Sistema energetico italiano: l'analisi ENEA sul I semestre 2024

Cresce l'uso delle fonti rinnovabili nel settore elettrico, ma c'è ancora poca competitività nelle tecnologie per la decarbonizzazione

di Redazione tecnica - 15/09/2024

In Italia, il primo semestre 2024 registra un balzo in avanti sull’uso delle fonti rinnovabili (+25%), con una forte diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona), e confermando il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (-10%).

Sistema energetico nazionale: il report di ENEA

Sono questi i dati principali del sistema energetico nazionale riportati nell’analisi ENEA per il primo semestre 2024. Il report registra anche un nuovo calo dei consumi (-2%, rispetto al -1% dell’area euro), in misura maggiore rispetto all’andamento dei principali driver considerati, ovvero il lieve aumento di PIL e mobilità in lieve aumento, uniti al trend negativo della produzione industriale e al clima mite.

Il calo delle emissioni riguarda quasi esclusivamente il settore elettrico (-32%), per effetto del notevole incremento della quota di rinnovabili, che sale al 44% nell’arco dei sei mesi con punte mensili superiori al 52%, grazie al significativo aumento della produzione idroelettrica (+65). Il consumo di fonti fossili, scende sensibilmente sia per il carbone (-60% contro -24% dell’Eurozona) che per il gas naturale (-5% contro -4%).

Transizione energetica: obiettivi di decarbonizzazione ancora lontani

Emerge però un insieme di difficoltà per la transizione energetica italiana, tra decarbonizzazione ancora insufficiente e problemi di competitività dell’industria nazionale. In questo contesto, l’indice ENEA ISPRED registra un leggero miglioramento, ma rimane sempre vicino ai minimi storici. Riprova ne sono i livelli molto bassi dei valori di due componenti dell’indice, ovvero la decarbonizzazione e i prezzi e competitività. Migliora invece la componente sicurezza energetica, grazie alla riduzione della domanda di energia che ha coinvolto soprattutto i settori elettricità e gas.

Come evidenziato da ENEA, per essere in linea con i target europei, le emissioni dovrebbero ridursi del 5% medio annuo; inoltre, in questi settori, la crescita delle fonti rinnovabili resta decisamente inferiore a quella delineata nel recente PNIEC, evidenzia Gracceva.

In riferimento ai prezzi di elettricità e gas per famiglie e imprese, anche se continuano a scendere sono rimasti ancora al di sopra delle medie di lungo periodo, con una forbice ancora ampia rispetto ai principali mercati europei (nel II trimestre il prezzo medio italiano è salito a oltre il doppio della media di Germania, Francia e Spagna).

Infine, si evidenzia un nuovo peggioramento della competitività italiana nelle tecnologie energetiche per la decarbonizzazione, con un aumento costante della dipendenza dalle importazioni di tecnologie low carbon, il cui valore è pari allo 0,34% del PIL nel 2023. Sul punto, ENEA sottolinea sbilanciamenti particolarmente significativi per fotovoltaico (deficit pari a -2 miliardi di euro), accumulatori (-3 miliardi, il triplo di due anni fa) e veicoli a basse emissioni (-2 miliardi). Segno positivo solo per solare termico ed elettrolizzatori, che hanno però un peso marginale nel saldo complessivo.

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