Regione siciliana: Prorogato il “Piano casa” sino al 31 dicembre 2015
La Regione siciliana ha prorogato al 31 dicembre 2015 il “Piano casa” di cui alla legge regionale n. 21/2010. La proroga è contenuta nel comma 5 dell’articol...
La Regione siciliana ha prorogato al 31 dicembre 2015
il “Piano casa” di cui alla legge regionale n. 21/2010. La proroga
è contenuta nel comma 5 dell’articolo 72 della Legge regionale 12
agosto 2014, n. 21 il cui testo è il seguente “5. Il termine per la
realizzazione degli interventi di cui all’articolo 6 della legge
regionale 23 marzo 2010, n. 6, è prorogato ad ogni effetto al 31
dicembre 20152.
Colgo l’occasione per ricordare che l’originario termine dell’8 agosto 2012 era stato già posticipato all’8 agosto 2014 dal comma 130 dell’articolo 11 della legge regionale n. 26/2012.
Ricordo che con la legge regionale 23 marzo 2010, n. 6 è possibile:
Gli interventi:
Tutti gli interventi sono, comunque, subordinati alle verifiche delle condizioni statiche dell'intero edificio ed all’eventuale adeguamento strutturale in caso di mancato rispetto dei vigenti criteri di sicurezza antisismica.
Colgo l’occasione per ricordare che l’originario termine dell’8 agosto 2012 era stato già posticipato all’8 agosto 2014 dal comma 130 dell’articolo 11 della legge regionale n. 26/2012.
Ricordo che con la legge regionale 23 marzo 2010, n. 6 è possibile:
- ampliare gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009, di cubatura non superiore a mille metri cubi, che non abbiano giù usufruito di condono. Potranno essere ampliati gli edifici residenziali unifamiliari e bifamiliari e/o uffici o comunque di volumetria non superiore a 1.000 metri cubi sino al 20 % che potrà arrivare al 35 % in caso di demolizione e ricostruzione, a condizione che si impieghino fonti rinnovabili e tecniche costruttive di bioedilizia;
- realizzare parcheggi sotterranei in cambio della concessione ai Comuni delle aree sovrastanti da adibire a verde;
- ampliare del 15% della superficie coperta, e del 25%, sempre della superficie coperta ma in caso di demolizione e ricostruzione, gli edifici industriali esistenti nelle aree D.
Gli interventi:
- sono ammessi in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali, purché nel rispetto delle distanze minime stabilite da norme legislative vigenti ed in conformità alla normativa antisismica;
- non possono eccedere il limite di 200 metri cubi per l'intero corpo di fabbrica, risultante alla data del 31 dicembre 2009, suddivisibili proporzionalmente al volume di ogni singola unità immobiliare;
- possono riguardare esclusivamente edifici legittimamente realizzati restando esclusi gli immobili che hanno usufruito di condono edilizio salvo quelli oggetto di accertamento di conformità di cui all'articolo 13 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, introdotto dall'articolo 1 della legge regionale 10 agosto 1985, n. 37;
- sono realizzabili in aderenza a fabbricati esistenti sullo stesso livello di piano e/o in sopraelevazione con la precisazione che l'ampliamento in sopraelevazione è consentito esclusivamente quale recupero ad uso abitativo o uffici, anche con eventuale ampliamento allo stesso livello di volumi accessori e/o pertinenziali già regolarmente realizzati alla data del 31 dicembre 2009.
Tutti gli interventi sono, comunque, subordinati alle verifiche delle condizioni statiche dell'intero edificio ed all’eventuale adeguamento strutturale in caso di mancato rispetto dei vigenti criteri di sicurezza antisismica.
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A cura di Gabriele
Bivona
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