APPROVATO IL CODICE DELLE AUTONOMIE

Il Consiglio dei Ministri di venerdì 19 gennaio su proposta del Presidente del Consiglio, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie territoriali, ...

23/01/2007
Il Consiglio dei Ministri di venerdì 19 gennaio su proposta del Presidente del Consiglio, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie territoriali, Linda Lanzillotta, e del Ministro dell’interno, Giuliano Amato, ha approvato uno schema di disegno di legge che dà attuazione agli articoli 114, 117 e 118 della Costituzione (modificati dalla riforma del 2001) conferendo al Governo delega a:
  • individuare e ripartire le funzioni amministrative che spettano a Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato;
  • adeguare l’ordinamento degli enti locali;
  • disciplinare l’ordinamento di Roma capitale.
Il provvedimento, che disciplina, altresì, il procedimento di istituzione delle città metropolitane, contiene due ulteriori deleghe a effettuare la revisione delle circoscrizioni delle Province, finalizzata a razionalizzarne gli assetti territoriali a seguito della definizione e attribuzione delle funzioni fondamentali amministrative degli enti locali, nonché ad adottare la “Carta delle autonomie locali”, strumento di coordinamento sistematico (formale e sostanziale) delle disposizioni statali che risulteranno dall’attuazione delle deleghe; sullo schema di disegno di legge verrà acquisito il parere della Conferenza unificata.
Nella relazione illustrativa dello schema di disegno di legge, composto da 7 articoli, viene precisato che:
  • l’articolo 1 indica le finalità e gli indirizzi generali;
  • l’articolo 2 contiene la delega al Governo per l’attuazione dell’art. 117, co. 2, lett. p), e dell’art. 118 Cost. quanto alla individuazione delle funzioni fondamentali e delle funzioni proprie degli enti locali, nonché la delega al Governo per la disciplina degli organi di governo, del sistema elettorale, e delle altre materie inerenti gli enti locali;
  • l’articolo 3 contiene la delega al Governo per la istituzione delle nove città metropolitane già ipotizzate dalla legge n. 142/1990 e dal t.u. n. 267/2000;
  • l’articolo 4 contiene la delega al Governo per il conferimento a Regioni ed enti locali di ulteriori funzioni (rispetto a quelle fondamentali e a quelle proprie) e per le successive operazioni di trasferimento;
  • l’articolo 5 contiene la delega al Governo per la disciplina di Roma capitale;
  • l’articolo 6 indica l’ambito della legislazione regionale in materia di enti locali;
  • l’articolo 7 contiene la clausola di invarianza della spesa pubblica.
In definitiva, quindi, con lo schema di disegno di legge viene predisposto un processo di riforma epocale delle competenze che andrà avanti a tappe.
Dopo l’approvazione del Parlamento, dovrà passare un anno per i decreti legislativi attuativi e poi un altro anno anora per le leggi regionali di recepimento del nuovo ordine e per i Dpcm che decideranno come e quante risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative andranno trasferite in periferia (soprattutto ai Comuni) per lo svolgimento dei nuovi compiti; tra le più importanti novità contenute nello schema di disegno di legge ricordiamo:
  • la cabina di regia per il federalismo fiscale;
  • il drastico freno alla creazione di spa da parte degli enti locali per attività poco attinenti agli scopi istituzionali;
  • la possibilità per Comuni e Città metropolitane di riconoscere il diritto di voto ai cittadini extracomunitari;
  • il limite al proliferazione degli organi con l’obbligo di semplificare le strutture amministrative;
  • la cancellazione delle giunte per i Comuni sotto 5mila abitanti dove il sindaco dovrà prevedere altri alleggerimenti organizzativi;
  • il riordino delle circoscrizioni territoriali delle Province per ridurne il numero, sia pure con
  • l’accordo di Comuni e Regioni;
  • l’istituzione delle Città metropolitane che sostituiranno una o più province senza però assorbire i comuni metropolitani, neanche il capoluogo.
Il Ministro degli Interni Giuliano Amato ha detto che “Il testo attua la parte più importante del Titolo V c’è un rovesciamento della piramide italiana per cui in principio era lo Stato. Si torna all’Italia radicata nei comuni” ed il Ministro degli Affari regionali e madre del provvedimento, Linda Lanzillotta ha aggiunto che “Si rimette in moto il processo di attuazione del titolo V della Costituzione”; e Titolo V vuol dire federalismo, trasferimento massiccio di competenze e risorse dal centro alla periferia. Lo schema di disegno di legge sul codice delle autonomie riguarda il capitolo della spesa, delle competenze. Mentre sul fronte delle entrate il Ministro Lanzillotta ha precisato che “Tra qualche settimana vareremo anche il disegno di legge sul federalismo fiscale.

A cura di Paolo Oreto
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