Lazio: rischio Radon, audizione in commissione Ambiente
Fare il punto sugli interventi relativi alla presenza di Radon in tutto il territorio del Lazio. Questo lo scopo dell'audizione che si è svolta oggi in commi...
Fare il punto sugli interventi relativi alla presenza di Radon in
tutto il territorio del Lazio. Questo lo scopo dell'audizione che
si è svolta oggi in commissione Ambiente del Consiglio regionale
del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd). Il
Radon è bene ricordarlo, è un gas che, in elevate concentrazioni
negli ambienti chiusi, nuoce gravemente alla salute, aumentando il
rischio di tumori ai polmoni.
I rappresentanti delle associazioni dei cittadini hanno parlato "di gravi ritardi delle amministrazioni locali e anche della Regione". In particolare Corrado Colizza, portavoce del gruppo di presenza "Monsignor Grassi" ha messo in evidenza la "grave situazione di rischio che c'è a Marino e nei Castelli romani". Mentre i dirigenti dell'assessorato all'Ambiente e dell'Arpa hanno ricordato la fine della fase di raccolta ed elaborazione dei dati (oltre 20mila prelievi) nel 2013. "Servirà tempo, adesso, per elaborare un piano di interventi", hanno spiegato.
Secondo Fabrizio Santori (Gruppo misto), che ha ricordato l'ordine del giorno approvato all'unanimità proprio su questo argomento, "dobbiamo recuperare il grave ritardo che abbiamo e arrivare a risultati concreti". D'accordo Valentina Corrado (M5S): "Con un nostro emendamento al bilancio - ha spiegato - siamo riusciti a rifinanziare la legge. Serve però - e su questo ci impegneremo - un aggiormento della normativa, che recepisca la direttiva europea e disciplini le modalità di erogazione dei fondi". Cristiana Avenali (Per il Lazio) ha messo in rilievo l'importanza della conclusione dello studio effettuato dall'Arpa per programmare i successivi interventi.
In conclusione, il presidente Panunzi ha parlato di "situazione delicata su cui bisopgna intervenire" e ha proposto di inserire l'obbligo di una certificazione ad hoc da presentare al momento della vendita di un immobile.
I rappresentanti delle associazioni dei cittadini hanno parlato "di gravi ritardi delle amministrazioni locali e anche della Regione". In particolare Corrado Colizza, portavoce del gruppo di presenza "Monsignor Grassi" ha messo in evidenza la "grave situazione di rischio che c'è a Marino e nei Castelli romani". Mentre i dirigenti dell'assessorato all'Ambiente e dell'Arpa hanno ricordato la fine della fase di raccolta ed elaborazione dei dati (oltre 20mila prelievi) nel 2013. "Servirà tempo, adesso, per elaborare un piano di interventi", hanno spiegato.
Secondo Fabrizio Santori (Gruppo misto), che ha ricordato l'ordine del giorno approvato all'unanimità proprio su questo argomento, "dobbiamo recuperare il grave ritardo che abbiamo e arrivare a risultati concreti". D'accordo Valentina Corrado (M5S): "Con un nostro emendamento al bilancio - ha spiegato - siamo riusciti a rifinanziare la legge. Serve però - e su questo ci impegneremo - un aggiormento della normativa, che recepisca la direttiva europea e disciplini le modalità di erogazione dei fondi". Cristiana Avenali (Per il Lazio) ha messo in rilievo l'importanza della conclusione dello studio effettuato dall'Arpa per programmare i successivi interventi.
In conclusione, il presidente Panunzi ha parlato di "situazione delicata su cui bisopgna intervenire" e ha proposto di inserire l'obbligo di una certificazione ad hoc da presentare al momento della vendita di un immobile.
a cura di www.regione.lazio.it
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