Procedure di affidamento di importo superiore o uguale a 40.000 euro: pubblicato il Rapporto AVCP 2013
Nel corso del 2013 le stazioni appaltanti hanno attivato una domanda di contratti pubblici corrispondente ad un importo complessivo pari a 87 miliardi di eur...
Nel corso del 2013 le stazioni appaltanti hanno attivato una
domanda di contratti pubblici corrispondente ad un importo
complessivo pari a 87 miliardi di euro, ripartito per il 78,6%
nell'ambito dei settori ordinari e per il restante 21,4%
nell'ambito dei settori speciali.
Il dato è stato evidenziato nel Rapporto sulle procedure di affidamento perfezionate di importo superiore o uguale a 40.000 euro che l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture ha aggiornato a dicembre 2013. Il Rapporto fornisce i dati relativi alle procedure di affidamento perfezionate, cioè quelle per le quali è stato pubblicato un bando (nel caso di procedure aperte) o per le quali è stata inviata una lettera di invito (nel caso di procedure ristrette o negoziate).
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture
A livello generale, la distribuzione per tipologia di contratto ha evidenziato una domanda di lavori pari a 21,7 miliardi di euro (25% dell'ammontare complessivo), di servizi pari a 38,5 miliardi di euro (44,2% dell'ammontare complessivo) e di forniture pari a 26,9 miliardi di euro (30,8% dell'ammontare complessivo).
Il numero di procedure di affidamento perfezionate nel 2013 è stato pari a 125.196. Di queste 104.077 (83,1% del totale) hanno interessato i settori ordinari e 21.119 (16,9%) i settori speciali. L'analisi disaggregata per tipologia di contratto ha evidenziato che per i lavori pubblici sono state attivate 34.015 procedure, per i servizi 47.704 procedure e per le forniture 43.477 procedure.
Nel 2013 la tipologia di stazione appaltante che ha maggiormente attivato procedure di affidamento è quella dei "Comuni" che complessivamente assorbono il 26,3% del numero di procedure corrispondente al 15,5% del valore complessivo delle procedure di importo uguale o superiore a 40.000 euro.
A livello territoriale le procedure di affidamento del 2013 sono state poste in essere da amministrazioni tenute ad inviare i dati all'Osservatorio centrale in quanto la loro attività si riflette su tutto il territorio nazionale (21,4% del numero corrispondente al 40,3% del valore). Quando si analizzano le procedure delle amministrazioni con attività riconducibili specificamente al territorio regionale, si nota come la Lombardia è la regione che assorbe gli importi maggiori delle procedure di affidamento del 2013 (9,9%).
Il confronto tra il 2012 ed il 2013, ha evidenziato una contrazione della domanda complessiva sia in termini di numerosità delle procedure di affidamento perfezionate (diminuite del 7,5%) sia in termini di importo complessivo (diminuito dell'10,9% corrispondente a 10,7 miliardi di euro).
È interessante notare, in particolare per il settore ordinario, come nel confronto tra il 2012 ed il 2013, a fronte di una contrazione degli importi di quelle procedure attivate per mezzo di contratti di appalto o di concessione ci sia stato un forte incremento degli accordi quadro sia in termini di numero (+14%) sia in termini di valore (+20,3%). Si può sostenere che l'aumento degli accordi quadro sia strettamente connesso ad una normativa in evoluzione a sostegno di modalità di realizzazione degli acquisti pubblici che privilegiano l'aggregazione tra stazioni appaltanti al fine di garantire quelle economie di scala difficilmente realizzabili da una domanda eccessivamente polverizzata.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di lavori
L'analisi nel settore delle opere pubbliche mostra una netta diminuzione della domanda sia in termini di numero delle procedure che in termini di valore (- 12,9% per il numero e -15,7% per il valore).
Le stazioni appaltanti più attive nell'ambito dei lavori pubblici sono i comuni che concentrano quasi il 23% della domanda anche se l'importo medio dei loro affidamenti è poco superiore a 300.000 euro.
La riduzione del valore delle procedure riguarda i lavori dei settori ordinari (-13,97%) e dei settori speciali (-20,18%); le riduzioni sono particolarmente consistenti nel caso di lavori di importo superiore a 25 milioni di euro.
A livello di modalità di realizzazione i dati mostrano un forte aumento in termini percentuali degli accordi quadro utilizzati soprattutto per affidamenti di lavori per la manutenzione stradale.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di servizi
La domanda di servizi registra una riduzione in termini di numero di procedure e di valore (rispettivamente - 7,02% e - 13,54%). Le stazioni appaltanti più attive nell'affidare contratti di servizi sono i comuni che coprono il 20,9% dell'importo complessivo e la Centrale di committenza nazionale (Consip spa), che copre il 17,5% della domanda. Per questa ragione, anche a livello territoriale, la domanda dei servizi è attivata da amministrazioni che hanno una valenza nazionale e che, per tale ragione, comunicano i loro dati all'Osservatorio centrale.
Dall'analisi dei dati si evidenzia come nel confronto tra il 2012 ed il 2013 i contratti relativi a procedure di importo compreso tra 150.000 euro e 25 milioni di euro hanno sostenuto in parte il mercato degli appalti di servizi pubblici.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di forniture
L'andamento degli appalti pubblici di forniture, nel confronto con il 2012, mostra una lieve flessione in termini di valore (-2,16%) e un incremento se si considerano i soli settori ordinari (+5,5%).
Se si analizza la provenienza della domanda per i contratti di fornitura si vede abbastanza chiaramente come questa sia espressa prevalentemente da amministrazioni che operano nel settore della sanità (le aziende del servizio sanitario nazionale assorbono il 28,7% della domanda e le centrali di committenza regionale, anch'esse fortemente impegnate nel settore della sanità pubblica, coprono il 25,1% della domanda).
L'utilizzo degli accordi quadro o convenzioni è particolarmente cresciuto nel confronto con il 2012 proprio nei settori ordinari dove sono ricompresi gli affidamenti del settore sanitario. Come accennato nella sezione generale del Rapporto, sembrerebbe che il settore degli appalti, soprattutto nel caso delle forniture e dei servizi, si stia sempre più orientando, anche per rispondere a precise disposizioni normative, a scegliere forme aggregate di acquisto per mezzo di stazioni appaltanti costituite ad hoc o attraverso modalità di realizzazione come, appunto, quella dell'accordo quadro.
La domanda di forniture è cresciuta, in particolare, in termini di valore per le procedure dei settori ordinari di importo compreso tra 5 e 25 mln di euro (+15,1%).
I settori speciali sono contraddistinti dal segno negativo per le procedure appartenenti a tutte le classi di importo considerate; la riduzione della domanda è particolarmente accentuata nel caso di procedure di importo tra 40.000 e 150.000 euro (-10,9%) e tra 1 milione e 5 milioni di euro (-12,5%).
Il dato è stato evidenziato nel Rapporto sulle procedure di affidamento perfezionate di importo superiore o uguale a 40.000 euro che l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture ha aggiornato a dicembre 2013. Il Rapporto fornisce i dati relativi alle procedure di affidamento perfezionate, cioè quelle per le quali è stato pubblicato un bando (nel caso di procedure aperte) o per le quali è stata inviata una lettera di invito (nel caso di procedure ristrette o negoziate).
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture
A livello generale, la distribuzione per tipologia di contratto ha evidenziato una domanda di lavori pari a 21,7 miliardi di euro (25% dell'ammontare complessivo), di servizi pari a 38,5 miliardi di euro (44,2% dell'ammontare complessivo) e di forniture pari a 26,9 miliardi di euro (30,8% dell'ammontare complessivo).
Il numero di procedure di affidamento perfezionate nel 2013 è stato pari a 125.196. Di queste 104.077 (83,1% del totale) hanno interessato i settori ordinari e 21.119 (16,9%) i settori speciali. L'analisi disaggregata per tipologia di contratto ha evidenziato che per i lavori pubblici sono state attivate 34.015 procedure, per i servizi 47.704 procedure e per le forniture 43.477 procedure.
Nel 2013 la tipologia di stazione appaltante che ha maggiormente attivato procedure di affidamento è quella dei "Comuni" che complessivamente assorbono il 26,3% del numero di procedure corrispondente al 15,5% del valore complessivo delle procedure di importo uguale o superiore a 40.000 euro.
A livello territoriale le procedure di affidamento del 2013 sono state poste in essere da amministrazioni tenute ad inviare i dati all'Osservatorio centrale in quanto la loro attività si riflette su tutto il territorio nazionale (21,4% del numero corrispondente al 40,3% del valore). Quando si analizzano le procedure delle amministrazioni con attività riconducibili specificamente al territorio regionale, si nota come la Lombardia è la regione che assorbe gli importi maggiori delle procedure di affidamento del 2013 (9,9%).
Il confronto tra il 2012 ed il 2013, ha evidenziato una contrazione della domanda complessiva sia in termini di numerosità delle procedure di affidamento perfezionate (diminuite del 7,5%) sia in termini di importo complessivo (diminuito dell'10,9% corrispondente a 10,7 miliardi di euro).
È interessante notare, in particolare per il settore ordinario, come nel confronto tra il 2012 ed il 2013, a fronte di una contrazione degli importi di quelle procedure attivate per mezzo di contratti di appalto o di concessione ci sia stato un forte incremento degli accordi quadro sia in termini di numero (+14%) sia in termini di valore (+20,3%). Si può sostenere che l'aumento degli accordi quadro sia strettamente connesso ad una normativa in evoluzione a sostegno di modalità di realizzazione degli acquisti pubblici che privilegiano l'aggregazione tra stazioni appaltanti al fine di garantire quelle economie di scala difficilmente realizzabili da una domanda eccessivamente polverizzata.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di lavori
L'analisi nel settore delle opere pubbliche mostra una netta diminuzione della domanda sia in termini di numero delle procedure che in termini di valore (- 12,9% per il numero e -15,7% per il valore).
Le stazioni appaltanti più attive nell'ambito dei lavori pubblici sono i comuni che concentrano quasi il 23% della domanda anche se l'importo medio dei loro affidamenti è poco superiore a 300.000 euro.
La riduzione del valore delle procedure riguarda i lavori dei settori ordinari (-13,97%) e dei settori speciali (-20,18%); le riduzioni sono particolarmente consistenti nel caso di lavori di importo superiore a 25 milioni di euro.
A livello di modalità di realizzazione i dati mostrano un forte aumento in termini percentuali degli accordi quadro utilizzati soprattutto per affidamenti di lavori per la manutenzione stradale.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di servizi
La domanda di servizi registra una riduzione in termini di numero di procedure e di valore (rispettivamente - 7,02% e - 13,54%). Le stazioni appaltanti più attive nell'affidare contratti di servizi sono i comuni che coprono il 20,9% dell'importo complessivo e la Centrale di committenza nazionale (Consip spa), che copre il 17,5% della domanda. Per questa ragione, anche a livello territoriale, la domanda dei servizi è attivata da amministrazioni che hanno una valenza nazionale e che, per tale ragione, comunicano i loro dati all'Osservatorio centrale.
Dall'analisi dei dati si evidenzia come nel confronto tra il 2012 ed il 2013 i contratti relativi a procedure di importo compreso tra 150.000 euro e 25 milioni di euro hanno sostenuto in parte il mercato degli appalti di servizi pubblici.
Procedure perfezionate per l'affidamento di contratti pubblici di forniture
L'andamento degli appalti pubblici di forniture, nel confronto con il 2012, mostra una lieve flessione in termini di valore (-2,16%) e un incremento se si considerano i soli settori ordinari (+5,5%).
Se si analizza la provenienza della domanda per i contratti di fornitura si vede abbastanza chiaramente come questa sia espressa prevalentemente da amministrazioni che operano nel settore della sanità (le aziende del servizio sanitario nazionale assorbono il 28,7% della domanda e le centrali di committenza regionale, anch'esse fortemente impegnate nel settore della sanità pubblica, coprono il 25,1% della domanda).
L'utilizzo degli accordi quadro o convenzioni è particolarmente cresciuto nel confronto con il 2012 proprio nei settori ordinari dove sono ricompresi gli affidamenti del settore sanitario. Come accennato nella sezione generale del Rapporto, sembrerebbe che il settore degli appalti, soprattutto nel caso delle forniture e dei servizi, si stia sempre più orientando, anche per rispondere a precise disposizioni normative, a scegliere forme aggregate di acquisto per mezzo di stazioni appaltanti costituite ad hoc o attraverso modalità di realizzazione come, appunto, quella dell'accordo quadro.
La domanda di forniture è cresciuta, in particolare, in termini di valore per le procedure dei settori ordinari di importo compreso tra 5 e 25 mln di euro (+15,1%).
I settori speciali sono contraddistinti dal segno negativo per le procedure appartenenti a tutte le classi di importo considerate; la riduzione della domanda è particolarmente accentuata nel caso di procedure di importo tra 40.000 e 150.000 euro (-10,9%) e tra 1 milione e 5 milioni di euro (-12,5%).
A cura di Gabriele
Bivona
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