Illuminazione a Led, prossimo le(a)der di mercato?
Si chiama LED, si legge un mondo di vantaggi e risparmi. Non LEDe il portafoglio (sul medio-lungo termine), non LEDe la salute, non LEDe l'occhio, che vuol...
Si chiama LED, si legge un mondo di vantaggi e risparmi. Non LEDe
il portafoglio (sul medio-lungo termine), non LEDe la salute, non
LEDe l'occhio, che vuole anche la sua parte. Basta infatti girare
un po' in rete per scoprire come si tratta di una
tecnologia che risponde sul serio a quei criteri di
sostenibilità e riduzione degli sprechi che molto spesso
rimangono solo belle parole. Con un occhio anche all'estetica: la
luce emessa e i tipi di lampade utilizzati sono sicuramente più
attraenti delle grosse lampade a basso consumo. Non a caso, dato
che i consumatori continuano ad essere affezionati alla
tradizionale forma a pera, adesso viene riproposta per questa
tecnologia la cui architettura interna è basata su un chip. Del
resto, LED è proprio l'acronimo di "Light Emission
Diode", e che i diodi sono dei componenti elettronici.
Anche per questo le lampadine a LED possono diventare strumenti
sofisticati da gestire tramite App per smartphone e tablet.
Cerchiamo quindi di "mettere in luce" alcuni tra i buoni motivi per passare al LED, iniziando dai consumi decisamente bassi: una lampada a LED consuma in media il 70-80% rispetto ad una equivalente con filamento in tungsteno e il 40-50% in meno rispetto alle lampade a risparmio. Ciò significa che aggiornando a LED tutte le lampadine di casa, si spenderebbe il 10% di quanto si spende ora relativamente alla voce di spesa dell'energia relativa proprio alle lampadine.
In seconda battuta, sono ecologiche e sicure: mentre le lampade a risparmio contengono mercurio, elemento molto tossico ed estremamente dannoso per l'ambiente e per l'uomo, il LED non contiene alcun tipo di componente nocivo. Inoltre, non emettono raggi UV e non creano pericolosi campi magnetici.
Risolvono il problema del continuo cambio di lampadina: la vita media di lampade a LED di qualità varia dalle 35.000 alle 50.000 ore, 10-15 volte di più di quelle alogene e 3-4 volte di quelle al risparmio. Concretamente, significano 17 anni a 8 ore di luce accesa al giorno. La spesa sostenuta viene quindi ripresa in breve tempo. Non solo: i corpi illuminanti a LED emettono luce e non scaldano, per cui durante la sostituzione non c'è il rischio di scottarsi.
In tanti lamentano lo scarso appeal delle lampade a risparmio energetico e della luce poco elegante che fanno: i prodotti a LED permettono invece maggiore versatilità e gradevolezza estetica, espressa in varie forme di design, garantendo sempre l'alta qualità della luce emessa sia nel bianco freddo che nel bianco caldo. Il tutto con la garanzia di avere a disposizione lampadine con lo stesso attacco di quelle tradizionali.
Altri vantaggi? Niente sfarfallii o luce fioca, l'emissione è subito continua e intensa; le lampadine a LED resistono a urti e cadute e non risentono delle ripetute accensioni.
Di sicuro quel che in prima battuta resta sconveniente è il prezzo (una lampadina equivalente a 60 w costa circa 15 euro), ma considerando che si tratta di un investimento che si riprende nell'arco di poco tempo, sia per quanto riguarda i consumi che tenendo conto di eventuali sostituzioni nel parco lampadine, il gioco vale sicuramente la candela. Ancor di più se si pensa che i vincoli imposti dalle normative UE spingono sempre di più verso l'acquisto e l'uso di lampade con questa tecnologia: un invito non solo per i cittadini ad essere più virtuosi, ma anche verso comuni e amministrazioni ad utilizzare ogni possibile elemento utile ad ottenere una maggiore sostenibilità ambientale e un buon risparmio economico.
Cerchiamo quindi di "mettere in luce" alcuni tra i buoni motivi per passare al LED, iniziando dai consumi decisamente bassi: una lampada a LED consuma in media il 70-80% rispetto ad una equivalente con filamento in tungsteno e il 40-50% in meno rispetto alle lampade a risparmio. Ciò significa che aggiornando a LED tutte le lampadine di casa, si spenderebbe il 10% di quanto si spende ora relativamente alla voce di spesa dell'energia relativa proprio alle lampadine.
In seconda battuta, sono ecologiche e sicure: mentre le lampade a risparmio contengono mercurio, elemento molto tossico ed estremamente dannoso per l'ambiente e per l'uomo, il LED non contiene alcun tipo di componente nocivo. Inoltre, non emettono raggi UV e non creano pericolosi campi magnetici.
Risolvono il problema del continuo cambio di lampadina: la vita media di lampade a LED di qualità varia dalle 35.000 alle 50.000 ore, 10-15 volte di più di quelle alogene e 3-4 volte di quelle al risparmio. Concretamente, significano 17 anni a 8 ore di luce accesa al giorno. La spesa sostenuta viene quindi ripresa in breve tempo. Non solo: i corpi illuminanti a LED emettono luce e non scaldano, per cui durante la sostituzione non c'è il rischio di scottarsi.
In tanti lamentano lo scarso appeal delle lampade a risparmio energetico e della luce poco elegante che fanno: i prodotti a LED permettono invece maggiore versatilità e gradevolezza estetica, espressa in varie forme di design, garantendo sempre l'alta qualità della luce emessa sia nel bianco freddo che nel bianco caldo. Il tutto con la garanzia di avere a disposizione lampadine con lo stesso attacco di quelle tradizionali.
Altri vantaggi? Niente sfarfallii o luce fioca, l'emissione è subito continua e intensa; le lampadine a LED resistono a urti e cadute e non risentono delle ripetute accensioni.
Di sicuro quel che in prima battuta resta sconveniente è il prezzo (una lampadina equivalente a 60 w costa circa 15 euro), ma considerando che si tratta di un investimento che si riprende nell'arco di poco tempo, sia per quanto riguarda i consumi che tenendo conto di eventuali sostituzioni nel parco lampadine, il gioco vale sicuramente la candela. Ancor di più se si pensa che i vincoli imposti dalle normative UE spingono sempre di più verso l'acquisto e l'uso di lampade con questa tecnologia: un invito non solo per i cittadini ad essere più virtuosi, ma anche verso comuni e amministrazioni ad utilizzare ogni possibile elemento utile ad ottenere una maggiore sostenibilità ambientale e un buon risparmio economico.
A cura di Fernanda
Anania
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