Dissesto idrogeologico, Regole più semplici e chiare in difesa del territorio
Le azioni contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo sono frenate anche dalle incertezze di "governance", cioè dalla sovrapposizione o dalla manc...
Le azioni contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo
sono frenate anche dalle incertezze di "governance", cioè dalla
sovrapposizione o dalla mancanza di competenze delle istituzioni
sui diversi interventi a difesa del territorio. Per questo motivo
"intendo avanzare entro due mesi una proposta per rendere
chiare e definite le regole per combattere il dissesto".
Queste le parole del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando,
al termine dell'incontro tenutosi il 6 settembre scorso con il
gruppo di lavoro sul dissesto idrogeologico, a cui hanno
partecipato le principali associazioni ambientaliste (Legambiente,
WWF, SIGEA, AIPIN, Gruppo 183, CIRF, Contratti di Fiume), i
Consigli Nazionali dei Geologi, degli Agronomi e dei Geometri, e
altri stakeholders (tra cui Coldiretti, INU, ANCI, ANCE, Alta
Scuola).
Il gruppo di lavoro è stato istituito dal ministro per studiare strumenti più efficaci di difesa del territorio ed è formato da associazioni ambientaliste, categorie economiche, rappresentanze degli enti locali, ordini e organizzazioni professionali.
Nel corso della giornata è stato consegnato al Ministro Orlando un documento stilato dal gruppo di lavoro sulle azioni necessarie per una moderna politica di difesa del suolo. Il documento, che scaturisce dalla prima conferenza nazionale sul rischio idrogeologico, affronta diverse tematiche: il riordino delle competenze, la conoscenza dei fenomeni, la necessità di investire prioritariamente sugli interventi preventivi di messa in sicurezza del territorio (in fase di pianificazione urbanistica e di uso del suolo), interventi di manutenzione e monitoraggio sulle opere realizzate.
Due sono state le proposte concrete presentate al Ministro:
Il Ministro ha apprezzato e condiviso il documento predisposto dalle rappresentanze ambientaliste, professionali e istituzionali, definendolo "ricco di proposte e di buone idee" e ha chiesto di sostenerlo nell'azione politica con il Governo. L'applicazione di queste proposte può, infatti, rappresentare un'azione rapida ed efficace per mitigare il rischio idrogeologico, il quale è accentuato in questi anni anche dai cambiamenti del clima, dall'abbandono delle colture collinari che costituiscono un presidio di controllo e manutenzione ed è accentuato anche dalla complessità delle regole.
L'obiettivo è superare la logica dell'emergenza e delle spese per riparare un danno già fatto, quando invece, secondo il documento, in molti casi bastano aggiustamenti normativi a costo zero per poter sbloccare i progetti di consolidamento del territorio minacciato.
Il Ministro ha ribadito la volontà di effettuare interventi urgenti con risorse finanziare da ottenere in deroga al Patto di stabilità, per circa 10 miliardi di euro. Riguardo alla "Governance" il Ministro ha evidenziato la difficoltà di individuare spesso gli interlocutori e i soggetti attuatori. In questi mesi di attività, il Ministro ha, infatti, constatato una distanza di vedute con una parte delle Regioni nei colloqui preliminari. Si è dato un tempo di circa 2/3 mesi per concludere le attività con la stesura di una proposta di normativa il più possibile condivisa, che veda interventi svolti di intesa con tutti i soggetti coinvolti, come si fa ad es. nei contratti di fiume. Soprattutto è necessario evitare in futuro le gestioni commissariali per le emergenze.
L'incontro, a cui hanno partecipato anche i Dirigenti del Ministero (Dott. Pernice e collaboratori) si è concluso con la volontà di vedersi presto per dare seguito alle proposte presentate.
Il Consiglio Nazionale dei Geologi, rappresentato dal dott. Eugenio Di Loreto, in una breve presentazione dei singoli presenti ha ricordato come i Geologi da 50 anni segnalano agli organismi decisori il grave dissesto del territorio e la improrogabilità di agire tempestivamente. I Geologi, infine, come Professionisti dell'area Tecnica hanno dato la disponibilità a collaborare con il Ministro.
Il gruppo di lavoro è stato istituito dal ministro per studiare strumenti più efficaci di difesa del territorio ed è formato da associazioni ambientaliste, categorie economiche, rappresentanze degli enti locali, ordini e organizzazioni professionali.
Nel corso della giornata è stato consegnato al Ministro Orlando un documento stilato dal gruppo di lavoro sulle azioni necessarie per una moderna politica di difesa del suolo. Il documento, che scaturisce dalla prima conferenza nazionale sul rischio idrogeologico, affronta diverse tematiche: il riordino delle competenze, la conoscenza dei fenomeni, la necessità di investire prioritariamente sugli interventi preventivi di messa in sicurezza del territorio (in fase di pianificazione urbanistica e di uso del suolo), interventi di manutenzione e monitoraggio sulle opere realizzate.
Due sono state le proposte concrete presentate al Ministro:
- Istituzione di un Tavolo tecnico permanente sulla difesa del suolo;
- Organizzazione a fine ottobre di una Conferenza Nazionale per fare il punto della situazione, con tutti gli Enti coinvolti nella materia.
Il Ministro ha apprezzato e condiviso il documento predisposto dalle rappresentanze ambientaliste, professionali e istituzionali, definendolo "ricco di proposte e di buone idee" e ha chiesto di sostenerlo nell'azione politica con il Governo. L'applicazione di queste proposte può, infatti, rappresentare un'azione rapida ed efficace per mitigare il rischio idrogeologico, il quale è accentuato in questi anni anche dai cambiamenti del clima, dall'abbandono delle colture collinari che costituiscono un presidio di controllo e manutenzione ed è accentuato anche dalla complessità delle regole.
L'obiettivo è superare la logica dell'emergenza e delle spese per riparare un danno già fatto, quando invece, secondo il documento, in molti casi bastano aggiustamenti normativi a costo zero per poter sbloccare i progetti di consolidamento del territorio minacciato.
Il Ministro ha ribadito la volontà di effettuare interventi urgenti con risorse finanziare da ottenere in deroga al Patto di stabilità, per circa 10 miliardi di euro. Riguardo alla "Governance" il Ministro ha evidenziato la difficoltà di individuare spesso gli interlocutori e i soggetti attuatori. In questi mesi di attività, il Ministro ha, infatti, constatato una distanza di vedute con una parte delle Regioni nei colloqui preliminari. Si è dato un tempo di circa 2/3 mesi per concludere le attività con la stesura di una proposta di normativa il più possibile condivisa, che veda interventi svolti di intesa con tutti i soggetti coinvolti, come si fa ad es. nei contratti di fiume. Soprattutto è necessario evitare in futuro le gestioni commissariali per le emergenze.
L'incontro, a cui hanno partecipato anche i Dirigenti del Ministero (Dott. Pernice e collaboratori) si è concluso con la volontà di vedersi presto per dare seguito alle proposte presentate.
Il Consiglio Nazionale dei Geologi, rappresentato dal dott. Eugenio Di Loreto, in una breve presentazione dei singoli presenti ha ricordato come i Geologi da 50 anni segnalano agli organismi decisori il grave dissesto del territorio e la improrogabilità di agire tempestivamente. I Geologi, infine, come Professionisti dell'area Tecnica hanno dato la disponibilità a collaborare con il Ministro.
A cura di Gabriele
Bivona
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