Decreto scavi: Nuove regole per la posa delle reti a fibra ottica

La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città-Autonomie Locali del 26 settembre scorso ha approvato il decreto scavi che prevede notevoli semplificazioni per l...

02/10/2013
La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città-Autonomie Locali del 26 settembre scorso ha approvato il decreto scavi che prevede notevoli semplificazioni per la posa della fibra ottica. Un provvedimento fortemente voluto dal Ministero dello sviluppo Economico poiché centrale per la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale europea.
Stupisce che dal testo definitivo del decreto è stato cancellato l'obbligo di affidare il progetto a un progettista qualificato. Nelle bozze intermedie era precisato, invece, che se l'installazione avesse richiesto “la realizzazione di scavo o comunque di opere civili” il promotore avrebbe dovuto allegare all'istanza “un progetto ai sensi dell'articolo 88, comma 6 del codice delle comunicazioni elettroniche firmato da un tecnico abilitato alla progettazione di opere civili e iscritto all'albo professionale”.

Il Decreto contiene i seguenti 13 articoli:
  • art. 1 - Oggetto, ambuto di applicazione e finalità
  • art. 2 - Definizioni
  • art. 3 - Criteri e aspetti generali per il posizionamento delle infrastrutture digitali
  • art. 4 - Posizionamento delle infrastrutture digitali in ambito urbano
  • art. 5 - Posizionamento longitudinale delle infrastrutture digitali in ambito extraurbano
  • art. 6 - Posizionamento trasversale delle infrastrutture digitali in ambito extraurbano
  • art. 7 - Metodologia di perforazione orizzontale e modalità di ripristino
  • art. 8 - Metodologia di scavo con minitrincea e modalità di ripristino
  • art. 9 - Metodologia di scavo tradizionale e modalità di ripristino
  • art. 10 - Posizionamento in punti singolari
  • art. 11 - Obblighi dell’Ente gestore della strada
  • art. 12 - Obblighi dell’Ente operatore
  • art. 13 - Norme transitorie e finali

La posa della fibra ottica dovrà essere effettuata lungo la rete stradale con scavi di piccola sezione (larghezza do 20 cm. e profondità di 50 cm.) e tutti i gestori delle reti stradali hanno chiesto garanzie e accorgimenti sia per lo scavo sia, soprattutto, per il ripristino del manto stradale.
E’ per questo che il testo definitivo che verrà pubblicato tra breve sulla Gazzetta ufficiale è il risultato di laboriose intermediazioni tra Ministeri, Regioni e Comuni, in riferimento alla complessa situazione relativa alla titolarità delle strade urbane e extra urbane.

Il decreto è diviso in sezioni a seconda della tecnologia utilizzata (minitrincea, perforazione orizzontale e scavo tradizionale) e in base all'infrastruttura stradale: urbana, extraurbana e autostrade.
Per salvaguardare la sicurezza delle strade, le infrastrutture digitali dovranno essere installate prioritariamente all’esterno della carreggiata, in posizione tale da non inficiare il corretto funzionamento dei dispositivi di ritenuta eventualmente presenti e salvaguardare tutte le altre opere strutturali. Nel caso di impossibilità tecnica nell’utilizzo del marciapiede e della banchina è consentito lo scavo in carreggiata, che dovrà essere realizzato il più vicino possibile al margine.
L'estetica della strada è salvaguardata visto che le modalità di ripristino dovranno essere fatte con i medesimi materiali.

Per la realizzazione di reti a banda ultralarga da 30 a 100 mbps è stato stimato un costo che va da 7 a 15 miliardi di euro a seconda della tecnologia utilizzata ed il 70 % dei costi si riferisce agli investimenti per la realizzazione degli scavi. Numeri che spiegano la necessità di favorire l’installazione delle infrastrutture digitali anche attraverso metodologie di scavo a limitato impatto ambientale.
"Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto - afferma il Vice Ministro del Ministero dello sviluppo economico Antonio Catricalà - Il decreto è all’avanguardia non solo perché chiarisce la normativa in materia, ma anche perché ridurrà complessivamente i disagi alla circolazione stradale. Con questo provvedimento la programmazione dei lavori di installazione sarà massima con l’Ente gestore della strada. Il prossimo passo sarà il catasto delle infrastrutture del sottosuolo”.

A cura di Gabriele Bivona
© Riproduzione riservata

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