Sostituzione serratura: bonus mobili o solo bonus sicurezza?
Il Fisco chiarisce quali detrazioni possono essere utilizzate in caso di spese sostenute per interventi di prevenzione rischio illeciti
Mettere casa al sicuro può essere conveniente, se si sta effettuando un intervento di ristrutturazione edilizia. Ma molti contribuenti spesso sono confusi: entro quale ambito rientra il cosiddetto “bonus sicurezza”?
Sostituzione serratura porta blindata e bonus mobili: il parere del Fisco
Ne parla Fisco Oggi, rispondendo a un quesito inerente proprio la sostituzione della serratura della porta blindata: oltre alla detrazione del 50%, è possibile usufruire anche del bonus mobili per tale intervento?
La detrazione del 50% di cui parla la contribuente è quella relativa al cd. “Bonus Sicurezza”: esso consiste in una detrazione fiscale, indicata nella lettera f) dell’articolo 16-bis del D.P.R. n. 917/1986 (Tuir), per le spese sostenute per l’installazione di sistemi antifurto, allarmi e videosorveglianza nelle abitazioni con un tetto di spesa massimo di 96.000 euro. Il rimborso è effettuato in 10 rate annuali di uguale importo; il pagamento deve essere tracciato, per cui effettuato con carte elettroniche o tramite bonifico parlante. Diversamente da altre agevolazioni, il Bonus Sicurezza non è legato alla presenza di una ristrutturazione in corso, come ad esempio nel caso dello stesso Bonus Mobili.
Bonus Sicurezza: beneficiari e spese ammissibili
Hanno diritto al Bonus Sicurezza 2022 per la casa tutti i soggetti IRPEF residenti o meno in Italia e i titolari di impresa con partita IVA, proprietari dell’immobile oggetto degli interventi. Per potere accedere alle agevolazioni è necessario sostenere effettivamente le spese ed essere in regola con i pagamenti IMU.
Tra le spese ammissibili al Bonus Sicurezza rientrano l’acquisto e l’installazione dei seguenti sistemi:
- porte blindate, catenacci, lucchetti, tapparelle metalliche con bloccaggi;
- impianti di allarme (rilevatori di effrazione e di apertura, cineprese, allarmi);
- impianti antintrusione e antifurto (grate alle finestre, vetri antisfondamento, casseforti a muro)
- impianti di rilevazione incendi, evacuazioni e controllo fumi;
- sistemi di controllo degli accessi, dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas;
- videosorveglianza professionale a circuito chiuso.
Rientrano tra le spese ammissibili anche:
- i sopralluoghi e perizie da parte di un tecnico;
- la progettazione del sistema da installare.
Bonus mobili 2022: interventi ammissibili
Per quanto riguarda il bonus mobili, ricordiamo che esso prevede una detrazione del 50%, calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 (il limite era di 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Rientrano fra gli interventi che permettono di accedere al bonus mobili:
Manutenzione straordinaria
- installazione di ascensori e scale di sicurezza
- realizzazione dei servizi igienici
- sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
- rifacimento di scale e rampe
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
- costruzione di scale interne
- sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
Manutenzione straordinaria
- Interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di
energia, ad esempio:
- installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
- installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore
- sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.
Ristrutturazione edilizia
- modifica della facciata
- realizzazione di una mansarda o di un balcone
- trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
- apertura di nuove porte e finestre
- costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
- Restauro e risanamento conservativo
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
- ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio
Manutenzione ordinaria su parti condominiali
- tinteggiatura pareti e soffitti
- sostituzione di pavimenti
- sostituzione di infissi esterni
- rifacimento di intonaci
- sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
- riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
- riparazione delle grondaie
- riparazione delle mura di cinta.
Non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici:
- quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
- la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Il bonus mobili quindi non può essere utilizzato per gli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, tra i quali può farsi rientrare l’apposizione o la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini.
Unica deroga è che gli interventi, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lett. a), b), c), e d), del Dpr n. 380/2001 (rispettivamente, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 10/2014, risposta 7.1).
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