Energia dagli alberi di ulivo: aeroporto di Bari in prima linea
La Puglia dimostra ancora una volta la volontà e la capacità di essere attenta all'ambiente, all'ecologia ed alla produzione di energia elettrica con il mino...
La Puglia dimostra ancora una volta la volontà e la capacità di
essere attenta all'ambiente, all'ecologia ed alla produzione di
energia elettrica con il minor apporto possibile di combustibili
fossili. Questo è quanto viene dimostrato con il nuovo progetto
della società Aeroporti di Puglia che prevede di generare energia
elettrica attraverso la "cogenerazione a chilometro zero"
accoppiata alla produzione di energia elettrica da pannelli
fotovoltaici.
La Puglia vede nel proprio stemma l'albero d'ulivo, una pianta che caratterizza il paesaggio lasciando sbalordito qualsiasi turista, che viaggiando per le strade della regione, si imbatte in queste sterminate distese. Si potrebbe dire che l'albero d'ulivo è la radice dell'agricoltura pugliese.
Il progetto della società Aeroporti di Puglia, mira a valorizzare questa risorsa tipica del territorio pugliese senza però intaccare direttamente la pianta. Infatti l'obiettivo del bando, che ha un ammontare di 4 milioni di euro, è diretta all'approvvigionamento di rami d'ulivo derivanti dalle attività di potatura per alimentare un impianto a biomassa capace di generare energia elettrica per soddisfare il fabbisogno energetico dell'aeroporto.
La società vincitrice del bando di gara, avrà il compito di interfacciarsi con gli operatori locali, per un raggio di circa 70 Km, per l'approvvigionamento della materia prima, ossia dovrà tessere relazioni con agricoltori e contadini che sono i principali attori di questa filiera.
Attualmente l'impianto fotovoltaico installato presso l'aeroporto di bari (2 impianti da 200 e 300 KW) è in grado di produrre energia per un 40% del fabbisogno energetico.
Se il progetto "pilota" dovesse dimostrarsi efficiente e con un alto tasso di rendimento, non si può escludere che venga replicata l'esperienza anche presso l'aeroporto di Brindisi, e noi tutti ovviamente già auspichiamo che possa estendersi anche ad altre realtà.
L'utilizzo di energie alternative, completamente slacciate dai combustibili fossili, come energia fotovoltaica, eolica, biomasse ecc… ad oggi probabilmente non permettono una completa autosufficienza ma permettono di abbattere i costi energetici in termini economici ed ambientali. La Puglia ha già dimostrato di essere pioniera in questo settore, e le statistiche lo confermano ogni anno sempre di più. Se anche le altre regioni,k che hanno a disposizione determinate risorse rinnovabili, continuassero ad impegnarsi in tal senso, con molta probabilità si potrà rendere l'intero paese un po' meno schiavo dei combustibili fossili e potrebbe essere stimolata la ricerca scientifica nell'ambito di una ottimizzazione di queste tecnologie.
La Puglia vede nel proprio stemma l'albero d'ulivo, una pianta che caratterizza il paesaggio lasciando sbalordito qualsiasi turista, che viaggiando per le strade della regione, si imbatte in queste sterminate distese. Si potrebbe dire che l'albero d'ulivo è la radice dell'agricoltura pugliese.
Il progetto della società Aeroporti di Puglia, mira a valorizzare questa risorsa tipica del territorio pugliese senza però intaccare direttamente la pianta. Infatti l'obiettivo del bando, che ha un ammontare di 4 milioni di euro, è diretta all'approvvigionamento di rami d'ulivo derivanti dalle attività di potatura per alimentare un impianto a biomassa capace di generare energia elettrica per soddisfare il fabbisogno energetico dell'aeroporto.
La società vincitrice del bando di gara, avrà il compito di interfacciarsi con gli operatori locali, per un raggio di circa 70 Km, per l'approvvigionamento della materia prima, ossia dovrà tessere relazioni con agricoltori e contadini che sono i principali attori di questa filiera.
Attualmente l'impianto fotovoltaico installato presso l'aeroporto di bari (2 impianti da 200 e 300 KW) è in grado di produrre energia per un 40% del fabbisogno energetico.
Se il progetto "pilota" dovesse dimostrarsi efficiente e con un alto tasso di rendimento, non si può escludere che venga replicata l'esperienza anche presso l'aeroporto di Brindisi, e noi tutti ovviamente già auspichiamo che possa estendersi anche ad altre realtà.
L'utilizzo di energie alternative, completamente slacciate dai combustibili fossili, come energia fotovoltaica, eolica, biomasse ecc… ad oggi probabilmente non permettono una completa autosufficienza ma permettono di abbattere i costi energetici in termini economici ed ambientali. La Puglia ha già dimostrato di essere pioniera in questo settore, e le statistiche lo confermano ogni anno sempre di più. Se anche le altre regioni,k che hanno a disposizione determinate risorse rinnovabili, continuassero ad impegnarsi in tal senso, con molta probabilità si potrà rendere l'intero paese un po' meno schiavo dei combustibili fossili e potrebbe essere stimolata la ricerca scientifica nell'ambito di una ottimizzazione di queste tecnologie.
© Riproduzione riservata