LINEE GUIDA PER LA SICUREZZA

L’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro (ISPESL) ha recentemente pubblicato sul proprio sito le “Linea guida per la scelta, l'uso e...

15/01/2007
L’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro (ISPESL) ha recentemente pubblicato sul proprio sito le “Linea guida per la scelta, l'uso e la manutenzione dei sistemi collettivi di protezione dei bordi”.
La guida, a carattere non vincolante, ha lo scopo di fornire un indirizzo per l’individuazione e l’uso dei sistemi collettivi di protezione dei bordi che sono costituiti da parapetti provvisori, reti di sicurezza o da sistemi combinati (parapetti provvisori e reti di sicurezza integrati fra loro con l’obiettivo di fornire una metodologia per la valutazione del rischio di caduta dall’alto e/o di urto contro il sistema di protezione dei bordi.
I lavori in cui possono trovare impiego i criteri individuati dall’Ispesl sono tutti quelli effettuati su:
  • solai;
  • tetti;
  • viadotti;
  • ponti;
  • scavi e sbancamenti,
con la precisazione che l’individuazione del sistema collettivo di protezione dei bordi più adatto dipende sempre dalle sue caratteristiche intrinseche e dal tipo di attività che vi si andrà ad esercitare prestando, anche particolare attenzione alle caratteristiche strutturali dell’opera da proteggere che deve sopportare, tra l’altro, i carichi trasmessi ad essa, attraverso i necessari ancoraggi, dal sistema di protezione dei bordi utilizzato.

Le line guida trattano sono suddivise in capitoli che trattano in progressione:
  • i riferimenti normativi;
  • le definizioni;
  • la valutazione del rischio;
  • la classificazione;
  • la descrizione;
  • i requisiti genrali;
  • la scelta;
  • l’uso;
  • l’ipezione;
  • la manutenzione;
  • il deposito e trasporto.
In riferimento alla classificazione, i sistemi di protezione dei bordi possono essere suddivisi nelle seguenti tre tipologie:
  • Parapetti provvisori da utilizzare come dispositivi di protezione collettiva aventi funzione di impedire la caduta dall’alto del lavoratore dalle superfici di lavoro – piane o inclinate – e/o di ridurre il livello di energia trasmesso al lavoratore nell’urto contro il sistema stesso nelle superfici di lavori inclinate.
  • Reti di sicurezza da utilizzare come dispositivi di protezione collettiva di arresto cduta aventi funzione di impedire e/o ridurre gli effetti della caduta dall’alto del lavoratore in maniera tale che non si verifichino danni sul corpo umano.
  • Sistemi combinati costituiti da parapetti provvisori e reti di sicurezza integrati fra loro da utilizzare nelle situazioni in cui le singole protezioni non riescono ad eliminare il rischio o a ridurlo ad un livello accettabile.
La scelta della tipologia da adottare in una specifica realizzazione dipende dalla combinazione del rischio di caduta dall’alto e di urto contro il sistema stesso che si vuole eliminare e/o ridurre e deve essere effettuata dopo la valutazione del rischio; la scelta è legata anche alle modalità con cui si effettua la realizzazione, alla sua tipologia ed alle sue caratteristiche.
La scelta più idonea al un singolo lavoro, deve avvenire in base a fattori che dipendono dalla tipologia di intervento (costruzione, demolizione, manutenzione) e dalla possibilità di realizzare le strutture di ancoraggio predisponendo i punti di attacco e fissaggio del parapetto e la tipologia degli stessi.

Nelle line guida, per ultimo, vengono trattati gli importanti capitoli relativi all’uso in sicurezza dei sistemi collettivi di protezione, all’Ispezione prima del montaggio, dopo lo smontaggio e durante l’uso ed alla manutenzione.

A cura di Paolo Oreto
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