Architetti: inaccettabili i ritardi nei pagamenti a professionisti e imprese
Il settore delle costruzioni è, in Italia, uno tra quelli più colpiti dal fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e, nonostante l'ent...
Il settore delle costruzioni è, in Italia, uno tra quelli più
colpiti dal fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica
Amministrazione e, nonostante l'entrata in vigore del Decreto
Legislativo 9 novembre 2012, n. 192 di recepimento della
direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di
pagamento nelle transazioni commerciali torna (e la cui
applicabilità ai lavori pubblici è ancora un mistero, leggi news), il problema è
tutt'altro che superato.
Come rilevato dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), il settore dei lavori pubblici ha, ormai, raggiunto una dimensione finanziaria dei ritardi nei pagamenti pari a 19 miliardi di euro ed in costante crescita. Sono aumentati, inoltre, i tempi di pagamento che sono arrivati ad una media di 8 mesi, con punte che superano ampiamente i 2 anni. La crisi mondiale, che ha portato a questa situazione, è stato particolarmente acuita in Italia dal Patto di stabilità interno che ha limita fortemente la capacità di investimento degli enti locali bloccando circa 4,7 miliardi di euro di pagamenti per lavori già eseguiti dalle imprese e per i quali gli enti locali dispongono di risorse di cassa.
Il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C.
"Non possiamo che condividere le preoccupazioni dei presidenti di Confindustria, Anci e Ance in merito alle pericolose ripercussioni sull'economia delle imprese e sullo stato generale di quella del nostro Paese a causa del perdurare dei ritardi dei pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione. Tutto ciò può essere causa di pericolose tensioni anche sul piano occupazionale, con conseguenti gravi ricadute sulla coesione sociale del nostro Paese. Così come è da condividere la richiesta formulata al Presidente del Consiglio, Mario Monti, affinché il Governo vari un provvedimento d'urgenza con il quale autorizzi le amministrazioni locali a sbloccare le risorse necessarie per fare fronte ai propri debiti".
Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Freyrie.
"Anche gli architetti italiani - prosegue il presidente degli Architetti italiani - ritengono del tutto inaccettabile il fenomeno dei ritardati pagamenti alle imprese e ai professionisti che hanno regolarmente, e da tempo, eseguito il loro lavoro. Questa situazione, infatti, mette a rischio l'esistenza stessa di migliaia di imprese e di studi professionali con effetti a dir poco devastanti su un comparto già duramente provato da una crisi economica che non accenna ad allentare la sua morsa".
"In questo quadro così fosco - conclude il presidente Freyrie - ancora una volta è solo il Colle ad ergersi - facendosi interprete della necessità che questi problemi vengano immediatamente posti all'attenzione del Governo e delle forze politiche - ad indispensabile e altissimo punto di riferimento dell'intero Paese e di ciò gli architetti italiani tutti sono particolarmente grati al presidente Napolitano".
Come rilevato dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), il settore dei lavori pubblici ha, ormai, raggiunto una dimensione finanziaria dei ritardi nei pagamenti pari a 19 miliardi di euro ed in costante crescita. Sono aumentati, inoltre, i tempi di pagamento che sono arrivati ad una media di 8 mesi, con punte che superano ampiamente i 2 anni. La crisi mondiale, che ha portato a questa situazione, è stato particolarmente acuita in Italia dal Patto di stabilità interno che ha limita fortemente la capacità di investimento degli enti locali bloccando circa 4,7 miliardi di euro di pagamenti per lavori già eseguiti dalle imprese e per i quali gli enti locali dispongono di risorse di cassa.
Il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C.
"Non possiamo che condividere le preoccupazioni dei presidenti di Confindustria, Anci e Ance in merito alle pericolose ripercussioni sull'economia delle imprese e sullo stato generale di quella del nostro Paese a causa del perdurare dei ritardi dei pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione. Tutto ciò può essere causa di pericolose tensioni anche sul piano occupazionale, con conseguenti gravi ricadute sulla coesione sociale del nostro Paese. Così come è da condividere la richiesta formulata al Presidente del Consiglio, Mario Monti, affinché il Governo vari un provvedimento d'urgenza con il quale autorizzi le amministrazioni locali a sbloccare le risorse necessarie per fare fronte ai propri debiti".
Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Freyrie.
"Anche gli architetti italiani - prosegue il presidente degli Architetti italiani - ritengono del tutto inaccettabile il fenomeno dei ritardati pagamenti alle imprese e ai professionisti che hanno regolarmente, e da tempo, eseguito il loro lavoro. Questa situazione, infatti, mette a rischio l'esistenza stessa di migliaia di imprese e di studi professionali con effetti a dir poco devastanti su un comparto già duramente provato da una crisi economica che non accenna ad allentare la sua morsa".
"In questo quadro così fosco - conclude il presidente Freyrie - ancora una volta è solo il Colle ad ergersi - facendosi interprete della necessità che questi problemi vengano immediatamente posti all'attenzione del Governo e delle forze politiche - ad indispensabile e altissimo punto di riferimento dell'intero Paese e di ciò gli architetti italiani tutti sono particolarmente grati al presidente Napolitano".
A cura di Ilenia
Cicirello
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