Tessera professionale europea per i liberi professionisti
Al fine di promuovere la libera circolazione dei professionisti negli stati membri della Comunità Europea, garantendo al contempo un più efficiente e traspar...
Al fine di promuovere la libera circolazione dei professionisti
negli stati membri della Comunità Europea, garantendo al contempo
un più efficiente e trasparente riconoscimento delle qualifiche
professionali, sarà introdotta nel 2016 una tessera professionale
che semplificherà il processo di riconoscimento dei professionisti
e delle autorità competenti.
A tal scopo è stata prevista la Direttiva 2013/55/UE recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno ("regolamento IMI").
L'introduzione di una tessera professionale europea dovrà tenere conto del punto di vista della professione interessata e sarà preceduta da una valutazione della sua adeguatezza per tale professione e del suo impatto sugli Stati membri. La tessera professionale europea sarà, quindi, rilasciata su richiesta di un professionista e in seguito alla presentazione dei documenti necessari e all'espletamento da parte dell'autorità competente delle corrispondenti procedure di verifica.
Favorevole all'introduzione della tessera è Confprofessioni che ha, però, richiamato l'attenzione sulla necessità di armonizzare i percorsi formativi che stanno alla base del riconoscimento delle qualifiche professionali in Europa. "La tessera professionale - ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e vicepresidente del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis) - offre la possibilità di stimolare la mobilità transfrontaliera dei liberi professionisti, ma il primo passo è quello di dare il via a un lavoro di concertazione per arrivare a definire quadri comuni di formazione, che avrebbero dovuto essere condizione preliminare allo sviluppo della tessera".
"La mobilità dei professionisti - ha concluso Gaetano Stella - che tutti intendiamo favorire dipende, certamente, da un contesto normativo flessibile e funzionale; ma può essere innescata soltanto da sostegni concreti a un settore oggi fiaccato ed impoverito. Se i professionisti non avranno le risorse per rispondere alle nuove sfide del mercato del lavoro e alla crescente pressione economica a cui sono sottoposti, difficilmente riusciranno ad apportare il proprio contributo alla competitività, all'occupazione e alla crescita economica in Europa".
A tal scopo è stata prevista la Direttiva 2013/55/UE recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno ("regolamento IMI").
L'introduzione di una tessera professionale europea dovrà tenere conto del punto di vista della professione interessata e sarà preceduta da una valutazione della sua adeguatezza per tale professione e del suo impatto sugli Stati membri. La tessera professionale europea sarà, quindi, rilasciata su richiesta di un professionista e in seguito alla presentazione dei documenti necessari e all'espletamento da parte dell'autorità competente delle corrispondenti procedure di verifica.
Favorevole all'introduzione della tessera è Confprofessioni che ha, però, richiamato l'attenzione sulla necessità di armonizzare i percorsi formativi che stanno alla base del riconoscimento delle qualifiche professionali in Europa. "La tessera professionale - ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e vicepresidente del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis) - offre la possibilità di stimolare la mobilità transfrontaliera dei liberi professionisti, ma il primo passo è quello di dare il via a un lavoro di concertazione per arrivare a definire quadri comuni di formazione, che avrebbero dovuto essere condizione preliminare allo sviluppo della tessera".
"La mobilità dei professionisti - ha concluso Gaetano Stella - che tutti intendiamo favorire dipende, certamente, da un contesto normativo flessibile e funzionale; ma può essere innescata soltanto da sostegni concreti a un settore oggi fiaccato ed impoverito. Se i professionisti non avranno le risorse per rispondere alle nuove sfide del mercato del lavoro e alla crescente pressione economica a cui sono sottoposti, difficilmente riusciranno ad apportare il proprio contributo alla competitività, all'occupazione e alla crescita economica in Europa".
A cura di Ilenia
Cicirello
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