Geologi e obbligo di POS: la riflessione di Gian Vito Graziano
La riflessione del Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano sull’obbligo del POS
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una riflessione
del Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi Gian Vito
Graziano sull’obbligo del POS (apparecchiatura
automatica per pagamenti con tessere magnetiche o con
microcircuito) a carico dei professionisti.
L’obbligo è previsto dall'articolo 15, comma 4 del decreto-legge
18 ottobre 2012, n. 179 convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n.
221 che recita testualmente “A decorrere dal 1° gennaio
2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e
di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad
accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito.
Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto
legislativo 21 novembre 2007, n. 231”.
Qui di seguito le riflessioni di Gianvito Graziano
“Con la pubblicazione del decreto sviluppo bis in Gazzetta
Ufficiale, anche i professionisti, a partire dal 1° gennaio 2014,
dovranno dotarsi di POS per accettare pagamenti effettuati con
carte di debito, carte di credito e le carte prepagate.
Il provvedimento, di per se volto a contrastare l’evasione fiscale,
comporta una ulteriore spesa per i professionisti: almeno 60
euro è il canone annuo richiesto dagli istituti di credito per
mettere a disposizione il POS negli studi professionali, oltre alle
spese relative alle commissioni per le singole transazioni.
Siamo alle solite, alla faccia dei principi morali del
povero Robin Hood, in Italia si toglie ai più deboli (non mi
si dica per favore che i professionisti siano una classe
privilegiata o peggio che siano una casta), per dare ai ricchi
di sempre, ovvero alle assicurazioni ed alle banche, che mi
stupirei se, una volta entrata in vigore la norma, non ne
approfittassero per chiedere un aumento delle commissioni.
Francamente ritengo che l'introduzione obbligatoria del POS per gli
studi professionali sia un modo inefficace per contrastare
l'evasione fiscale, soprattutto quando esistono già altre
possibilità, come quella del bonifico bancario, che consente una
perfetta tracciabilità e costi di commissioni molto bassi, se non
persino assenti.
Eliminare la possibilità di contante in qualunque forma di
transazione non lo si ottiene né con i bonifici bancari, né con il
POS, né in altro modo. Forse lo si ottiene con un regime fiscale
diverso, che consenta a qualunque cittadino di poter portare
in detrazione integralmente i compensi pagati per le prestazioni
professionali. Ma parliamo di un'altra Italia, un'Italia con
la schiena dritta. Quella reale è questa qui, assoggettata ai
poteri forti.
Quello che stupisce allora non è il fatto che si introduca il POS
come possibilità data ai professionisti di avvalersi di un
ulteriore strumento di transazione, ma che questo strumento sia
invece imposto per legge, mentre già gli istituti bancari, gli
unici ai quali la crisi ha portato persino esuberi di liquidità, si
sfregano già le mani. Alla faccia del libero mercato.
Insomma il concetto di libero mercato ha tante sfaccettature e
tante interpretazioni possibili, ma per i professionisti si
traduce sempre e soltanto in obblighi finanziari e aggravi
fiscali. D'altronde ancora qualcuno porta avanti lo stereotipo
di professionisti privilegiati ed evasori. Si tratta di chi non ha
occhi per vedere e orecchie per sentire.
Che fare? Il Consiglio Nazionale Architetti ha inviato di
recente una nota ai Ministri Zanonato e Saccomanni ed al
governatore della Banca d’Italia Visco, per escludere gli
architetti dall’obbligo del POS. Altrettanto sta facendo, insieme
allo stesso CNAPP, la Rete delle Professioni Tecniche, che
ha già elaborato un documento di analisi e chiederà l'esclusione
per tutti i professionisti di area tecnica. Sarà la volta che
accolgano una nostra richiesta?".
Ringraziamo il Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano e lasciamo come sempre a voi ogni commento.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it