Energia: Ddl della Giunta della regione Sardegna, verso nuovi edifici a impatto zero
"La realizzazione di un sistema economico sociale sostenibile, rispettoso dei nostri valori e del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, avviene attra...
"La realizzazione di un sistema economico sociale sostenibile,
rispettoso dei nostri valori e del nostro patrimonio ambientale e
paesaggistico, avviene attraverso un’azione costante, coerente con
gli indirizzi dell’Unione Europea e idonea a promuovere non solo
utilità economiche ma anche e soprattutto un miglioramento della
qualità della vita dei Sardi".
Così il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha annunciato l’approvazione da parte della Giunta di un disegno di legge europea regionale con la quale si dispone l'attuazione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, introducendo una disciplina e i criteri per il miglioramento della prestazione energetica degli edifici nel territorio della Sardegna. Accanto alle disposizioni relative alla certificazione energetica, il disegno prevede l’istituzione di un sistema informativo regionale per la certificazione energetica e per gli impianti termici, del catasto energetico degli edifici e del catasto degli impianti termici.
Tali nuovi strumenti sono indispensabili per il monitoraggio e il miglioramento della pianificazione energetica, per consentire alla Sardegna di raggiungere gli obiettivi europei fissati per il 2020. Altre disposizioni disciplinano la dematerializzazione della documentazione relativa alla prestazione energetica degli edifici, che consentirà di abbattere i costi dei procedimenti per i cittadini. Il certificato energetico sarà previsto anche per gli edifici in locazione, nel rispetto delle norme europee e in anticipo rispetto al quadro nazionale.
Particolare importanza è rivestita dalla norma indicata all’art. 6, che recita: "Negli edifici di nuova costruzione o in occasione di nuova installazione di impianti termici o di ristrutturazione di impianti termici esistenti, l’impianto di produzione di energia termica è progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50 per cento del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile". Tale misura sarà accompagnata da strumenti premiali per i soggetti che si adegueranno alle nuove disposizioni. Il limite è ridotto al 20 per cento per gli edifici situati nei centri storici.
Il disegno di legge dispone inoltre che per gli edifici di nuova costruzione con numero di unità immobiliari superiori a 4, appartamenti alle categorie E1 ed E2, sia prevista in sede progettuale la realizzazione di impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione invernale ed estiva, nonché di sistemi automatizzati di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore e del freddo, salvo che ne sia dimostrata la non fattibilità tecnica o la non realizzabilità per impedimenti di tipo urbanistico e/o ambientale.
"L’iniziativa – ha aggiunto il presidente - si inquadra nella più ampia politica della Regione diretta a promuovere l’economia verde e un futuro sostenibile per la nostra isola, che vede il suo pilastro nel progetto Sardegna CO2.Zero. E’un altro esempio - ha concluso Cappellacci - di quel cambiamento che parte da ciascuno di noi, dalla nostra capacità di essere una comunità e di promuovere azioni che da un lato portino a una crescita, non solo economica, della società e dall'altro siano foriere di nuove occasioni per l’impresa e per l’occupazione".
Così il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha annunciato l’approvazione da parte della Giunta di un disegno di legge europea regionale con la quale si dispone l'attuazione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, introducendo una disciplina e i criteri per il miglioramento della prestazione energetica degli edifici nel territorio della Sardegna. Accanto alle disposizioni relative alla certificazione energetica, il disegno prevede l’istituzione di un sistema informativo regionale per la certificazione energetica e per gli impianti termici, del catasto energetico degli edifici e del catasto degli impianti termici.
Tali nuovi strumenti sono indispensabili per il monitoraggio e il miglioramento della pianificazione energetica, per consentire alla Sardegna di raggiungere gli obiettivi europei fissati per il 2020. Altre disposizioni disciplinano la dematerializzazione della documentazione relativa alla prestazione energetica degli edifici, che consentirà di abbattere i costi dei procedimenti per i cittadini. Il certificato energetico sarà previsto anche per gli edifici in locazione, nel rispetto delle norme europee e in anticipo rispetto al quadro nazionale.
Particolare importanza è rivestita dalla norma indicata all’art. 6, che recita: "Negli edifici di nuova costruzione o in occasione di nuova installazione di impianti termici o di ristrutturazione di impianti termici esistenti, l’impianto di produzione di energia termica è progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50 per cento del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile". Tale misura sarà accompagnata da strumenti premiali per i soggetti che si adegueranno alle nuove disposizioni. Il limite è ridotto al 20 per cento per gli edifici situati nei centri storici.
Il disegno di legge dispone inoltre che per gli edifici di nuova costruzione con numero di unità immobiliari superiori a 4, appartamenti alle categorie E1 ed E2, sia prevista in sede progettuale la realizzazione di impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione invernale ed estiva, nonché di sistemi automatizzati di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore e del freddo, salvo che ne sia dimostrata la non fattibilità tecnica o la non realizzabilità per impedimenti di tipo urbanistico e/o ambientale.
"L’iniziativa – ha aggiunto il presidente - si inquadra nella più ampia politica della Regione diretta a promuovere l’economia verde e un futuro sostenibile per la nostra isola, che vede il suo pilastro nel progetto Sardegna CO2.Zero. E’un altro esempio - ha concluso Cappellacci - di quel cambiamento che parte da ciascuno di noi, dalla nostra capacità di essere una comunità e di promuovere azioni che da un lato portino a una crescita, non solo economica, della società e dall'altro siano foriere di nuove occasioni per l’impresa e per l’occupazione".
fonte www.regione.sardegna.it
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