Sblocca Italia, è violazione della Costituzione?
Sono passati 12 giorni dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto ed ancora non si hanno notizie della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto-legge...
Sono passati 12 giorni dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto ed
ancora non si hanno notizie della pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale del decreto-legge cosiddetto "Sblocca Italia".
Voci di corridoio lo danno alla Ragioneria dello Stato per la
bollinatura e, comunque, trattandosi di un provvedimento urgente
non credo sia possibile dubitare di una sua prossima pubblicazione
(in caso contrario sarebbe interessante capire quali erano le
emergenze da affrontare con un decreto legge).
Perché allora un provvedimento "urgente" approvato dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto non è stato ancora pubblicato? Semplicemente perché il testo definitivo non è, ancora oggi, pronto e seguiamo tutti i testi che giornalmente circolano.
Siamo, ormai abituati all'abuso del decreto-legge ma perché il Governo ricorre abitualmente agli stessi? Semplicemente perché la necessità e l'urgenza diventano requisiti politici e il provvedimento va a sostituire i possibili disegni di legge, che, in certi casi, per l'attuale sistema parlamentare, non diventerebbero mai legge.
Il decreto-legge ha il vantaggio, non soltanto, di entrare subito in vigore ma, anche, di costringere il Parlamento a convertirlo entro 60 giorni. In pratica viene sostituito alle leggi ordinarie con tempi certi che fanno comodo non soltanto al Governo ma anche ai parlamentari che sperano di inserire all'interno del decreto-legge stesso, in sede di conversione, provvedimenti di proprio interesse.
L'art. 77 della Costituzione, oltre a precisare che i decreti legge possono essere utilizzati soltanto "in casi straordinari di necessità e di urgenza" impone al Governo di presentarli alle Camere per la conversione in legge il giorno stesso dell'adozione perché il potere legislativo spetta al Parlamento, depositario della sovranità popolare.
La prassi attuale è, invece, quella di Governi che approvano i decreti-legge "salvo intese" e che, soltanto dopo parecchi giorni e dopo aver modificato più volte, il testo a suo tempo approvato in Consiglio dei Ministri, procedono alla pubblicazione del testo definitivo sulla Gazzetta ufficiale e lo presentano al Parlamento per la conversione in legge.
Per non andare lontano nel tempo ricordiamo che il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 (cosiddetto Pubblica Amministrazione) e il decreto-legge 24 giugno, n. 91 (cosiddetto Sviluppo) erano stati approvati dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno e cioè undici giorni prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ieri pomeriggio, alle 15:20, l'Agenzia Radiocor informava che lo "Sblocca Italia" "non è ancora pronto per l'invio al Quirinale". Sembra, quindi, che il decreto-legge "Sblocca Italia" batterà ogni record con gli uffici legislativi dei ministeri che continuano, ancora oggi, a scriverne e correggerne i testi!!!
Ma non si tratta di una macroscopica violazione della Costituzione?
Perché allora un provvedimento "urgente" approvato dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto non è stato ancora pubblicato? Semplicemente perché il testo definitivo non è, ancora oggi, pronto e seguiamo tutti i testi che giornalmente circolano.
Siamo, ormai abituati all'abuso del decreto-legge ma perché il Governo ricorre abitualmente agli stessi? Semplicemente perché la necessità e l'urgenza diventano requisiti politici e il provvedimento va a sostituire i possibili disegni di legge, che, in certi casi, per l'attuale sistema parlamentare, non diventerebbero mai legge.
Il decreto-legge ha il vantaggio, non soltanto, di entrare subito in vigore ma, anche, di costringere il Parlamento a convertirlo entro 60 giorni. In pratica viene sostituito alle leggi ordinarie con tempi certi che fanno comodo non soltanto al Governo ma anche ai parlamentari che sperano di inserire all'interno del decreto-legge stesso, in sede di conversione, provvedimenti di proprio interesse.
L'art. 77 della Costituzione, oltre a precisare che i decreti legge possono essere utilizzati soltanto "in casi straordinari di necessità e di urgenza" impone al Governo di presentarli alle Camere per la conversione in legge il giorno stesso dell'adozione perché il potere legislativo spetta al Parlamento, depositario della sovranità popolare.
La prassi attuale è, invece, quella di Governi che approvano i decreti-legge "salvo intese" e che, soltanto dopo parecchi giorni e dopo aver modificato più volte, il testo a suo tempo approvato in Consiglio dei Ministri, procedono alla pubblicazione del testo definitivo sulla Gazzetta ufficiale e lo presentano al Parlamento per la conversione in legge.
Per non andare lontano nel tempo ricordiamo che il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 (cosiddetto Pubblica Amministrazione) e il decreto-legge 24 giugno, n. 91 (cosiddetto Sviluppo) erano stati approvati dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno e cioè undici giorni prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ieri pomeriggio, alle 15:20, l'Agenzia Radiocor informava che lo "Sblocca Italia" "non è ancora pronto per l'invio al Quirinale". Sembra, quindi, che il decreto-legge "Sblocca Italia" batterà ogni record con gli uffici legislativi dei ministeri che continuano, ancora oggi, a scriverne e correggerne i testi!!!
Ma non si tratta di una macroscopica violazione della Costituzione?
A cura di Ilenia Cicirello
© Riproduzione riservata
Documenti Allegati
Sblocca Italia 5/9/2014