Sicurezza nei luoghi di lavoro: necessarie azioni concrete
Le dichiarazioni e le proposte del CNI dopo la relazione del Ministro del Lavoro Marina Calderone: occorre un impegno serio e trasversale
La sicurezza sul lavoro in Italia è sicuramente in una situazione critica e richiede azioni immediate e concrete, e l'informativa al Consiglio dei Ministri presentata dal Ministro del Lavoro, Marina Calderone, evidenzia ulteriormente uno scenario preoccupante.
Sicurezza sul lavoro: le proposte del CNI
I fatti di Firenze rappresentano solo la goccia di un’emergenza drammatica, diventata oggi una priorità assoluta, come ha precisato il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, rendendosi disponibile alla collaborazione con il Governo e con tutte le parti sociali, per contribuire alla realizzazione di misure atte a garantire la sicurezza sul lavoro e ridurre la probabilità di incidenti.
"È doloroso pensare che, solo nel 2023, 1.041 persone e le relative famiglie e comunità siano state lacerate da un incidente sul lavoro che si è rivelato mortale - afferma Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI. La realtà che oggi ci troviamo ad affrontare in Italia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro è davvero critica. È una questione che non possiamo permetterci di rimandare o di prendere alla leggera. La sicurezza dei lavoratori è un diritto fondamentale che deve essere garantito con azioni immediate".
Sull'argomento è intervenuto anche il Consigliere CNI, Tiziana Petrillo, delegata ai temi della sicurezza: "Ci impegniamo a mettere in campo tutto il nostro supporto e a presentare proposte concrete per intensificare gli sforzi verso una maggiore sicurezza sul lavoro con direttrici chiare”.
Tra le proposte, l’introduzione di meccanismi di premialità, come incentivi per le imprese che dimostrino un alto standard di sicurezza, affiancando a misure sanzionatorie meccanismi che riconoscano e valorizzino il comportamento virtuoso. E ancora, la razionalizzazione normativa: “Occorre lavorare per eliminare sovrapposizioni e ambiguità, rendendo le norme più chiare, accessibili ed organiche con il più ampio contesto normativo nazionale e regionale”. Infine, viene proposta l’istituzione dell'Anagrafe Nazionale dei Professionisti della Sicurezza (ANPS): “suggeriamo la creazione di un registro nazionale che garantisca la trasparenza dell'aggiornamento professionale e della formazione nel settore”.
Conclude Petrillo: "È importante concentrarsi sulla prevenzione -sul miglioramento continuo dei processi interni e sull'adozione di pratiche preventive. Questo significa investire in cultura, tecnologia e competenze professionali e gestionali".
Il tutto nel nome di una sicurezza che va al di là delle divisioni settoriali: “si tratta di una responsabilità collettiva che richiede l'impegno di tutti ad una formazione che deve ripartire dalle scuole primarie”.
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