Sistema a Cappotto: l’importanza della formazione tecnica
Nuovo sondaggio Cortexa: gli applicatori di Sistemi a Cappotto chiedono formazione e qualità dei sistemi applicati per la buona riuscita degli interventi di efficientamento energetico degli edifici
Il Sistema a Cappotto è efficace per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica richiesti dai committenti, purché l’installazione sia eseguita a regola d’arte. Da questo punto df vista, il ruolo della certificazione delle competenze è fondamentale.
Installazione cappotto termico e certificazione: nuovo sondaggio Cortexa
Sono questi in sintesi i risultati del sondaggio effettuato dal Consorzio Cortexa presso un gruppo di installatori. Dal sondaggio emerge che circa la metà degli intervistati ha lavorato a più di 20 interventi relativi all’installazione del Sistema a Cappotto: un panel esperto e che desidera formarsi, informarsi e aggiornarsi constatemente, in quanto consapevole che solo lavori realizzati secondo rigorosi criteri di qualità possono durare a lungo.
Al momento in Italia sono quasi 8mila gli applicatori specializzati in Sistemi a Cappotto certificati secondo la norma UNI 11716: un numero ancora troppo esiguo di figure specializzate per potere garantire che in ogni cantiere vi siano degli esperti. “Auspichiamo che nel medio periodo la formazione possa rientrare tra i requisiti necessari per potere operare in cantiere, specialmente nei cantieri che beneficiano delle detrazioni fiscali”, afferma Stefano Deri, Presidente di Cortexa.
Il sondaggio mette in luce la consapevolezza sull’importanza di un’installazione a regola d’arte e con prodotti certificati, per non incorrere in problematiche né in fase di progettazione ed esecuzione né in fase di utilizzo dell’immobile.
Scendendo nel dettaglio delle percentuali:
- l’87% considera indispensabile impiegare sistemi certificati ETA;
- il 72% ritiene indispensabile che il sistema sia dotato di marcatura CE;
- il 67% ritiene fondamentale il patentino di certificazione delle competenze del posatore secondo la norma UNI11716.
Grande rilievo alla formazione, tenendo conto che:
- il 54% degli intervistati ha seguito un corso di posa sul Sistema a Cappotto presso un produttore;
- solo il 23% ha certificato le proprie competenze secondo la norma UNI 11716;
- solo il 9% ha frequentato un corso presso le scuole edili;
- il 38% pensa di frequentare nuovamente un corso presso un produttore;
- il 33% desidera certificate le proprie competenze.
Inoltre quasi la totalità degli intervistati (96%) degli intervistati conosce e utilizza il Manuale Cortexa per l’applicazione del Sistema a Cappotto, riconosciuto come principale strumento per gli applicatori italiani su questo tema. Il 56% conosce la norma UNI 11716 per la certificazione delle competenze del posatore di Sistema a Cappotto e il 44% conosce la norma per la corretta progettazione del Sistema a Cappotto, UNI/TR 11715.
Superbonus e bonus edilizi: il cappotto termico tra gli interventi più richiesti
Formazione e certificazione delle competenze sono aspetti diventati ancora più rilevanti con l’avvento dei bonus edilizi, in particolar modo il Superbonus: secondo il 40% degli intervistati si sono affacciate sul mercato numerose imprese non sempre dotate delle competenze ed esperienze necessarie per garantire la qualità degli interventi stessi e del Sistema a Cappotto in particolare, oltre ai problemi nel reperire manodopera qualificata, accanto anche a progettisti e direttori lavori poco esperti.
A queste criticità si sono affiancati il bisogno di maggiore certezza in merito alle certificazioni in vigore per determinare la qualità del Sistema a Cappotto (33%) e la necessità di un quadro di incentivazione più chiaro e stabile (64%).
Se il Sistema a Cappotto per gli intervistati è fortemente richiesto dai committenti con gli obiettivi di ridurre i consumi energetici e i costi in bolletta (72%); migliorare il comfort della propria abitazione (56%) e aumentare il valore dell’immobile (29%), l’efficacia dell’intervento è influenzata da questi fattori:
- posa a regola d’arte (87%);
- corretta progettazione dell’intervento (66%);
- qualità del Sistema a Cappotto (59%);
- direzione lavori accurata (38%).
Da questo punto di vista, il 76% degli applicatori ritiene che il Sistema a Cappotto sia una soluzione durevole e che gli edifici con Cappotto non richiedono più manutenzione di quelli che ne sono privi, purché l’intervento sia stato realizzato a regola d’arte.
Sorprende però che, diversamente da quanto emerso con il sondaggio presso i progettisti, gli installatori sembrano cogliere meno l’importanza di efficientare l’involucro edilizio come misura primaria e imprescindibile per ridurre le dispersioni e quindi gli sprechi di energia:
- Il 21% ritiene che siano efficaci anche soluzioni in interno;
- Il 18% pensa che si potrebbe risparmiare la stessa energia cambiando solo i serramenti;
- Il 13% ritiene che prodotti leggeri come rasanti e pitture isolanti siano efficaci quanto il Cappotto.
“Come Cortexa, fin dal 2007, investiamo nell’informazione e formazione di tutta la filiera e, negli ultimi anni, abbiamo lavorato a un nuovo progetto formativo messo a disposizione on line e on demand, in modo da consentirne la massima fruizione. Il nostro obiettivo è quello di portare a conoscenza non solo delle imprese e degli applicatori, ma di tutti gli operatori della filiera, i requisiti per un intervento di qualità con Sistema a Cappotto lungo tutto il processo, a partire dalla scelta del prodotto”, afferma Alessandro Monaco, Presidente della Commissione Comunicazione di Cortexa. “All’interno di questo contesto, sarebbe auspicabile prevedere dei percorsi istituzionalizzati di formazione e qualifica per rendere obbligatoria la certificazione delle competenze secondo la norma UNI 11716 e mettere a disposizione della filiera un elenco di applicatori certificati. Il libero accesso a lavori complessi di riqualificazione energetica senza verifica delle competenze vanifica il risultato degli interventi”, conclude.
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