), e al 2021, sebbene in misura minore (-14,8%).
Le gare per servizi di ingegneria e architettura, rilevate a settembre, sono state 188, per un importo di 59,8 milioni. Dal confronto con agosto, emerge un forte calo del 75,3% in valore, a fronte di un +25,3% nel numero. Rispetto al mese di settembre del 2023, si rileva invece un calo in valore (-14,9%) contro un forte recupero nel numero (+63,5%).
Nel periodo gennaio-settembre 2024 il numero dei bandi è stato di 1.987 per 1,169 miliardi. Rispetto allo stesso periodo 2023, si registra un importante calo, sia in valore (-61,0%) che in numero (-26,9%).
Le gare di sola progettazione
Un calo meno forte si registra per le gare di sola progettazione: se ne contano infatti 108, con un valore di 24,4 milioni. Rispetto al mese precedente, il valore cala del 29,9% a fronte di un incremento del 25,6% del numero, mentre il confronto con settembre 2023 mostra un calo nel valore del (-30,9%), ma un consistente incremento in numero (+116%).
Nei primi 9 mesi del 2024, i 753 bandi emessi hanno raggiunto un valore di 366 milioni, con un significativo calo, rispetto allo stesso periodo 2023, del 67,6% in valore e del 50,4% in numero.
Relativamente alle gare di sola progettazione con importo maggiore di 140mila euro, è stato richiesto un ribasso solo sulle spese (e non sul compenso professionale) nel 37,1% dei bandi; nei restanti casi, la gara è gestita con richiesta di un ribasso unico sulla componente prezzo considerata nella sua interezza.
Per quel che riguarda i requisiti di partecipazione, nel 47,9% dei casi si chiedono requisiti su 5 o 10 anni (come previsto nel disciplinare-tipo OICE disponibile sul sito dell’Associazione), invece che su 3 anni, come previsto dall’art. 100 del Codice Appalti.
Gli accordi quadro
I bandi per accordo quadro rilevati a settembre 2024 sono stati 6, pari al 3,2% del totale dei bandi per servizi di architettura e ingegneria pubblicati, per un valore di servizi di 8,7 milioni, equivalente al 14,5% del valore totale. Rispetto ad agosto, si rileva un calo sia in valore (-95,3%) che in numero (-71,4%). Il confronto con settembre 2023 registra un -72,3% nel valore dei bandi rilevati e un -40,0% nel numero.
Nei primi 9 mesi del 2024, il numero dei bandi per accordo quadro rilevato è stato 141, per 433,2 milioni, pari, rispettivamente, al 7,1% in numero e al 37,0% in valore sul totale dei bandi per servizi di architettura e ingegneria. Rispetto allo stesso periodo 2023, si registra un importante calo, sia in valore (-69,8%) che in numero (-63,3%).
Gli appalti integrati
Nel mese di settembre 2024, le gare rilevate per appalto integrato sono state solo 70, con un importo della progettazione esecutiva compresa stimato in 15,9 milioni. Rispetto al mese di agosto, è evidente un forte calo del valore dei servizi del 58,7% a fronte di un consistente incremento del numero delle gare del 29,6%. Il confronto con il mese di settembre 2023 vede invece una leggera ripresa del valore della progettazione esecutiva (+6,0%), ma un calo del numero delle gare pubblicate (-11,4%).
Nel periodo gennaio-settembre 2024, il valore della progettazione esecutiva contenuta negli appalti integrati è stato di 196,9 milioni. Rispetto allo stesso periodo 2023, si rileva un importante calo in valore del 78,7%. Il numero dei bandi rilevati è stato di 584, in calo del 62,6% sui primi 9 mesi del 2023.
Il commento ai dati
Per il Presidente dell’Associazione, Giorgio Lupoi: i numeri sono particolarmente preoccupanti perché inferiori anche ai dati del 2021 prima del PNRR: "Purtroppo questa ennesima frenata non depone affatto bene sulla chiusura dell’anno. Siamo preoccupati anche per l’assenza di trasparenza e mercato dal momento che ormai la maggiore parte degli incarichi sono affidati in via diretta senza confronto concorrenziale perché di importo inferiore a 140.000 euro".
Lupoi fa notare anche la presenza sempre più frequente nei bandi di di clausole di gara eccessivamente restrittive e al limite della legalità: "Ad esempio si vieta la possibilità per le imprese di costruzioni di indicare il progettista negli appalti integrati, in palese violazione del codice appalti o si impongono requisiti che limitano senza motivo l’accesso alle gare in violazione degli stessi principi del codice, per non parlare delle stime degli importi a base di gara sempre più fantasiose. Non è un buon segnale per un futuro in cui si tornerà alle gare con le regole ordinarie e in presenza di una domanda pubblica che risulterà dimezzata rispetto agli ultimi due anni. Affiorano anche i primi problemi di liquidità dettati dall’assurda eliminazione dell’anticipazione contrattuale per il nostro settore e da clausole folli sui termini di pagamento, differiti oltre misura. Per non parlare degli accordi quadro che spesso vengono attuati parzialmente"
La richiesta è quindi di dare risposta a tutto questo con un correttivo al Codice Appalti, "che rimetta al centro il progetto esecutivo e il progettista, tutelandone il ruolo e la dignità, così da rendere effettivo il principio di equilibrio contrattuale, ma anche con un bando-tipo che supporti le stazioni appaltanti evitando gli errori e le anomalie che vediamo ogni giorno".
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