SOLUZIONE VICINA
Un altro capitolo si aggiunge alla vicenda Consiglio Nazionale Ingegneri. In data 8 febbraio 2007 il ministero della giustizia ha dichiarato valida la procl...
Un altro capitolo si aggiunge alla vicenda Consiglio Nazionale
Ingegneri.
In data 8 febbraio 2007 il ministero della giustizia ha dichiarato valida la proclamazione di cui al decreto 6 aprile 2006, secondo il quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri risulta così composto:
Ferdinando Luminoso, presidente;
Alcide Gava, vicepresidente;
Renato Buscaglia, segretario;
Paolo Beer, Paolo Berti, Gian Luigi Capra, Giovanni Cervesi, Rodolfo Fugger, Giancarlo Martarelli, Sergio Polese, Roberto Castorino, Luigi Ronsivalle, Alberto Speroni, Giuseppe Zia, Mauro Rea, consiglieri.
Ferdinando Luminoso, quindi, “torna” alla presidenza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e manifesta, sempre di più, la necessità di abbandonare la “guerra delle carte bollate”, per lasciar posto al buon senso ed alla volontà degli elettori.
Il neo presidente ha deciso di convocare un’assemblea straordinaria dei presidenti degli ordini locali per fare luce, una volta e per tutte, sulla vicenda “Consiglio” che da oltre un anno e mezzo grava su questa categoria.
Il consiglio non deciderà sulla legittimità del voto di Roma anche perché la permanenza in carica dipende proprio da questo.
Ferdinando Luminoso, sulla sua permanenza alla carica di presidente afferma: “non è mia intenzione restare al vertice di una categoria che non mi vuole. Se per i presidenti è fondamentale andare a nuove elezioni nazionali io mi assumerò la responsabilità di una tale richiesta. Diversamente continuerò a guidare il Cni in continuità con le azioni già promosse dalla consiliatura uscente”.
Nella speranza che la soluzione si avvicini sempre di più, la situazione ad oggi è chiara: il caos regna ancora sovrano.
Ecco la sintesi dei passaggi amministrativi che hanno visto questa vicenda in primo piano.
15.09.2005. Elezioni dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Il precedente consiglio si era insediato il 1° febbraio 2004 e sarebbe dovuto rimanere in carica fino al 31 gennaio 2006. Conseguentemente le elezioni del settembre 2005 non avrebbero dovuto avere luogo.
Primo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Viene avanzata la richiesta di annullamento delle elezioni da parte di alcuni candidati non eletti al Consiglio.
Secondo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Alcuni candidati non eletti al consiglio nazionale chiedono al Tar l’annullamento del voto di Roma. Nelle more il ministero della giustizia procedeva all’analisi dei voti comprendendo anche le preferenze del consiglio di Roma.
Aprile 2005. Il ministero della giustizia, analizzando i voti espressi, proclama con riserva il nuovo consiglio, con a capo Ferdinando Luminoso in sostituzione di Sergio Polese. La riserva era riferita ai ricorsi che erano ancora in stato di pendenza.
Agosto 2005. Il Tar del Lazio dichiara che prima del 1° febbraio 2006, per effetto delle precedenti elezioni, non poteva insediarsi alcun nuovo direttivo a Roma. Il consiglio nazionale degli ingegneri, per effetto di tale voto, risulta così illegittimo.
8 febbraio 2007. Con provvedimento firmato dal direttore generale Alfonso Papa si dichiara “valida ed efficace la proclamazione degli eletti a componente il Consiglio Nazionale dell’ordine degli ingegneri, avvenuta con decreto il 6 aprile 2006”, facendo “salvo ogni successivo provvedimento della componente autorità giurisdizionale”.
In data 8 febbraio 2007 il ministero della giustizia ha dichiarato valida la proclamazione di cui al decreto 6 aprile 2006, secondo il quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri risulta così composto:
Ferdinando Luminoso, presidente;
Alcide Gava, vicepresidente;
Renato Buscaglia, segretario;
Paolo Beer, Paolo Berti, Gian Luigi Capra, Giovanni Cervesi, Rodolfo Fugger, Giancarlo Martarelli, Sergio Polese, Roberto Castorino, Luigi Ronsivalle, Alberto Speroni, Giuseppe Zia, Mauro Rea, consiglieri.
Ferdinando Luminoso, quindi, “torna” alla presidenza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e manifesta, sempre di più, la necessità di abbandonare la “guerra delle carte bollate”, per lasciar posto al buon senso ed alla volontà degli elettori.
Il neo presidente ha deciso di convocare un’assemblea straordinaria dei presidenti degli ordini locali per fare luce, una volta e per tutte, sulla vicenda “Consiglio” che da oltre un anno e mezzo grava su questa categoria.
Il consiglio non deciderà sulla legittimità del voto di Roma anche perché la permanenza in carica dipende proprio da questo.
Ferdinando Luminoso, sulla sua permanenza alla carica di presidente afferma: “non è mia intenzione restare al vertice di una categoria che non mi vuole. Se per i presidenti è fondamentale andare a nuove elezioni nazionali io mi assumerò la responsabilità di una tale richiesta. Diversamente continuerò a guidare il Cni in continuità con le azioni già promosse dalla consiliatura uscente”.
Nella speranza che la soluzione si avvicini sempre di più, la situazione ad oggi è chiara: il caos regna ancora sovrano.
Ecco la sintesi dei passaggi amministrativi che hanno visto questa vicenda in primo piano.
15.09.2005. Elezioni dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Il precedente consiglio si era insediato il 1° febbraio 2004 e sarebbe dovuto rimanere in carica fino al 31 gennaio 2006. Conseguentemente le elezioni del settembre 2005 non avrebbero dovuto avere luogo.
Primo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Viene avanzata la richiesta di annullamento delle elezioni da parte di alcuni candidati non eletti al Consiglio.
Secondo ricorso alle elezioni del 15.09.2005. Alcuni candidati non eletti al consiglio nazionale chiedono al Tar l’annullamento del voto di Roma. Nelle more il ministero della giustizia procedeva all’analisi dei voti comprendendo anche le preferenze del consiglio di Roma.
Aprile 2005. Il ministero della giustizia, analizzando i voti espressi, proclama con riserva il nuovo consiglio, con a capo Ferdinando Luminoso in sostituzione di Sergio Polese. La riserva era riferita ai ricorsi che erano ancora in stato di pendenza.
Agosto 2005. Il Tar del Lazio dichiara che prima del 1° febbraio 2006, per effetto delle precedenti elezioni, non poteva insediarsi alcun nuovo direttivo a Roma. Il consiglio nazionale degli ingegneri, per effetto di tale voto, risulta così illegittimo.
8 febbraio 2007. Con provvedimento firmato dal direttore generale Alfonso Papa si dichiara “valida ed efficace la proclamazione degli eletti a componente il Consiglio Nazionale dell’ordine degli ingegneri, avvenuta con decreto il 6 aprile 2006”, facendo “salvo ogni successivo provvedimento della componente autorità giurisdizionale”.
A cura di Paola
Bivona
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