Semplificazione: arrivano le proposte dei professionisti italiani
La Rete delle Professioni Tecniche, facendo seguito all'incontro avuto nello scorso mese di dicembre col Ministro per la Pubblica Amministrazione D'Alia, ha ...
La Rete delle Professioni Tecniche, facendo seguito all'incontro
avuto nello scorso mese di dicembre col Ministro per la Pubblica
Amministrazione D'Alia, ha presentato un primo elenco di proposte
aventi come scopo la semplificazione. Queste attengono ai settori
dell'edilizia, dell'urbanistica, del riuso e
dell'agroalimentare.
"Si tratta di proposte incentrate sul principio della sussidiarietà e a "costo zero" per amministrazioni, imprese e cittadini", afferma Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche. "Queste - prosegue Zambrano - potrebbero accrescere significativamente la rapidità e l'efficienza di numerosi processi e procedure".
Tra i temi affrontati dal documento della RPT c'è quello del riuso. I professionisti tecnici italiani osservano come molti comuni applichino ingenti oneri di urbanizzazione per interventi di cambio di destinazione d'uso, determinata dalla realizzazione di opere a carico pubblico. Si tratta di un prelievo che dovrebbe avere natura fiscale a cui non corrisponde una adeguata controprestazione e che ha invece l'effetto di frenare moltissimo il riuso aumentandone in modo ingiustificato i costi. "La prima misura necessaria - afferma Leopoldo Freyrie, Presidente degli architetti - consiste nell'abbattimento dei freni e degli oneri ingiustificati per il riuso urbano che, di per sé, genera valore e sviluppa l'economia e il lavoro". Nella stessa direzione va la riduzione della metà degli oneri per gli interventi di edilizia sostitutiva sempre più diffusi, anche in funzione del risparmio energetico e della sicurezza sismica e della mitigazione del rischio idrogeologico.
Nel settore agro-industriale un tema basilare è quello dei rifiuti con l'introduzione della possibilità di tenuta delle scritture di carico e scarico da parte di molteplici soggetti. "E' necessario adeguare - sostiene Andrea Sisti, Presidente dei dottori agronomi e dottori forestali - la normativa vigente anche al mercato dei servizi professionali seguendo le direttive comunitarie in ambito di liberalizzazioni. Il tutto si inserisce nell'ambito delle attività di effettiva semplificazione dell'iter autorizzativo (eliminazione della duplicazione o triplicazione autorizzativa) e dalle attività sussidiarie che, poste in capo agli studi professionali, possono costituire opportunità di rilancio dell'economia agricola, ambientale e forestale".
Altra questione delicata è quella delle normative tecniche che si applicano al settore dell'edilizia. Maurizio Savoncelli, Presidente dei geometri, si esprime così: "Risulta imprescindibile e necessario che il sistema delle regole che presiedono ai controlli siano raccolte in testi unici periodicamente aggiornati a livello nazionale, affinché siano garantiti certezza e standard nazionali omogenei".
Uno dei punti centrali del documento, infine, è la semplificazione in ambito urbanistico ed edilizio. Il primo intervento proposto dalla RPT è quello normativo, con una legge unitaria di principi delle materie di competenza statale, in modo da innovare e semplificare, superando la legislazione stratificatasi dal 1942 in poi. In seguito la RPT suggerisce di intervenire sugli enti preposti, risolvendo sovrapposizioni ed una governance eccessivamente affollata. Infine invita ad affrontare la questione della riorganizzazione tecnica e digitale.
"Si tratta di proposte incentrate sul principio della sussidiarietà e a "costo zero" per amministrazioni, imprese e cittadini", afferma Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche. "Queste - prosegue Zambrano - potrebbero accrescere significativamente la rapidità e l'efficienza di numerosi processi e procedure".
Tra i temi affrontati dal documento della RPT c'è quello del riuso. I professionisti tecnici italiani osservano come molti comuni applichino ingenti oneri di urbanizzazione per interventi di cambio di destinazione d'uso, determinata dalla realizzazione di opere a carico pubblico. Si tratta di un prelievo che dovrebbe avere natura fiscale a cui non corrisponde una adeguata controprestazione e che ha invece l'effetto di frenare moltissimo il riuso aumentandone in modo ingiustificato i costi. "La prima misura necessaria - afferma Leopoldo Freyrie, Presidente degli architetti - consiste nell'abbattimento dei freni e degli oneri ingiustificati per il riuso urbano che, di per sé, genera valore e sviluppa l'economia e il lavoro". Nella stessa direzione va la riduzione della metà degli oneri per gli interventi di edilizia sostitutiva sempre più diffusi, anche in funzione del risparmio energetico e della sicurezza sismica e della mitigazione del rischio idrogeologico.
Nel settore agro-industriale un tema basilare è quello dei rifiuti con l'introduzione della possibilità di tenuta delle scritture di carico e scarico da parte di molteplici soggetti. "E' necessario adeguare - sostiene Andrea Sisti, Presidente dei dottori agronomi e dottori forestali - la normativa vigente anche al mercato dei servizi professionali seguendo le direttive comunitarie in ambito di liberalizzazioni. Il tutto si inserisce nell'ambito delle attività di effettiva semplificazione dell'iter autorizzativo (eliminazione della duplicazione o triplicazione autorizzativa) e dalle attività sussidiarie che, poste in capo agli studi professionali, possono costituire opportunità di rilancio dell'economia agricola, ambientale e forestale".
Altra questione delicata è quella delle normative tecniche che si applicano al settore dell'edilizia. Maurizio Savoncelli, Presidente dei geometri, si esprime così: "Risulta imprescindibile e necessario che il sistema delle regole che presiedono ai controlli siano raccolte in testi unici periodicamente aggiornati a livello nazionale, affinché siano garantiti certezza e standard nazionali omogenei".
Uno dei punti centrali del documento, infine, è la semplificazione in ambito urbanistico ed edilizio. Il primo intervento proposto dalla RPT è quello normativo, con una legge unitaria di principi delle materie di competenza statale, in modo da innovare e semplificare, superando la legislazione stratificatasi dal 1942 in poi. In seguito la RPT suggerisce di intervenire sugli enti preposti, risolvendo sovrapposizioni ed una governance eccessivamente affollata. Infine invita ad affrontare la questione della riorganizzazione tecnica e digitale.
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