Professionisti senza frontiere grazie alla tessera professionale europea
Con 596 voti favorevoli è stata approvata dal Parlamento europeo la direttiva n. 2005/36/CE che, riferita alle qualifiche professionali, prevede la realizzaz...
Con 596 voti favorevoli è stata approvata dal Parlamento
europeo la direttiva n. 2005/36/CE che, riferita alle
qualifiche professionali, prevede la realizzazione di un
certificato elettronico in scambio tra le autorità competenti dei
vari paesi, per velocizzare le procedure di riconoscimento proprio
dei professionisti che intendono operare all’estero.
Due anni di tempo dalla pubblicazione in GUCE, con l’obiettivo chiaro e preciso di facilitare 740 professioni regolamentate.
Le tessere saranno fornite dagli Stati membri di origine per i periodi di lavoro all’estero che abbiano durata breve e dallo Stato membro ospitante nel caso in cui avvenga un trasferimento di pratica.
In tal modo si avrà anche la possibilità, soprattutto per quelle professioni particolari, di avere degli appositi allert su eventuali condanne subite dal professionista nel paese di origine.
La norma prevede anche la formazione continua e l’accertamento attraverso test comuni che consentiranno il riconoscimento automatico della professione dalle autorità nazionali degli Stati membri.
La valutazione della professione verterà anche sulle conoscenze linguistiche.
Due anni di tempo dalla pubblicazione in GUCE, con l’obiettivo chiaro e preciso di facilitare 740 professioni regolamentate.
Le tessere saranno fornite dagli Stati membri di origine per i periodi di lavoro all’estero che abbiano durata breve e dallo Stato membro ospitante nel caso in cui avvenga un trasferimento di pratica.
In tal modo si avrà anche la possibilità, soprattutto per quelle professioni particolari, di avere degli appositi allert su eventuali condanne subite dal professionista nel paese di origine.
La norma prevede anche la formazione continua e l’accertamento attraverso test comuni che consentiranno il riconoscimento automatico della professione dalle autorità nazionali degli Stati membri.
La valutazione della professione verterà anche sulle conoscenze linguistiche.
A cura di Gabriele
Bivona
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