Liberi Professionisti, decisa flessione nell'apertura di Partite IVA
Decisa flessione (-9,4%) nell'apertura di nuove partite IVA. Questo è il dato che emerge nel documento di sintesi dei dati di febbraio 2013 rispetto agli ana...
Decisa flessione (-9,4%) nell'apertura di nuove partite IVA. Questo
è il dato che emerge nel documento di sintesi dei dati di febbraio
2013 rispetto agli analoghi del 2012, pubblicato dal Dipartimento
delle Finanze.
L'osservatorio sulle partite IVA ha evidenziato l'apertura di 50.759 nuove posizioni contributive la cui distribuzione per natura giuridica mostra che la quota relativa alle persone fisiche si attesta al 73,8%, mentre le società di capitali sono pari al 17,8% del totale. Rispetto a febbraio 2012, le persone fisiche accusano un vistoso calo di aperture (-13%), mentre le società di capitali mostrano un apprezzabile aumento (+8,6%), influenzate dalle recenti norme volte a semplificarne l'apertura. Questo, ancora una volta, a dimostrazione di una visione politica tendente ad agevolare la costituzione di società e penalizzare le libere professioni, da tempo vessate da norme inique e spesso contraddittorie.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture:
Anche la classificazione per settore produttivo da evidenza a dati facilmente intuibili: il commercio registra sempre il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 24% del totale), seguito dalle attività professionali (oltre il 16%), edilizia ed agricoltura. Rispetto al corrispondente mese del 2012, tra i settori principali l'unico in attivo è quello di alloggio e ristorazione (+7,9%), mentre le flessioni più decise appartengono ai settori professionale, edilizio trasporto/magazzinaggio ed artistico/sportivo (tutti oltre il 17%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con i maschi cui appartiene il 63,2% di aperture di partite Iva. Il 51% delle aperture è dovuto a giovani fino a 35 anni ed esattamente un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2012, tutte le classi di età registrano cali più o meno marcati.
L'osservatorio sulle partite IVA ha evidenziato l'apertura di 50.759 nuove posizioni contributive la cui distribuzione per natura giuridica mostra che la quota relativa alle persone fisiche si attesta al 73,8%, mentre le società di capitali sono pari al 17,8% del totale. Rispetto a febbraio 2012, le persone fisiche accusano un vistoso calo di aperture (-13%), mentre le società di capitali mostrano un apprezzabile aumento (+8,6%), influenzate dalle recenti norme volte a semplificarne l'apertura. Questo, ancora una volta, a dimostrazione di una visione politica tendente ad agevolare la costituzione di società e penalizzare le libere professioni, da tempo vessate da norme inique e spesso contraddittorie.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture:
- il 43,3% di esse è avvenuto al Nord;
- il 22,8% al Centro;
- circa il 34% al Sud ed Isole.
Anche la classificazione per settore produttivo da evidenza a dati facilmente intuibili: il commercio registra sempre il maggior numero di aperture di partite Iva (circa il 24% del totale), seguito dalle attività professionali (oltre il 16%), edilizia ed agricoltura. Rispetto al corrispondente mese del 2012, tra i settori principali l'unico in attivo è quello di alloggio e ristorazione (+7,9%), mentre le flessioni più decise appartengono ai settori professionale, edilizio trasporto/magazzinaggio ed artistico/sportivo (tutti oltre il 17%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con i maschi cui appartiene il 63,2% di aperture di partite Iva. Il 51% delle aperture è dovuto a giovani fino a 35 anni ed esattamente un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2012, tutte le classi di età registrano cali più o meno marcati.
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