Il settore delle costruzioni in Italia: il 2025 tra sfide e opportunità
I dati dell’Osservatorio ANCE: senza incentivi fiscali il comparto è in difficoltà, meglio il settore delle opere pubbliche grazie al PNRR
Il 2024 ha segnato una fase di rallentamento per l'economia italiana, con una crescita del PIL inferiore alle aspettative, a causa della debolezza della domanda interna e delle incertezze globali.
Questo scenario ha avuto un impatto diretto sul settore delle costruzioni che, dopo un triennio di crescita eccezionale, ha registrato una flessione del -5,3% negli investimenti, nonostante il +21% delle opere pubbliche. E il futuro al momento non sembra roseo: secondo le stime di ANCE nell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, nel 2025 si attende una nuova flessione del 7% malgrado il +16% delle opere pubbliche per effetto del PNRR.
Settore costruzioni: il declino post Superbonus e la spinta del PNRR
Uno dei principali fattori che ha contribuito alla contrazione del settore è il crollo degli investimenti nella manutenzione straordinaria abitativa, con una riduzione del -22% rispetto al 2023. La fine del Superbonus e delle agevolazioni legate alla cessione del credito ha infatti portato a un drastico ridimensionamento degli interventi di riqualificazione energetica.
Non sorride nemmeno il comparto della nuova edilizia residenziale, con un calo significativo (-5,2%), come dimostra l’andamento negativo dei permessi di costruire, insieme alla diminuzione dei finanziamenti erogati alle imprese.
A differenza dell'edilizia abitativa, il comparto delle costruzioni non residenziali private ha mantenuto livelli produttivi stabili, con una leggera crescita del +0,7%. Tuttavia, la vera spinta al settore è arrivata dalle opere pubbliche, che hanno registrato un incremento del +21% grazie agli investimenti del PNRR. Questo trend positivo conferma il ruolo strategico delle infrastrutture per la crescita economica del Paese, con progetti chiave concentrati su ferrovie, rigenerazione urbana e mobilità sostenibile.
Il mercato immobiliare: tra rallentamento e nuove esigenze abitative
Per quanto riguarda il mercato immobiliare residenziale, l’Osservatorio evidenzia una fase di transizione nel 2024, con una lieve ripresa delle compravendite nel secondo semestre (+2,7%) dopo un inizio d'anno difficile.
La riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE ha avuto un impatto positivo sui mutui, favorendo una maggiore accessibilità alla casa. Tuttavia, il problema della disponibilità abitativa rimane una questione critica: i costi elevati degli immobili e la difficoltà di accesso al credito continuano a limitare la possibilità di acquisto per molte famiglie, soprattutto nelle grandi città.
Le previsioni per il 2025
Le stime per il 2025 indicano un ulteriore calo degli investimenti nelle costruzioni (-7%), con un crollo della manutenzione straordinaria abitativa (-30%) a seguito della riduzione degli incentivi fiscali. A rappresentare un traino per il settore, continueranno a essere le opere pubbliche, con una previsione di crescita del +16% legata agli ultimi anni di attuazione del PNRR. La sfida principale sarà garantire un'efficace gestione delle risorse, evitando ritardi e inefficienze che potrebbero compromettere la realizzazione dei progetti infrastrutturali.
Tre saranno le direttrici per affrontare le sfide future del settore: innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana, con una strategia integrata volta a garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile nei prossimi anni.
Secondo l’Osservatorio, sarà fondamentale una revisione delle politiche abitative, con incentivi mirati per la costruzione di nuovi alloggi e un rafforzamento delle misure per l'efficienza energetica. Inoltre, il potenziamento delle infrastrutture pubbliche rappresenterà un elemento chiave per il rilancio dell'intero comparto.
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