IMU agricola, pagamento prorogato al 26 gennaio 2015
Dopo aver previsto l'esenzione dell'IMU solo per i terreni agricoli dei comuni ubicati a un'altitudine di 601 metri e oltre (Decreto MEF 28 novembre 2014 rec...
Dopo aver previsto l'esenzione dell'IMU solo per i terreni agricoli
dei comuni ubicati a un'altitudine di 601 metri e oltre (Decreto
MEF 28 novembre 2014 recante "Esenzione dall'IMU, prevista
per i terreni agricoli, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera
h), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504",
pubblicato sul S.O. n. 93 della G.U. 06/12/2014, n. 284), e dopo
aver assistito alla rivoluzione dei Sindaci italiani che hanno
minacciato di adire le vie legali (Anci Liguria ha fatto ricorso al
TAR), ecco che con un provvedimento di urgenza arriva la prima
proroga.
Last minute, sulla G.U. n. 291 del 16/12/2014 è stato pubblicato d'urgenza il Decreto-Legge 16 dicembre 2014, n. 185 recante "Disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario". Il D.L. n. 185/2014 (uno dei primi ad avere caratteristiche di omogeneità al suo interno da qualche anno a questa parte), considerata la straordinaria necessità ed urgenza di adottare disposizioni in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario, prevede la proroga al 26 gennaio 2015 per il versamento dell'IMU 2014 dovuta a seguito dell'approvazione del decreto interministeriale di cui al comma 2 dell'articolo 22 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89.
Nei comuni nei quali i terreni agricoli non sono più oggetto dell'esenzione, anche parziale, prevista dall'articolo 7, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, l'imposta è determinata per l'anno 2014 tenendo conto dell'aliquota di base fissata dall'articolo 13, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, a meno che in detti comuni non siano state approvate per i terreni agricoli specifiche aliquote.
La proroga non è certo piaciuta all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) che attraverso le parole del Presidente Piero Fassino ha senza mezzi termini escluso che lo spostamento di un mese possa essere utile. "Tale misura è stata solo "congelata" e rinviata al 30 gennaio 2015, chiediamo che da qui a gennaio il governo assuma un provvedimento di abolizione di questo tributo", ha evidenziato Fassino. "E' una misura particolarmente iniqua che penalizza in modo serio i territori agricoli e montani, peraltro a fronte di un introito complessivamente modesto".
I commenti dei Sindaci italiani
Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha sottolineato "la necessità di istituire un tavolo di confronto con il Governo nazionale dal momento che con lo slittamento della Local Tax al 2016, si prospetta un 2015 in cui ai Comuni non verrà garantito il fondo compensativo di 625 milioni di euro istituito nel 2014. Se quel fondo non fosse confermato anche per l'anno prossimo, i Comuni si ritroverebbero in pratica di fronte ad un ulteriore taglio da aggiungere a quelli già previsti dalla manovra. E' indispensabile quindi sedersi attorno a un tavolo per evitare che la mancanza di queste risorse determini una situazione finanziaria assolutamente insostenibile per gli Enti Locali, già gravati con la Legge di Stabilità da minori risorse nel 2015 per oltre un miliardo e mezzo, alle quali aggiungere altre centinaia di milioni da accantonare per i crediti di dubbia esigibilità, a cui sarà difficile far fronte".
"La decisione adottata nel corso del 2013 - ha continuato il Sindaco di Messina - prima di sospendere e poi di abolire l'IMU sull'abitazione principale, ha portato all'introduzione di un nuovo regime immobiliare con la TASI nel 2014. Il gettito interessato da assicurare era pari a circa 4,3 miliardi (imu ABP + sforzo fiscale esercitato) valutato rispetto al 2013 e il nuovo regime TASI/IMU, per effetto del vincolo del 10,6 per mille e considerata l'assenza della copertura delle detrazioni, necessitava di un'ulteriore integrazione rispetto a quanto previsto nella legge di stabilità per il 2014. Così il Governo e il Parlamento hanno riconosciuto per il solo 2014 la possibilità per i Comuni di applicare un'aliquota aggiuntiva pari allo 0,8 per mille finalizzata alla copertura delle detrazioni, azionabile al di fuori del vincolo generale, nonché l'attribuzione di una compensazione di 625 milioni, corrispondente alla stima del gettito non recuperabile da parte di circa 1800 Comuni. Tali previsioni sono finalizzate al raggiungimento di obiettivi di realizzazione da parte dei Comuni di un ammontare di risorse analogo a quello ottenuto con l'IMU, come determinatosi nel 2013, nonché a favorire l'introduzione di detrazioni sull'abitazione principale. Tale integrazione è stata riconosciuta necessaria, nonché prevista per il solo 2014 in considerazione della previsione di una aliquota TASI più elevata a decorrere dal 2015". "La decisione assunta dal Governo di non procedere con la Local Tax e una nuova modifica del regime immobiliare richiede pertanto - ha concluso il Sindaco Accorinti - il ripristino delle condizioni generali, come descritte con la previsione di un'aliquota aggiuntiva azionabile, e con il rifinanziamento immediato dello stanziamento almeno pari a 625 milioni".
Lapidare il commento del Sindaco di Roma e vicepresidente ANCI Ignazio Marino: "Faccio appello al senso di responsabilitàdimostrato finora dal governo nei confronti degli enti locali, affinchéassicuri per il 2015 ai Comuni italiani gli stessi introiti Tasi del 2014. Almomento, infatti, lo slittamento al 2016 dell'entrata in vigore della localtax rischia di aprire le porte ad un 2015 con risorse finanziarieinsufficienti per i Comuni italiani, anche in considerazione del fatto chenon verrà garantito il fondo compensativo di 625 milioni istituitoquest'anno. Mi associo quindi all'invito del presidente dell'Anci PieroFassino a riaprire il tavolo di confronto tra Governo e associazione dei Comuni, per trovare una soluzione a questo problema".
Anche il Sindaco di Milano e vicepresidente Anci, Giuliano Pisapia si è unito alla protesta dei suoi colleghi. "Condivido e faccio mie le preoccupazioni del presidente di Anci Piero Fassino riguardo agli introiti derivanti dalla Tasi per il 2015. Ritengo positiva la decisione del Governo di posticipare la Local tax al 2016 e quindi di investire più tempo per progettare, con un maggiore coinvolgimento dei Comuni, una nuova fiscalità più moderna, equa ed efficiente. Tuttavia il blocco della Tasi per il 2015 pone la necessità di mantenere il fondo compensativo di 625 milioni di euro, che si è reso necessario nel 2014 per le stesse ragioni. Il fondo compensativo è, dunque, fondamentale per evitare di mettere in gravissima difficoltà i Comuni, in particolare le grandi città. Non sarebbe sostenibile per gli Enti locali più vicini ai cittadini un ulteriore taglio di 625 milioni di euro".
"Subito il tavolo di confronto tra Comuni e Governo, così come richiesto dal presidente Fassino. Per noi sindaci non è importante il nome con cui si definisce una tassa, è fondamentale non pesare ulteriormente sui cittadini". Lo ha dichiarato il sindaco di Cagliari e vicepresidente Anci, Massimo Zedda che ha aggiunto "Lo dicevamo dall'inizio: bene la local tax nell'ottica della semplificazione ma senza ulteriori tagli agli enti locali. Lo slittamento al 2016 senza la garanzia di avere nel 2015 le stesse risorse dallo Stato - cioè il fondo compensativo di 625 milioni introdotto nel 2014 - comporterebbe una situazione insostenibile per i Comuni, per cui è già previsto nella Legge di Stabilità il taglio nei trasferimenti per oltre un miliardo e mezzo di euro".
Last minute, sulla G.U. n. 291 del 16/12/2014 è stato pubblicato d'urgenza il Decreto-Legge 16 dicembre 2014, n. 185 recante "Disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario". Il D.L. n. 185/2014 (uno dei primi ad avere caratteristiche di omogeneità al suo interno da qualche anno a questa parte), considerata la straordinaria necessità ed urgenza di adottare disposizioni in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario, prevede la proroga al 26 gennaio 2015 per il versamento dell'IMU 2014 dovuta a seguito dell'approvazione del decreto interministeriale di cui al comma 2 dell'articolo 22 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89.
Nei comuni nei quali i terreni agricoli non sono più oggetto dell'esenzione, anche parziale, prevista dall'articolo 7, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, l'imposta è determinata per l'anno 2014 tenendo conto dell'aliquota di base fissata dall'articolo 13, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, a meno che in detti comuni non siano state approvate per i terreni agricoli specifiche aliquote.
La proroga non è certo piaciuta all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) che attraverso le parole del Presidente Piero Fassino ha senza mezzi termini escluso che lo spostamento di un mese possa essere utile. "Tale misura è stata solo "congelata" e rinviata al 30 gennaio 2015, chiediamo che da qui a gennaio il governo assuma un provvedimento di abolizione di questo tributo", ha evidenziato Fassino. "E' una misura particolarmente iniqua che penalizza in modo serio i territori agricoli e montani, peraltro a fronte di un introito complessivamente modesto".
I commenti dei Sindaci italiani
Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha sottolineato "la necessità di istituire un tavolo di confronto con il Governo nazionale dal momento che con lo slittamento della Local Tax al 2016, si prospetta un 2015 in cui ai Comuni non verrà garantito il fondo compensativo di 625 milioni di euro istituito nel 2014. Se quel fondo non fosse confermato anche per l'anno prossimo, i Comuni si ritroverebbero in pratica di fronte ad un ulteriore taglio da aggiungere a quelli già previsti dalla manovra. E' indispensabile quindi sedersi attorno a un tavolo per evitare che la mancanza di queste risorse determini una situazione finanziaria assolutamente insostenibile per gli Enti Locali, già gravati con la Legge di Stabilità da minori risorse nel 2015 per oltre un miliardo e mezzo, alle quali aggiungere altre centinaia di milioni da accantonare per i crediti di dubbia esigibilità, a cui sarà difficile far fronte".
"La decisione adottata nel corso del 2013 - ha continuato il Sindaco di Messina - prima di sospendere e poi di abolire l'IMU sull'abitazione principale, ha portato all'introduzione di un nuovo regime immobiliare con la TASI nel 2014. Il gettito interessato da assicurare era pari a circa 4,3 miliardi (imu ABP + sforzo fiscale esercitato) valutato rispetto al 2013 e il nuovo regime TASI/IMU, per effetto del vincolo del 10,6 per mille e considerata l'assenza della copertura delle detrazioni, necessitava di un'ulteriore integrazione rispetto a quanto previsto nella legge di stabilità per il 2014. Così il Governo e il Parlamento hanno riconosciuto per il solo 2014 la possibilità per i Comuni di applicare un'aliquota aggiuntiva pari allo 0,8 per mille finalizzata alla copertura delle detrazioni, azionabile al di fuori del vincolo generale, nonché l'attribuzione di una compensazione di 625 milioni, corrispondente alla stima del gettito non recuperabile da parte di circa 1800 Comuni. Tali previsioni sono finalizzate al raggiungimento di obiettivi di realizzazione da parte dei Comuni di un ammontare di risorse analogo a quello ottenuto con l'IMU, come determinatosi nel 2013, nonché a favorire l'introduzione di detrazioni sull'abitazione principale. Tale integrazione è stata riconosciuta necessaria, nonché prevista per il solo 2014 in considerazione della previsione di una aliquota TASI più elevata a decorrere dal 2015". "La decisione assunta dal Governo di non procedere con la Local Tax e una nuova modifica del regime immobiliare richiede pertanto - ha concluso il Sindaco Accorinti - il ripristino delle condizioni generali, come descritte con la previsione di un'aliquota aggiuntiva azionabile, e con il rifinanziamento immediato dello stanziamento almeno pari a 625 milioni".
Lapidare il commento del Sindaco di Roma e vicepresidente ANCI Ignazio Marino: "Faccio appello al senso di responsabilitàdimostrato finora dal governo nei confronti degli enti locali, affinchéassicuri per il 2015 ai Comuni italiani gli stessi introiti Tasi del 2014. Almomento, infatti, lo slittamento al 2016 dell'entrata in vigore della localtax rischia di aprire le porte ad un 2015 con risorse finanziarieinsufficienti per i Comuni italiani, anche in considerazione del fatto chenon verrà garantito il fondo compensativo di 625 milioni istituitoquest'anno. Mi associo quindi all'invito del presidente dell'Anci PieroFassino a riaprire il tavolo di confronto tra Governo e associazione dei Comuni, per trovare una soluzione a questo problema".
Anche il Sindaco di Milano e vicepresidente Anci, Giuliano Pisapia si è unito alla protesta dei suoi colleghi. "Condivido e faccio mie le preoccupazioni del presidente di Anci Piero Fassino riguardo agli introiti derivanti dalla Tasi per il 2015. Ritengo positiva la decisione del Governo di posticipare la Local tax al 2016 e quindi di investire più tempo per progettare, con un maggiore coinvolgimento dei Comuni, una nuova fiscalità più moderna, equa ed efficiente. Tuttavia il blocco della Tasi per il 2015 pone la necessità di mantenere il fondo compensativo di 625 milioni di euro, che si è reso necessario nel 2014 per le stesse ragioni. Il fondo compensativo è, dunque, fondamentale per evitare di mettere in gravissima difficoltà i Comuni, in particolare le grandi città. Non sarebbe sostenibile per gli Enti locali più vicini ai cittadini un ulteriore taglio di 625 milioni di euro".
"Subito il tavolo di confronto tra Comuni e Governo, così come richiesto dal presidente Fassino. Per noi sindaci non è importante il nome con cui si definisce una tassa, è fondamentale non pesare ulteriormente sui cittadini". Lo ha dichiarato il sindaco di Cagliari e vicepresidente Anci, Massimo Zedda che ha aggiunto "Lo dicevamo dall'inizio: bene la local tax nell'ottica della semplificazione ma senza ulteriori tagli agli enti locali. Lo slittamento al 2016 senza la garanzia di avere nel 2015 le stesse risorse dallo Stato - cioè il fondo compensativo di 625 milioni introdotto nel 2014 - comporterebbe una situazione insostenibile per i Comuni, per cui è già previsto nella Legge di Stabilità il taglio nei trasferimenti per oltre un miliardo e mezzo di euro".
A cura di Gabriele
Bivona
© Riproduzione riservata