Rete Professioni Tecniche (RPT): arriva la replica all’OICE
Continua la querelle tra la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e OICE-Ancpl Legacoop. Dopo il duro attacco di OICE-Ancpl Legacoop in risposta ai recenti c...
Continua la querelle tra la Rete delle Professioni Tecniche
(RPT) e OICE-Ancpl Legacoop. Dopo il duro attacco di OICE-Ancpl
Legacoop in risposta ai recenti comunicati del Consiglio Nazionale
degli Architetti e della stessa RPT in merito all’emendamento che
avrebbe aperto i lavori privati alle società di ingegneria, la
risposta del coordinatore Armando Zambrano non si è fatta
attendere.
In un comunicato la RPT fa presente di essere sempre stata favorevole all’esercizio della professione in forma societaria, anche di capitale. I professionisti tecnici sono stati i promotori della legge 183/2011 che ha istituito le “società tra professionisti” e sono tra coloro che si sono battuti per l’emanazione del decreto attuativo. Inoltre, la Rete attualmente sta premendo affinché il Governo apporti i necessari correttivi alla norma, rimuovendo gli ostacoli che hanno impedito al nuovo istituto di decollare.
“Noi della Rete – afferma Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri e coordinatore della Rete delle professioni Tecniche - siamo a favore della concorrenza e quindi ci battiamo per la parità di trattamento. La concorrenza sarebbe risultata falsata se si fosse consentito alle “società di ingegneria” di operare anche nel settore privato. Aprire loro il mercato del settore privato, infatti, avrebbe voluto dire spazzare via definitivamente le società tra professionisti”.
La Rete ha fatto presente che queste società, infatti, a differenza delle “società di ingegneria”, sono chiamate a rispettare numerosi vincoli e adempimenti, tra i quali:
“Quello che il Governo dovrebbe fare – ha aggiunto Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti - è farsi promotore dell’apertura di un tavolo di confronto nel quale Ordini e Collegi delle professioni tecniche insieme ad Oice/Confindustria e Ancpl/Legacoop possano individuare i correttivi al quadro normativo vigente che consentano alle società tra professionisti e alle società di ingegneria di competere ad armi pari, tutelando la qualità delle prestazioni e quindi la committenza, sia pubblica che privata”.
“Ci auguriamo - ha concluso Zambrano - che Oice/Confinustria e Ancpl/Legacoop si associno alla nostra richiesta e abbandonino l’atteggiamento di sterile chiusura che ne ha contraddistinto finora l’azione”.
In un comunicato la RPT fa presente di essere sempre stata favorevole all’esercizio della professione in forma societaria, anche di capitale. I professionisti tecnici sono stati i promotori della legge 183/2011 che ha istituito le “società tra professionisti” e sono tra coloro che si sono battuti per l’emanazione del decreto attuativo. Inoltre, la Rete attualmente sta premendo affinché il Governo apporti i necessari correttivi alla norma, rimuovendo gli ostacoli che hanno impedito al nuovo istituto di decollare.
“Noi della Rete – afferma Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri e coordinatore della Rete delle professioni Tecniche - siamo a favore della concorrenza e quindi ci battiamo per la parità di trattamento. La concorrenza sarebbe risultata falsata se si fosse consentito alle “società di ingegneria” di operare anche nel settore privato. Aprire loro il mercato del settore privato, infatti, avrebbe voluto dire spazzare via definitivamente le società tra professionisti”.
La Rete ha fatto presente che queste società, infatti, a differenza delle “società di ingegneria”, sono chiamate a rispettare numerosi vincoli e adempimenti, tra i quali:
- l'obbligo dell’assicurazione professionale;
- l’obbligo dell’aggiornamento continuo per i propri soci;
- l’obbligo del preventivo;
- l’esercizio in via esclusiva dell'attività professionale da parte dei soci;
- l’affidamento dell’esecuzione dell'incarico professionale conferito alla società solo ai soci in possesso dei requisiti per l'esercizio della prestazione professionale richiesta;
- il controllo disciplinare da parte di Consigli di disciplina terzi.
“Quello che il Governo dovrebbe fare – ha aggiunto Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti - è farsi promotore dell’apertura di un tavolo di confronto nel quale Ordini e Collegi delle professioni tecniche insieme ad Oice/Confindustria e Ancpl/Legacoop possano individuare i correttivi al quadro normativo vigente che consentano alle società tra professionisti e alle società di ingegneria di competere ad armi pari, tutelando la qualità delle prestazioni e quindi la committenza, sia pubblica che privata”.
“Ci auguriamo - ha concluso Zambrano - che Oice/Confinustria e Ancpl/Legacoop si associno alla nostra richiesta e abbandonino l’atteggiamento di sterile chiusura che ne ha contraddistinto finora l’azione”.
A cura di Ilenia
Cicirello
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