Linee programmatiche Mibac: Qualità dell’architettura e concorsi di progettazione

Il Ministro per i beni e le attività culturali Massimo Bray ha illustrato, il 23 maggio scorso alle Commissioni congiunte VII della Camera e VII del Senato d...

28/05/2013
Il Ministro per i beni e le attività culturali Massimo Bray ha illustrato, il 23 maggio scorso alle Commissioni congiunte VII della Camera e VII del Senato della Repubblica le linee programmatiche del proprio Ministero ed, in particolare in una parte del proprio intervento ha trattato la qualità dell'architettura e del paesaggio, la tutela del paesaggio in rapporto, anche con le energie rinnovabili, la salvaguardia del paesaggio anche con il contenimento dell'uso del suolo e la tutela dei centri storici.

In riferimento alla qualità dell'architettura il Ministro ha precisato che "è indispensabile riprendere e approfondire il tema della qualità architettonica" aggiungendo, anche, che "La qualità dell'architettura si lega strettamente, come è evidente, al tema della riqualificazione del tessuto urbano e, soprattutto, delle periferie di tante città italiane: solo un profondo cambiamento del modo di pensare, progettare e dunque realizzare i nuovi interventi - che ponga al centro la qualità del costruire - può consentire il ridisegno di tante aree oggi degradate, brutte o, nella migliore delle ipotesi, amorfe, insignificanti, squallide, che avviliscono i nostri centri urbani e sono concausa di disagio sociale; solo la qualità del progetto architettonico potrà consentire di creare nuovo paesaggi urbani, che pongano le nostre reti urbane al livello delle più avanzate e vitali realtà metropolitane europee".

Il Ministro ha, anche, precisato di non essere contrario alle nuove costruzioni ma che "E' contrario alle nuove costruzioni "vecchie", cioè a un modo di costruire che sembra rimasto agli anni '70 del secolo scorso; è contrario all'idea antiquata di una certa imprenditoria del mattone che pensa ancora nella logica del secolo scorso dell'edilizia di espansione - i palazzoni di sette piani in mezzo alla campagna - tutta centrata sul consumo di suolo agricolo verde, che non ha ancora capito che la priorità nel terzo millennio è quella di ricucire e rigenerare i già troppo ampi e dispersivi agglomerati urbani compromessi e degradati".
Ovviamente nell'intervento viene precisato che per realizzare questo cambio di passo è necessario puntare sulla qualità del progetto architettonico, premiando i giovani architetti e incentivando a privilegiare i concorsi di progettazione e gli altri strumenti giuridici capaci di promuovere e sostenere la creatività, la cultura, la novità del progettare.

Relativamente alla salvaguardia del paesaggio ed al contenimento dell'uso del suolo, il Ministro ha aggiunto che "Per rafforzare ulteriormente la tutela del paesaggio risulta particolarmente utile l'introduzione di una disciplina legislativa per il contenimento del consumo del suolo e per favorire il prioritario riuso del suolo già edificato, secondo un modello già sperimentato con ottimi risultati in altri Paesi europei".
In riferimento ai valori culturali specifici dei centri storici "deve essere proseguito, e sviluppato l'indirizzo di particolare attenzione già avviato con la Direttiva del 10 ottobre del 2012. Questa iniziativa andrebbe anzi arricchita e completata, con la collaborazione dell'ANCI e delle Regioni, per verificare la possibilità di trovare nuove soluzioni normative al problema della progressiva espulsione dai centri storici delle botteghe tradizionali, che pure ne costituiscono un aspetto caratterizzante meritevole di tutela".

A cura di Gabriele Bivona
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