Sicurezza ponti e viadotti: le Linee Guida MIMS
Il documento indica la metodologia per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti
Sicurezza viadotti e ponti: il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha adottato, con il decreto n. 493 del 3 dicembre 2021, le nuove Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti, che sostituiscono le Linee Guida allegate al decreto MIMS n. 578 del 17 dicembre 2020.
Classificazione rischio e sicurezza ponti e viadotti: il decreto del MIMS
In attuazione di quanto previsto dal comma 1 dell’articolo 14 del decreto legge n. 109 del 2018, le linee Guida assicurano l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, della valutazione della sicurezza e del monitoraggio dei ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e opere similari, esistenti lungo strade statali o autostrade gestite da Anas S.p.A., enti diversi da ANAS S.p.A. o da concessionari autostradali. Entro il 31 gennaio 2022, su proposta di ANSFISA, verranno adottate le Istruzioni operative per lla loro applicazione.
Le linee guida MIMS per la valutazione sicurezza e rischio ponti e viadotti
Il documento illustra una procedura per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti, ai fini di prevenire livelli inadeguati di danno, rendendo accettabile il rischio. La metodologia descritta può essere applicata sia ai ponti stradali che a quelli ferroviari, anche se le linee guida declinano nello specifico i dettagli operativi nel caso dei ponti stradali.
La procedura specificata nelle Linee Guida è composta da tre parti:
- censimento e classificazione del rischio;
- verifica della sicurezza;
- sorveglianza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti, ove per ponti e viadotti si intendono le costruzioni, aventi luce complessiva superiore ai 6.0 m, che permettono di oltrepassare una depressione del terreno o un ostacolo, sia esso un corso o uno specchio d’acqua, altro canale o via di comunicazione o una discontinuità naturale o artificiale.
Nel documento si approfondiscono anche le metodologie necessarie per sviluppare, a livello territoriale, l’approccio proposto: il censimento delle opere, l’esecuzione delle ispezioni, iniziali e speciali, utili alla redazione delle schede di difettosità dell’opera, oltre che alla valutazione della classe di attenzione in funzione dei possibili rischi rilevanti, strutturale (statico e fondazionale), sismico, idro-geologico (idraulico e da frana). I rischi, sono poi riuniti in un’unica classificazione generale della classe di attenzione.
La figura del gestore
Infine, le linee guida definiscono la figura del gestore, sulla base dei compiti assegnati all’art. 14 del decreto legislativo n. 285/1992 (Nuovo Codice della Strada), comprendenti:
- manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi;
- controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze;
- rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni.
Il gestore, quindi, è identificabile nell’ente proprietario della strada o, per le strade in concessione, nel concessionario; in via generale il rapporto di concessione tra l’ente proprietario ed il concessionario è regolamentato da appositi atti convenzionali.
Nel caso di opere di attraversamento della sede stradale, come ad esempio i cavalcavia si evidenzia il gestore si identifica con il titolare dell’opera d’arte, come regolamentato dall’art. 25 del decreto legislativo n. 285/1992.
Le Linee Guida sono così articolate:
- Introduzione
- 1.1 premessa generale e scopo delle linee guida
- 1.2 obiettivi e struttura dell’approccio multilivello
- 1.3 definizione dei livelli di analisi e relazioni tra essi
- 1.4 cenni generali sulla valutazione della rilevanza trasportistica
- 1.5 priorizzazione delle attivita’
- 1.6 modelli informativi
- 1.7 competenze degli operatori
- 1.8 laboratori di prova
- 2. Livello 0. Censimento delle opere
- 2.1 obiettivi del censimento
- 2.2 modalità di acquisizione e di rappresentazione dei dati
- 3. Livello 1. Ispezioni visive e schede di difettosità
- 3.1 modalità e finalità delle ispezioni visive
- 3.2 schede di rilievo e valutazione dei difetti
- 3.3 definizione degli elementi critici
- 3.4 scheda frane e idraulica
- 3.5 casi in cui sono necessarie valutazioni accurate e di dettaglio: dal livello 1 al livello 4
- 3.6 ispezioni speciali
- 4. Livello 2. Analisi dei rischi rilevanti e classificazione su
scala territoriale
- 4.1 struttura generale del metodo di classificazione della classe di attenzione
- 4.2 classe di attenzione strutturale e fondazionale
- 4.2.1 stima del livello di pericolosità strutturale e fondazionale
- 4.2.2 stima del livello di vulnerabilità strutturale e fondazionale
- 4.2.3 stima del livello di esposizione strutturale e fondazionale
- 4.2.4 stima della classe di attenzione strutturale e fondazionale
- 4.3 classe di attenzione sismica
- 4.3.1 definizione generale del metodo
- 4.3.2 valutazione del livello di pericolosità sismica
- 4.3.3 stima del livello di vulnerabilità sismica
- 4.3.4 stima del livello di esposizione sismica
- 4.3.5 stima della classe di attenzione sismica a livello territoriale
- 4.4 classe di attenzione associata al rischio frane
- 4.4.1 definizione generale del metodo di determinazione della classe di attenzione legata al rischio frane
- 4.4.2 stima del livello di pericolosità/suscettibilità legato al rischio frane
- 4.4.3 stima del livello di vulnerabilità legato al rischio frane
- 4.4.4 stima del livello di esposizione legato al rischio frane
- 4.4.5 stima della classe di attenzione frane a livello territoriale
- 4.5 classe di attenzione associata al rischio idraulico degli
attraversamenti fluviali
- 4.5.1 stima della pericolosità legata al rischio idraulico
- 4.5.2 stima della vulnerabilità legata al rischio idraulico
- 4.5.3 stima dell’esposizione legata al rischio idraulico
- 4.5.4 stima della classe di attenzione rischio idraulico
- 4.6 analisi multi-rischio e definizione della classe di attenzione complessiva
- 5. Livello 3: valutazione preliminare dell’opera
- 6. Livello 4: verifica accurata
- 6.1. Concetti fondamentali e strategie per la valutazione della
sicurezza
- 6.1.1. La normativa vigente
- 6.1.2. Il ruolo fondamentale della conoscenza
- 6.1.3. La valutazione della sicurezza e relativi provvedimenti
- 6.1.4. Casi in cui è necessaria la valutazione di sicurezza
- 6.1.5. Livelli di valutazione della sicurezza
- 6.1.5.1. Valutazione del livello di sicurezza secondo le norme tecniche
- 6.1.5.2. Condizione di operatività
- 6.1.5.3. Condizione di transitabilità
- 6.2. La conoscenza del ponte
- 6.2.1. Il percorso iterativo della conoscenza
- 6.2.2. Indagini per la caratterizzazione dei dettagli costruttivi e dei materiali
- 6.2.3. Livelli di conoscenza e fattori di confidenza
- 6.2.4. Ponti metallici storici
- 6.3. Modalità operativa di verifica
- 6.3.1. Ipotesi e finalità dei livelli di valutazione
- 6.3.2. Valutazione delle azioni
- 6.3.2.1. Carichi permanenti
- 6.3.2.2. Azioni variabili da traffico
- 6.3.2.3. Azione sismica
- 6.3.2.4. Azioni idrodinamiche e verifica della stabilità dei versanti
- 6.3.2.5. Altre azioni variabili
- 6.3.3. Valori di progetto delle azioni
- 6.3.3.1. Fattori parziali di sicurezza delle azioni
- 6.3.3.2. Fattori parziali di sicurezza dei carichi permanenti
- 6.3.3.3. Fattori parziali di sicurezza delle azioni variabili, schemi di traffico da norme tecniche
- 6.3.3.4. Fattori parziali di sicurezza delle azioni variabili, schemi di traffico da codice della strada
- 6.3.3.5. Riduzione delle incertezze di modellazione
- 6.3.4. Valori di progetto delle caratteristiche meccaniche dei
materiali
- 6.3.4.1. Fattori parziali di sicurezza
- 6.3.5. Verifiche di sicurezza
- 6.3.5.1. Verifica del sistema di fondazione
- 6.3.5.2. Problemi di verifica locale
- 6.3.5.3. Situazioni che richiedono lo svolgimento delle verifiche di esercizio
- 6.3.5.4. Verifiche di sicurezza per il transito di mezzi eccezionali
- 6.3.5.5. Verifica in sito della sicurezza per transitabilità temporanea
- 6.1. Concetti fondamentali e strategie per la valutazione della
sicurezza
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