Perché in Italia sono stati aboliti i minimi tariffari?
Se c’è una domanda a cui tutti quanti vorremmo una risposta chiara e definitiva è: per quale motivo in Italia sono stati aboliti i minimi tariffari? Una risp...
Se c’è una domanda a cui tutti quanti vorremmo una risposta
chiara e definitiva è: per quale motivo in Italia sono stati
aboliti i minimi tariffari? Una risposta potrebbe essere
”perché è stato stabilito dal decreto-legge 4 luglio 2006, n.
223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e
sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa
pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto
all'evasione fiscale”. Ma perché l’allora Ministro
dell’Economia Pierluigi Bersani ha ritenuto necessario
eliminare i minimi obbligatori?una delle risposte che ho più spesso
ascoltato è ”per rispondere alle direttive comunitarie” o
anche "Perché ce lo chiede l'Europa". Alla mia domanda
“quali direttive comunitarie?” nessuno, però, sa mai cosa
rispondere.
Diciamo la verità, non esiste nessuna direttiva comunitaria che
obbliga gli stati membri dell’UE ad adottare provvedimenti
normativi per l’eliminazione delle tariffe e la dimostrazione è
data dallo Stato membro principale, la Germania che ha
aggiornato il 28 aprile 2009 le tariffe obbligatorie per le
prestazioni di ingegneri e architetti (Honorarordnung für
Architekten und Ingenieure - HOAI) e sono tutt’ora
valide (l'ultimo aggiornamento è del 2013).
Ho, quindi, interpellato il coordinatore della Rete delle
Professioni Tecniche Armando Zambrano chiedendo la
motivazione che ha spinto l’Italia ad agire in tal senso. La sua
laconica risposta è stata ”Perché in Germania sono più seri e
ci tengono alla qualità della prestazione". E guardando come
stanno andando le cose, non posso che dargli pienamente
ragione.
Se è vero che la crisi economica ha aggravato la situazione di
qualsiasi attività, è assolutamente lapalissiano che alcune scelte
dell’allora Governo Prodi, continuate fino a quello Monti, sono
state demagogiche e penalizzanti per la libera professione. Ma ciò
che lascia ancor più perplessi è come l’allora Governo Prodi restò
in carica appena due anni (dal 17/05/2006 al 06/05/2008) per poi
essere succeduto dal Governo Berlusconi IV (dal 08/05/2008 al
16/11/2011), il cui Ministro della Giustizia Angelino Alfano
aveva sin da subito compreso (o forse lo aveva solo dichiarato…sic)
la necessità di rivedere il pacchetto di liberalizzazioni approvato
nel Governo precedente. Fatto sta che, per chi non lo ricordasse,
il Governo Berlusconi IV rimase invischiato in un provvedimenti
andati avanti a colpi di voti di fiducia risicati e arrivò al
culmine nel novembre del 2011 quando fu rimpiazzato dal Governo
tecnico di Mario Monti che sarà ricordato per aver portato a
compimento l’opera di demonizzazione delle libere professioni
cominciata con Bersani.
A questo punto, considerato che appare evidente come l’eliminazione
delle tariffe abbia portato solo problematiche a raffica (primo fra
tutti la regressione della qualità della fase progettuale e quella
conseguente dell’esecuzione dei lavori) mi chiedo per quale motivo
la Rete delle Professioni Tecniche, che tanto si sta impegnando per
far riacquisire dignità ai professionisti italiani, non concentri i
propri sforzi su quello che potrebbe essere considerato il
principio di tutti i mali?
A voi, sempre, l’ardua sentenza.