Inefficienze P.A. e Burocrazia principali cause della perdità di competitività del Paese
Si è svolta ieri a Brescia la prima giornata del 58esimo Congresso Nazionale degli Ingegneri in cui il leitmotiv è stato "Modernizzazione, riorganizzazione e...
Si è svolta ieri a Brescia la prima giornata del 58esimo
Congresso Nazionale degli Ingegneri in cui il
leitmotiv è stato "Modernizzazione, riorganizzazione ed
efficienza", che il Presidente Armando Zambrano ha
utilizzato nella relazione di apertura per rassicurare i presenti
sulle concrete possibilità di ripresa dell'Italia.
Per far fronte al momento di crisi del settore edile che sta devastando le libere professioni, Zambrano ha parlato dell'importanza di fare gruppo con le altre professioni tecniche. "Dobbiamo dare contributi concreti alla vita del Paese - ha affermato il Presidente Zambrano - cercando soprattutto la collaborazione e l'intesa con le altre professioni, in particolare quelle tecniche".
"Il numero degli iscritti all'albo degli ingegneri negli ultimi 10 anni - ha detto ancora Zambrano - è passato da 150.294 a 234.425 con un aumento del 56%. Un ordine degli ingegneri sempre più giovane e sempre più femminile che stiamo facendo dialogare con tutte le altre professioni, soprattutto tecniche, così da essere attori di iniziative e proposte utili per il Paese. Se parliamo di semplificazione dobbiamo palare di ingegnerizzazione delle procedure. Noi siamo convinti che il Paese sia riformabile. Niente lamentele, dunque, ma proposte concrete, spesso a costo zero. Dobbiamo affrontare la sfida di andare oltre il lobbismo delle singole rappresentanze". E gli ingegneri sono pronti ad affiancare, anche nella redazione delle leggi, gli uffici competenti dei Ministeri. "Vogliamo una politica che sia forte - ha concluso il Presidente - tanto forte da non aver paura di ascoltarci perché proponiamo iniziative utili a tutti e non per noi".
Sulla stessa linea il magistrato Cosimo Ferri, a Brescia in rappresentanza del Ministero di Grazia e Giustizia di cui è Sottosegretario, che ha condiviso il pensiero espresso da Zambrano: "La burocrazia è un costo sia per lo Stato che per i privati - ha spiegato Ferri - per cui deve essere assolutamente ridimensionato. Basta pensare al valore del silenzio assenso, che secondo noi, si può applicare in molte più situazioni, così come trovo più significativo il controllo post lavoro che all'inizio delle procedure".
La Burocrazia è la principale causa di perdita di competitività del Paese
Lo ha affermato la ricerca Sussidiarietà e semplificazione del Centro Studi del CNI presentata nel corso della giornata. Lo studio parte da dati allarmanti, sottolineando come la burocrazia sottragga, all'economia produttiva, risorse pari a circa 31 miliardi l'anno.
Il Centro Studi ha parlato della Classifiche internazionali sulla competitività in cui il ritardo del nostro Paese deriva principalmente dall'inefficienza delle Pubbliche Amministrazioni e dal peso degli oneri burocratici. Dati che portano l'Italia ad essere 73esima su 185 paesi nella classifica della Banca Mondiale per la facilità di fare impresa. Banca che poi, invece, pone l'Italia al 13esimo posto per velocità e costi nel passaggio delle proprietà immobiliari.
Il peso del sistema di norme e di regolamenti Il Centro Studi ha ipotizzato di "creare un meccanismo di devoluzione professionale che è stato testato con una rilevazione all'interno degli ingegneri. Ben 8.421 iscritti hanno risposto dando allo studio un valore significativo. Il quadro che ne esce è abbastanza nitido. L'inefficienza della Pubblica amministrazione è omogenea e sistemica. Gli ingegneri credono che sia l'informatizzazione che le procedure sanzionatorie non abbiano alcun effetto. Lo studio ha preso a riferimento le 12 procedure più diffuse e i tempi medi sono da paese non industrializzato".
L'analisi condotta dal Centro Studi ha evidenziato l'inefficienza della P.A. nel concentrarsi sulla documentazione ex ante e la disuniformità interpretativa delle norme.
Per far fronte al momento di crisi del settore edile che sta devastando le libere professioni, Zambrano ha parlato dell'importanza di fare gruppo con le altre professioni tecniche. "Dobbiamo dare contributi concreti alla vita del Paese - ha affermato il Presidente Zambrano - cercando soprattutto la collaborazione e l'intesa con le altre professioni, in particolare quelle tecniche".
"Il numero degli iscritti all'albo degli ingegneri negli ultimi 10 anni - ha detto ancora Zambrano - è passato da 150.294 a 234.425 con un aumento del 56%. Un ordine degli ingegneri sempre più giovane e sempre più femminile che stiamo facendo dialogare con tutte le altre professioni, soprattutto tecniche, così da essere attori di iniziative e proposte utili per il Paese. Se parliamo di semplificazione dobbiamo palare di ingegnerizzazione delle procedure. Noi siamo convinti che il Paese sia riformabile. Niente lamentele, dunque, ma proposte concrete, spesso a costo zero. Dobbiamo affrontare la sfida di andare oltre il lobbismo delle singole rappresentanze". E gli ingegneri sono pronti ad affiancare, anche nella redazione delle leggi, gli uffici competenti dei Ministeri. "Vogliamo una politica che sia forte - ha concluso il Presidente - tanto forte da non aver paura di ascoltarci perché proponiamo iniziative utili a tutti e non per noi".
Sulla stessa linea il magistrato Cosimo Ferri, a Brescia in rappresentanza del Ministero di Grazia e Giustizia di cui è Sottosegretario, che ha condiviso il pensiero espresso da Zambrano: "La burocrazia è un costo sia per lo Stato che per i privati - ha spiegato Ferri - per cui deve essere assolutamente ridimensionato. Basta pensare al valore del silenzio assenso, che secondo noi, si può applicare in molte più situazioni, così come trovo più significativo il controllo post lavoro che all'inizio delle procedure".
La Burocrazia è la principale causa di perdita di competitività del Paese
Lo ha affermato la ricerca Sussidiarietà e semplificazione del Centro Studi del CNI presentata nel corso della giornata. Lo studio parte da dati allarmanti, sottolineando come la burocrazia sottragga, all'economia produttiva, risorse pari a circa 31 miliardi l'anno.
Il Centro Studi ha parlato della Classifiche internazionali sulla competitività in cui il ritardo del nostro Paese deriva principalmente dall'inefficienza delle Pubbliche Amministrazioni e dal peso degli oneri burocratici. Dati che portano l'Italia ad essere 73esima su 185 paesi nella classifica della Banca Mondiale per la facilità di fare impresa. Banca che poi, invece, pone l'Italia al 13esimo posto per velocità e costi nel passaggio delle proprietà immobiliari.
Il peso del sistema di norme e di regolamenti Il Centro Studi ha ipotizzato di "creare un meccanismo di devoluzione professionale che è stato testato con una rilevazione all'interno degli ingegneri. Ben 8.421 iscritti hanno risposto dando allo studio un valore significativo. Il quadro che ne esce è abbastanza nitido. L'inefficienza della Pubblica amministrazione è omogenea e sistemica. Gli ingegneri credono che sia l'informatizzazione che le procedure sanzionatorie non abbiano alcun effetto. Lo studio ha preso a riferimento le 12 procedure più diffuse e i tempi medi sono da paese non industrializzato".
L'analisi condotta dal Centro Studi ha evidenziato l'inefficienza della P.A. nel concentrarsi sulla documentazione ex ante e la disuniformità interpretativa delle norme.
A cura di Ilenia
Cicirello
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