Recepimento nuove Direttive Appalti: rilanciare il ruolo del progettista
Continua l'esame del disegno di legge n. 1678 relativo alla delega per il recepimento delle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici. Dopo la pri...
Continua l'esame del disegno di legge n. 1678 relativo alla delega
per il recepimento delle direttive comunitarie in materia di
appalti pubblici. Dopo la prima audizione all'VIII Commissione del
Senato del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)
Raffaele Cantone, di ANIEM, FISE ANIP, CONSIP, del Consiglio
di Stato, della Rete delle Professioni Tecniche, questa settimana
sarà la volta della Guardia di Finanza, dell'ANCE e nuovamente
dell'ANAC.
Il nuovo Codice, che dovrà sostituire il D.Lgs. n. 163/2006, avrà il compito di fornire un quadro chiaro e snello. A sottolinearlo è stato il Presidente Cantone che ha precisato come sia necessario "Un sistema di regolazione giuridica molto snello; un sistema di regolazione giuridico fatto davvero da pochi articoli e da poche regole ma un meccanismo di regolazione che poi rinvii a quella che gli anglosassoni chiamano Soft Regulation; cioè un sistema di regolazione amministrativa in questo caso particolarmente dettagliata".
Nel corso della sua audizione, il Presidente ANAC si è soffermato su uno dei problemi più annosi dell'attuale quadro normativo in materia di appalti pubblici: il criterio di aggiudicazione. In particolare, dopo aver criticato nei giorni scorsi il criterio del massimo ribasso (leggi articolo), Cantone è tornato sul problema affermando di non credere che esista "un sistema degli appalti che sia in grado di evitare l'illegalità perché il massimo ribasso che oggi è oggetto di critiche pesantissime e in gran parte giustificate è un sistema che funziona male quando soprattutto nei lavori pubblici c'è un sistema bassissimo di pessima progettazione ma che funziona bene se, invece, la progettazione è effettiva".
Affermazioni molto importanti che dovrebbero rilanciare il ruolo fondamentale del progettista. Una seria fase di progettazione eviterebbe infatti il ricorso a quelle pratiche che consentono il recupero delle somme perse con pesanti ribassi d'asta. In tal senso, Cantone ha ammesso che "il massimo ribasso è un finto ribasso che consente, poi, il recupero attraverso le varianti, attraverso diciamo le modifiche e le perizie successive. Quindi non è un sistema di per sé da considerare negativo ma è un sistema che, ovviamente, si pone una serie di problemi che riguardano anche i rischi di infiltrazione mafiosa. Quindi è un sistema da considerare oggettivamente abbastanza pericoloso ma non c'è questo grande entusiasmo che c'è per l'offerta economicamente più vantaggiosa". L'intervento di Cantone è, infatti, continuato ricordando che le indagini sull'EXPO hanno riguardato appalti aggiudicati con l'offerta economicamente più vantaggiosa.
Interessante è stato anche il contributo della Rete delle Professioni Tecniche che ha presentato un documento condiviso dalle 9 professioni ordinistiche (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; Chimici; Dottori Agronomi e Dottori Forestali; Geologi; Geometri, Ingegneri; Periti Agrari; Periti industriali; Tecnologi alimentari), affermendo che "L'approvazione e la pubblicazione della nuova direttiva comunitaria sugli appalti n°2014/24/UE, che dovrà essere recepita dagli Stati Membri dell'UE entro i prossimi due anni, costituisce una buona opportunità per una revisione globale del quadro normativo del settore dei lavori pubblici, oramai frammentato da una serie di interventi legislativi, con leggi omnibus, che hanno privato sia il codice dei contratti che il regolamento di attuazione della loro identità originaria" e precisando che "in attesa di offrire il proprio contributo specifico, a fronte di un testo articolato del nuovo codice dei contratti, in linea con i principi delineati dalla nuova direttiva appalti 2014/24/UE, in questa fase si limita a segnalare dieci punti, che individuano altrettanti obiettivi da raggiungere nella definizione del nuovo quadro normativo".
I dieci punti sono i seguenti:
Il nuovo Codice, che dovrà sostituire il D.Lgs. n. 163/2006, avrà il compito di fornire un quadro chiaro e snello. A sottolinearlo è stato il Presidente Cantone che ha precisato come sia necessario "Un sistema di regolazione giuridica molto snello; un sistema di regolazione giuridico fatto davvero da pochi articoli e da poche regole ma un meccanismo di regolazione che poi rinvii a quella che gli anglosassoni chiamano Soft Regulation; cioè un sistema di regolazione amministrativa in questo caso particolarmente dettagliata".
Nel corso della sua audizione, il Presidente ANAC si è soffermato su uno dei problemi più annosi dell'attuale quadro normativo in materia di appalti pubblici: il criterio di aggiudicazione. In particolare, dopo aver criticato nei giorni scorsi il criterio del massimo ribasso (leggi articolo), Cantone è tornato sul problema affermando di non credere che esista "un sistema degli appalti che sia in grado di evitare l'illegalità perché il massimo ribasso che oggi è oggetto di critiche pesantissime e in gran parte giustificate è un sistema che funziona male quando soprattutto nei lavori pubblici c'è un sistema bassissimo di pessima progettazione ma che funziona bene se, invece, la progettazione è effettiva".
Affermazioni molto importanti che dovrebbero rilanciare il ruolo fondamentale del progettista. Una seria fase di progettazione eviterebbe infatti il ricorso a quelle pratiche che consentono il recupero delle somme perse con pesanti ribassi d'asta. In tal senso, Cantone ha ammesso che "il massimo ribasso è un finto ribasso che consente, poi, il recupero attraverso le varianti, attraverso diciamo le modifiche e le perizie successive. Quindi non è un sistema di per sé da considerare negativo ma è un sistema che, ovviamente, si pone una serie di problemi che riguardano anche i rischi di infiltrazione mafiosa. Quindi è un sistema da considerare oggettivamente abbastanza pericoloso ma non c'è questo grande entusiasmo che c'è per l'offerta economicamente più vantaggiosa". L'intervento di Cantone è, infatti, continuato ricordando che le indagini sull'EXPO hanno riguardato appalti aggiudicati con l'offerta economicamente più vantaggiosa.
Interessante è stato anche il contributo della Rete delle Professioni Tecniche che ha presentato un documento condiviso dalle 9 professioni ordinistiche (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; Chimici; Dottori Agronomi e Dottori Forestali; Geologi; Geometri, Ingegneri; Periti Agrari; Periti industriali; Tecnologi alimentari), affermendo che "L'approvazione e la pubblicazione della nuova direttiva comunitaria sugli appalti n°2014/24/UE, che dovrà essere recepita dagli Stati Membri dell'UE entro i prossimi due anni, costituisce una buona opportunità per una revisione globale del quadro normativo del settore dei lavori pubblici, oramai frammentato da una serie di interventi legislativi, con leggi omnibus, che hanno privato sia il codice dei contratti che il regolamento di attuazione della loro identità originaria" e precisando che "in attesa di offrire il proprio contributo specifico, a fronte di un testo articolato del nuovo codice dei contratti, in linea con i principi delineati dalla nuova direttiva appalti 2014/24/UE, in questa fase si limita a segnalare dieci punti, che individuano altrettanti obiettivi da raggiungere nella definizione del nuovo quadro normativo".
I dieci punti sono i seguenti:
- aprire il mercato dei lavori pubblici, rimuovendo le regole attuali che impediscono l'accesso alle gare ai professionisti giovani ed ai meno giovani che non siano comunque in possesso di strutture professionali di notevoli dimensioni, con un numero notevole di dipendenti e con rilevanti fatturati;
- rilanciare il concorso di progettazione, quale strumento di selezione negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, fondato sulla qualità della prestazione professionale e non sul ribasso, sul fatturato o sul curriculum del professionista;
- promuovere un più veloce e facile affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti, rilanciando il fondo di rotazione per l'attingimento delle risorse;
- ridurre i ribassi eccessivi negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria con la procedura del prezzo più basso, al fine di garantire maggiore qualità delle prestazioni professionali;
- garantire maggiore trasparenza nelle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria con procedure di selezione quali l'offerta economicamente più vantaggiosa o lo stesso concorso di progettazione, puntando su giurie miste (stazione appaltante/professionisti), individuate a seguito di pubblico sorteggio. Assicurare, al tempo stesso, regole certe per il calcolo dell'importo da borre a base di gara, il quale determina, peraltro, le procedure da adottare;
- ridurre il ricorso all'appalto integrato, rivedendo il ruolo dei professionisti;
- definire compiutamente il termine opera pubblica, stabilendo più dettagliatamente i casi in cui si applica il codice dei contratti;
- snellire le procedure per l'accesso ai finanziamenti, al fine di promuovere una più ampia partecipazione delle Amministrazioni Pubbliche ai bandi finanziati con fondi strutturali europei;
- rilanciare la procedura del Project Financing, quale strumento per coinvolgere i privati in un processo condiviso di rigenerazione urbana sostenibile;
- istituire e finanziare un fondo di rotazione per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria.
A cura di Gianluca
Oreto - @lucaoreto
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