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Sicurezza sul lavoro: la nuova Guida INAIL ai rischi in ottica di genere

L'indicazione di rischi e misure protettive punta a un pari accesso ad ogni mansione, assicurando uniformità e uguaglianza nella tutela della salute e della sicurezza

di Redazione tecnica - 31/07/2024

Promuovere lo studio delle differenze che l’appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’adibizione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa, oltre che delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere.

Nasce con questo obiettivo la nuova collana che INAIL dedica alla valutazione dei rischi in ottica di genere, di cui è stato appena pubblicato il primo volume.

Sicurezza sul lavoro: INAIL sulla valutazione dei rischi in ottica di genere

La realizzazione della monografia – e della serie completa – parte dal presupposto che il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (d.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.) ribadisce la necessità di garantire l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e di provenienza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tradizionalmente, la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro non ha fatto distinzione tra i diversi generi, tanto che luoghi di lavoro, macchine e attrezzature, postazioni di lavoro e persino i DPI sono stati progettati e resi disponibili per individui occidentali, di sesso maschile di corporatura ed età medie e standardizzata; lo stesso è avvenuto per il calcolo dei limiti di esposizione alle sostanze pericolose. Solo da pochi anni sono reperibili sul mercato abiti da lavoro, calzature antinfortunistiche e alcune tipologie di DPI con taglie adeguate alle diverse corporature.

Si supera così l’idea di “lavoratore neutro” che emergeva dal corpo normativo precedente, per promuovere lo studio delle differenze che l’appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’adibizione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa, oltre che Lo studio delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere.

Differenze di genere e valutazione dei rischi sul lavoro: mancano metodologie standardizzate

Scendendo nell’ambito della valutazione dei rischi in ottica di genere, INAIL tuttavia rileva difficoltà attuative e, più in generale, carenza di metodologie standardizzate, considerato che non solo uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi nei vari comparti di lavoro, ma possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio.

Una corretta conoscenza e valutazione dei rischi in ottica di genere è dunque la premessa imprescindibile per l’attuazione di interventi di prevenzione più mirati ed efficaci.

Ed è proprio con questo obiettivo che la Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza e la Consulenza statistico attuariale dell’Inail hanno avviato il progetto con cui approfondire il tema da un punto di vista normativo, statistico e tecnico, aiutando i datori di lavoro a disporre di strumenti che contengano approcci aggiornati alle conoscenze più attuali sotto il profilo tecnico scientifico per fornire risposte sempre più puntuali e specifiche a lavoratrici e lavoratori.

Valutazione dei rischi in ottica di genere: i contenuti della Guida

La monografia è suddivisa in una parte generale, nella quale si inquadra e contestualizza il tema della valutazione dei rischi in ottica di genere, e in una parte applicativa, riportante delle schede di rischio finalizzate all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere e un’appendice statistica che delinea il quadro occupazionale, infortunistico e tecnopatico.

In particolare, nella prima parte si approfondiscono:

  • il contesto normativo;
  • il quadro statistico-occupazionale con un approfondimento su infortuni e malattie professionali;
  • le principali esperienze realizzate in Italia negli anni passati, anche per fornire un quadro teorico la base del percorso metodologico necessario per adempiere efficacemente al dettato normativo;
  • i criteri per una più efficace valutazione in ottica di genere dei rischi per la salute e la sicurezza nonché dei rischi organizzativi/trasversali, tenendo conto anche dei risultati della medicina e della tossicologia di genere e dei principali aspetti tecnici derivanti dalle conoscenze finora acquisite.

Inoltre, per facilitare il processo di integrazione dei documenti di valutazione dei rischi già redatti dai datori di lavoro, la monografia contiene un primo gruppo di schede sintetiche che, a partire da una breve descrizione del rischio, evidenziano se lo stesso sia “neutro”, ovvero indifferenziato rispetto al genere, o abbia talune specificità di genere anche in relazione ai danni connessi ed alle misure di prevenzione e protezione differenziate.

In particolare, l’indicazione e l’attuazione di tali misure, a fronte di rischi e danni specifici, è volta a garantire, e non ad escludere, un pari accesso ad ogni mansione a tutti i lavoratori, assicurando così uniformità e uguaglianza nella tutela della salute e della sicurezza.

Come specificato da INAIL, nelle successive monografie verranno rilasciate ulteriori schede di rischio in ottica di genere, ed eventualmente aggiornate quelle già pubblicate.

 

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